Il virtuale nella progettazione

Vanno definitivamente in soffitta i vecchi, tradizionali metodi, di verifica della sicurezza delle automobili in caso di impatto. Per intenderci, quelli con il manichino nell’auto sparata a 100 chilometri orari contro un muro, per vedere l’effetto che l’impatto produce sulle lamiere e sul finto conducente. I crash test, infatti, ormai sono soppiantati dalle simulazioni al calcolatore, che in pochi minuti e con un notevole risparmio di soldi e di tempo forniscono parametri e dati sulla sicurezza. Discorso analogo per quanto riguarda il disegno di un progetto. Carta, matita e compasso vanno in archivio, sostituiti da un computer e da idonei programmi. 
Di questo, tra l’altro, si è parlato nel corso dalla giornata di studio sulla Realtà virtuale nei metodi di progettazione organizzata, con i fondi per le iniziative culturali e sociali degli studenti anno accademico ‘99/2000, da Crescenzio Visone e Marco Russo. Il primo è uno studente di Ingegneria Meccanica, rappresentante in seno al Consiglio di Corso di Laurea. Il secondo è un neolaureato.
Racconta Visone: “l’iniziativa ha suscitato interesse. Hanno partecipato circa un centinaio di colleghi; sono intervenuti relatori di grande prestigio, che ci hanno dato una serie di utili informazioni”. 
Il Preside Vincenzo Naso ha portato i saluti della Facoltà; Tullio Gregory, docente a Sociologia dell’Università La Sapienza, si è soffermato sui riflessi che oggi la realtà virtuale determina nella vita quotidiana di tutti noi e sulle implicazioni che comporta nel costume, nell’etica, nei rapporti interpersonali.
Prosegue Visone: “il prof. Francesco Caputo, il quale insegna Disegno assistito dal calcolatore ad Ingegneria della Federico II, ha illustrato gli aspetti del corso e l’evoluzione che il concetto stesso del disegnare tecnico ha avuto in seguito alla rivoluzione informatica”. Sono intervenuti anche l’ingegner Flavio Fusi, della IBM Italia, e l’ingegner Carlo Crespellani Porcella, della Fondazione IBM Italia. “Fusi, con una serie di esempi concreti, ci ha spiegato fino a che punto oggi la realtà virtuale sia alla base dell’intero processo, dalla progettazione alla realizzazione di un prodotto. Porcella, invece, si è soffermato in particolar modo sull’E-Commerce: prospettive, contraddizioni, problemi”. Dell’informatica applicata ai processi di produzione delle auto ha parlato l’ingegner Luca Avallone, di Elasis. “Oggi, ci ha spiegato, l’elettronica si utilizza in ogni fase della costruzione di un auto. Dal progetto all’ergonometria, dallo studio della tappezzeria a quello dell’accessibilità del vano motore. Senza dimenticare, naturalmente, la verifica della tenuta in caso di impatto (i crash test di cui sopra, n.d.r.)”. Chiusura con la Ferrari, rappresentata dall’ingegner Federico Burgoni. “Ha messo a confronto due modelli, la Ferrari 355 e la 360, illustrandoci l’evoluzione dall’uno all’altro ed il contributo che ha avuto il calcolatore nel determinare l’adozione di alcune soluzioni innovative”. 
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