“Ogni anno il numero degli iscritti al test di ammissione aumenta. Fortunatamente siamo andati sempre meglio”. Cresce l’appeal del Corso di Laurea Triennale in Biotecnologie per la salute. Il 5 settembre più di millequattrocento studenti si sono contesi uno dei 375 posti messi a disposizione delle nuove leve per il prossimo anno accademico. Dati soddisfacenti, come sottolinea il Coordinatore del Corso, prof. Giovanni Paolella. C’è fiducia per il futuro: “le persone che si sono sottoposte al test erano molte, i punteggi raggiunti sono alti, quindi presumibilmente riusciremo ad avere un gruppo di ragazzi ben preparati e pronti a partire”. Non perda le speranze chi non è riuscito a imporsi ai quiz al primo colpo: “come per il recente passato ci saranno probabilmente degli scorrimenti. È fisiologico”. Iscrizioni a tappe, dunque: “chi ha passato il test deve iscriversi subito. Poi i posti lasciati dai vincitori saranno occupati da altri”. Un’ipotesi non remota in un Corso che “vive in un mondo nel quale gli studenti tipicamente fanno più di una richiesta. È plausibile, quindi, che tra quelli che si sono classificati tra i primi 375 ce
ne siano alcuni per i quali Biotecnologie per la salute non era la prima scelta e che non si iscrivono se nel
frattempo hanno vinto pure altrove”. Le matricole avranno modo di prendere confidenza con la realtà di via De Amicis già prima dell’ingresso in aula: “anche quest’anno inviteremo tutti gli studenti che devono iscriversi a fare un incontro prima dell’inizio dei corsi”. Da definire l’inizio delle lezioni, che si terranno “realisticamente tra fine settembre e inizio ottobre”. Gli iscritti saranno suddivisi in due gruppi distinti, definiti sulla base di matricola pari e dispari. Gli orari del lavoro in aula saranno “quelli dell’anno scorso”, quando la frequenza era fissata a tre mattinate
a settimana. Chimica generale, da 9 Crediti Formativi Universitari, Matematica ed elementi di statistica, da 6 CFU e Fisica applicata e principi di informatica da 11 CFU daranno il benvenuto agli aspiranti biotecnologi. Fondamentale per affrontare al meglio lo studio: “andare in aula, seguire i corsi e cercare di fare gli esami il prima possibile”. Un aiuto per affrontare al meglio l’impatto con la vita accademica può arrivare da colleghi più esperti. Un riferimento da tenere in considerazione è costituito dai ragazzi della Change Biotec Association, l’associazione di rappresentanza studentesca che al momento conta tredici membri. Tra loro, Lorenza Cocca: “a chi si iscrive vogliamo dare i
consigli che avremmo voluto avere noi qualche anno fa, soffermandoci su prove intercorso, studio ed esami”. Verranno messi al corrente delle iniziative tese al miglioramento della didattica. A parlarne è un altro membro di Change, Vincenzo Manuguerra: “proveremo a ottenere un aumento degli appelli da cinque a sette per dare a tutti il tempo giusto per sostenere gli esami previsti dal piano di studi”. Altra idea da attuare è “la valutazione dei singoli corsi. Vorremmo promuovere dei sondaggi per capire cosa è andato bene e cosa può essere rivisto. Sarebbe un modo per aiutare il docente, presentandogli eventuali problematiche che può risolvere in futuro”. Occhio pure alla struttura: “sarebbe importante un ampliamento della rete Wi-Fi perché i ragazzi hanno bisogno di internet per integrare quello che trovano sui libri, senza dimenticare che su Federica Unina alcuni nostri professori caricano delle lezioni. È importante poterci accedere rapidamente”. Sulle matricole: “un biotecnologo cosa fa? Questa è la domanda che sentiamo più spesso dalle nostre parti. Vogliamo offrire ai ragazzi un orientamento incentrato sia sullo studio sia sulle prospettive future”. Un futuro al quale ci si avvicina attraverso teoria e pratica. A tal
proposito, un altro studente, Francesco Martino: “c’è la volontà da parte nostra di chiedere ai docenti l’istituzione di una bacheca per i laboratori che consenta di conoscere l’argomento trattato dal docente e il numero di posti disponibili per quella specifica attività”.
ne siano alcuni per i quali Biotecnologie per la salute non era la prima scelta e che non si iscrivono se nel
frattempo hanno vinto pure altrove”. Le matricole avranno modo di prendere confidenza con la realtà di via De Amicis già prima dell’ingresso in aula: “anche quest’anno inviteremo tutti gli studenti che devono iscriversi a fare un incontro prima dell’inizio dei corsi”. Da definire l’inizio delle lezioni, che si terranno “realisticamente tra fine settembre e inizio ottobre”. Gli iscritti saranno suddivisi in due gruppi distinti, definiti sulla base di matricola pari e dispari. Gli orari del lavoro in aula saranno “quelli dell’anno scorso”, quando la frequenza era fissata a tre mattinate
a settimana. Chimica generale, da 9 Crediti Formativi Universitari, Matematica ed elementi di statistica, da 6 CFU e Fisica applicata e principi di informatica da 11 CFU daranno il benvenuto agli aspiranti biotecnologi. Fondamentale per affrontare al meglio lo studio: “andare in aula, seguire i corsi e cercare di fare gli esami il prima possibile”. Un aiuto per affrontare al meglio l’impatto con la vita accademica può arrivare da colleghi più esperti. Un riferimento da tenere in considerazione è costituito dai ragazzi della Change Biotec Association, l’associazione di rappresentanza studentesca che al momento conta tredici membri. Tra loro, Lorenza Cocca: “a chi si iscrive vogliamo dare i
consigli che avremmo voluto avere noi qualche anno fa, soffermandoci su prove intercorso, studio ed esami”. Verranno messi al corrente delle iniziative tese al miglioramento della didattica. A parlarne è un altro membro di Change, Vincenzo Manuguerra: “proveremo a ottenere un aumento degli appelli da cinque a sette per dare a tutti il tempo giusto per sostenere gli esami previsti dal piano di studi”. Altra idea da attuare è “la valutazione dei singoli corsi. Vorremmo promuovere dei sondaggi per capire cosa è andato bene e cosa può essere rivisto. Sarebbe un modo per aiutare il docente, presentandogli eventuali problematiche che può risolvere in futuro”. Occhio pure alla struttura: “sarebbe importante un ampliamento della rete Wi-Fi perché i ragazzi hanno bisogno di internet per integrare quello che trovano sui libri, senza dimenticare che su Federica Unina alcuni nostri professori caricano delle lezioni. È importante poterci accedere rapidamente”. Sulle matricole: “un biotecnologo cosa fa? Questa è la domanda che sentiamo più spesso dalle nostre parti. Vogliamo offrire ai ragazzi un orientamento incentrato sia sullo studio sia sulle prospettive future”. Un futuro al quale ci si avvicina attraverso teoria e pratica. A tal
proposito, un altro studente, Francesco Martino: “c’è la volontà da parte nostra di chiedere ai docenti l’istituzione di una bacheca per i laboratori che consenta di conoscere l’argomento trattato dal docente e il numero di posti disponibili per quella specifica attività”.