Non solo negli occhi dei ragazzi si legge la gioia di vedere l’Ateneo, finalmente, vivo. Gli stessi docenti, al pari dei loro studenti, sorridono alla prospettiva di avere di nuovo aule piene, seppur contingentate, e di potersi confrontare guardandosi negli occhi e cogliendo tutte quelle espressioni del viso che neanche la migliore tecnologia può catturare. “Senza il contatto con lo sguardo di uno studente si rischia di perdere il bello della docenza, quell’osmosi, quel trasferimento di conoscenze e anche di umanità che c’è alla base di una lezione”, commenta a caldo la prof.ssa Francesca Perla, docente di Metodi matematici dell’economia e delle scienze attuariali e finanziarie e Prorettore all’Orientamento e al Placement. La docente ha appena terminato una lezione di Metodi di Matematica Applicata. Circa 120 i ragazzi in aula, altri, anche di anni successivi, erano collegati da casa: “Quest’anno abbiamo deciso di assorbire i precorsi all’interno delle lezioni, quindi siamo partiti dalle fondamenta in modo da uniformare le conoscenze di tutti”. Con quale atteggiamento gli studenti sono entrati in aula? “Erano partecipativi, interessati e sereni. Anzi, al termine della lezione, qualcuno si stava anche abbassando la mascherina. Vanno sicuramente sensibilizzati e da parte nostra è necessario un impegno ancora maggiore nel richiamarli al rispetto delle regole di sicurezza e nel mantenere alta la loro attenzione”. Di essenza della docenza parla anche il prof. Loris Landriani, docente di Economia Aziendale: “La didattica a distanza è quanto di peggio ci sia non solo per lo studente, ma anche, anzi forse di più, per un docente. Sebbene da casa si abbiano a disposizione migliori collegamenti e strutture di rete, manca l’interazione, si ha l’impressione di parlare da soli e si perde il senso dello scambio e del confronto con lo studente”. Le lezioni, inoltre, “sembrano interminabili mentre in aula, tra una domanda e una ripetizione, il tempo passa più velocemente”. Le sue matricole, però, sono state un po’ indisciplinate: “Alcuni ragazzi hanno abbassato la mascherina. Inoltre, c’è stato qualche problema tecnico: nelle ultime file si sono ritrovati tutti accorpati. Le regole vanno spiegate una volta, all’inizio della lezione, e sta a loro seguirle correttamente. Inoltre, la rete internet, siamo al piano -2, è saltata diverse volte. Dovrebbe essere ulteriormente potenziata”. Paziente e tranquilla è la classe che, invece, ha descritto il prof. Domenico Celenza, docente di Economia Aziendale che ha tenuto la sua lezione al corso Management delle Imprese Turistiche: “L’accoglienza degli studenti, soprattutto al primo anno, è fondamentale. Ho trovato i ragazzi partecipativi e disciplinati. Anzi, a preoccuparli di più era l’esame che dovranno sostenere”.
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