Il dott. Esposito lascia il Federico II

In pensione a 60 anni. Il dott. Enrico Esposito, dopo 32 anni di lavoro al Federico II, riscattando gli anni della laurea, ha deciso di lasciare l’Ateneo dove ha operato fin dal 1975 prima al Centro di Calcolo (la struttura afferente a Scienze poi diventata Centro interfacoltà dell’Ateneo con sigle e funzioni diverse – Cise, Cds ed ora Csi-), poi, nel 1997-98, fondatore ed instancabile organizzatore, con il prof. Luciano De Menna, di una creatura in cui ha creduto molto: il Progetto Porta di orientamento e tutorato per gli studenti (oggi denominato Softel) di cui è stato, per otto anni, Direttore esecutivo. Se ne va in punta di piedi ma non senza amarezza ed uno strascico polemico: ad inizio 2006, è stato sollevato dall’incarico al Softel dopo aver richiesto il riconoscimento di mansioni superiori, dirigenziali appunto, in un periodo di vacche magre per l’università. “Ho dato tanto al Federico II, mi dispiace ma lascio. Ho sempre sperato che l’ateneo tornasse sui suoi passi”, dice. Il mancato riconoscimento delle funzioni da parte dell’Ateneo, la spinta che ha accelerato la decisione. 
Ma l’operoso Esposito,  se va in pensione dal Federico II, non molla e mette la sua esperienza al servizio di un’altra struttura. Da fine 2006 è stato nominato direttore dell’Unicampania, il centro interuniversitario di orientamento post universitario al quale partecipano 5 Atenei (Orientale capofila, Parthenope, Suor Orsola Benincasa, Sun, Sannio) ed il Consorzio Promos Ricerche, di cui è presidente il prof. Pietro Rostirolla, che ha già promosso in questi primi mesi di vita diverse iniziative di alta formazione (master e corsi per giovani ricercatori). Inoltre, Esposito, dalla primavera di quest’anno, è al Parthenope come consulente per il monitoraggio e valutazione nell’ambito del progetto Eraclito che si occupa sempre di orientamento (responsabile il prof. Stefano Dumontet)
“Sia all’Orientale che al Parthenope ho trovato persone cordiali e che si danno molto da fare”, afferma Esposito che riparte con “nuovo entusiasmo dopo aver lavorato 32 anni in una struttura in cui ho creduto. Metterò al servizio di questi progetti tutta l’esperienza maturata in dieci anni di orientamento a 360 gradi e con i finanziamenti PON nazionali: rapporti con il mondo delle scuole, con il territorio, con gli uffici del Ministero”.
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