50 euro al mese e un autista privato che permetta ogni giorno di arrivare alla metropolitana: Paola, Gabriella, Daniela e Rosa, studentesse al primo anno del Corso di Laurea in Lingue e culture moderne del Suor Orsola Benincasa, da qualche settimana contrastano con il ‘fai da te’ l’inefficienza dei mezzi pubblici di trasporto. “Abitiamo nella zona dei Campi Flegrei, precisamente Bacoli e Monte di Procida – spiega Paola Parascandola – Da alcune settimane i bus che attraversano i nostri paesi per arrivare alla stazione ferroviaria della Cumana (i treni che partono da Torregaveta ed arrivano a Napoli – Montesanto) sono stati soppressi”. Difficile essere alle 8.30 in Facoltà quando anche la linea ferroviaria, il più delle volte, è un terno al lotto. “La Cumana, negli ultimi tempi, è in completo dissesto – dice Gabriella Schiano Lomoriello – Le corse non sono mai puntuali e spesso, per una tratta da 40 minuti, si impiegano quasi due ore. Non so quante lezioni abbiamo perso in questo modo. Siamo al primo anno e non è facile seguire sporadicamente, soprattutto quando parliamo delle lingue straniere”. Da qui la decisione di affidarsi ad un autista privato. “La metropolitana è l’unico mezzo che ci permette di arrivare in aula in orario – continua la studentessa – Purtroppo la fermata più vicina è Pozzuoli, a 15-20 minuti da casa”. Non avendo altra possibilità (“I nostri genitori lavorano, non possono seguirci ovunque”) hanno deciso di affidarsi “ad un’agenzia che fornisce servizio taxi. Così dal nostro paese possiamo arrivare alla metro senza problemi”, racconta Daniela Scotto d’Antuono. I 50 euro al mese per il servizio privato vanno ad aggiungersi al costo dell’abbonamento ferroviario, per la tratta Pozzuoli – Napoli. “Un lusso – sottolinea la studentessa – da 100 euro mensili che non tutte le famiglie possono permettersi”.
“Come si fa a restare a casa quando in aula si spiegano la grammatica spagnola e quella inglese? – chiede Rosa Coppola – Abbiamo già perso, nei primi giorni, alcune lezioni grammaticali importanti. Ad esempio, la prof.ssa Maria D’Agostino (Letteratura Spagnola) è molto esigente e detta appunti importantissimi che non ci sono sui libri di testo. Di certo non ci fa piacere pagare doppiamente, ma come si fa a non essere presente in aula?”. Con lo studio delle lingue la situazione è di per sè già complicata. “Non ho mai studiato tedesco in vita mia – dichiara Gabriella – Le lezioni dettagliate, per studenti alle prime armi, sono ossigeno puro. Ho perso alcune ore di corso, a volte la mattina proprio non riuscivo ad arrivare in tempo. La prof.ssa Giovanna Saturnino è molto disponibile ma di certo non può ritornare indietro e rispiegare la grammatica. Chi mi ridarà gli appunti non presi? Al primo semestre non posso permettermi di restare indietro”. Stesso discorso per Daniela: “Non ho mai studiato spagnolo, e, per quanto possa essere una lingua facile, abbisogna di molte spiegazioni. Purtroppo ho perso delle lezioni e mi sento un passo indietro rispetto alla mia classe”. Mette un po’ di timore anche Linguistica Generale. “Il prof. Antonio Perri è davvero pignolo – dice Paola – Studiare la fonetica, la morfologia, gli accenti, non è proprio facilissimo. Io, ad esempio, non ricordo nulla di questi argomenti, credo che questo sia l’esame più tosto del primo semestre”. Studiare da soli a casa “è impossibile, l’italiano, al pari delle lingue straniere, deve essere sviscerato punto per punto. Non so come farei se non frequentassi il corso”. Inoltre: “talvolta terminiamo le lezioni di Letteratura Spagnola e Linguistica alle 18.30 – ricorda la studentessa – Arriviamo in stazione, a Pozzuoli, dopo le venti. Con la possibilità di restare a piedi, come potremmo fare così tardi? Non siamo contente di come vanno le cose, stiamo pagando anni ed anni di malefatte sulla nostra pelle. Fino a gennaio continueremo in questo modo, spero vivamente che la situazione ‘trasporti pubblici’ cambi a partire dal prossimo anno”.
Susy Lubrano
“Come si fa a restare a casa quando in aula si spiegano la grammatica spagnola e quella inglese? – chiede Rosa Coppola – Abbiamo già perso, nei primi giorni, alcune lezioni grammaticali importanti. Ad esempio, la prof.ssa Maria D’Agostino (Letteratura Spagnola) è molto esigente e detta appunti importantissimi che non ci sono sui libri di testo. Di certo non ci fa piacere pagare doppiamente, ma come si fa a non essere presente in aula?”. Con lo studio delle lingue la situazione è di per sè già complicata. “Non ho mai studiato tedesco in vita mia – dichiara Gabriella – Le lezioni dettagliate, per studenti alle prime armi, sono ossigeno puro. Ho perso alcune ore di corso, a volte la mattina proprio non riuscivo ad arrivare in tempo. La prof.ssa Giovanna Saturnino è molto disponibile ma di certo non può ritornare indietro e rispiegare la grammatica. Chi mi ridarà gli appunti non presi? Al primo semestre non posso permettermi di restare indietro”. Stesso discorso per Daniela: “Non ho mai studiato spagnolo, e, per quanto possa essere una lingua facile, abbisogna di molte spiegazioni. Purtroppo ho perso delle lezioni e mi sento un passo indietro rispetto alla mia classe”. Mette un po’ di timore anche Linguistica Generale. “Il prof. Antonio Perri è davvero pignolo – dice Paola – Studiare la fonetica, la morfologia, gli accenti, non è proprio facilissimo. Io, ad esempio, non ricordo nulla di questi argomenti, credo che questo sia l’esame più tosto del primo semestre”. Studiare da soli a casa “è impossibile, l’italiano, al pari delle lingue straniere, deve essere sviscerato punto per punto. Non so come farei se non frequentassi il corso”. Inoltre: “talvolta terminiamo le lezioni di Letteratura Spagnola e Linguistica alle 18.30 – ricorda la studentessa – Arriviamo in stazione, a Pozzuoli, dopo le venti. Con la possibilità di restare a piedi, come potremmo fare così tardi? Non siamo contente di come vanno le cose, stiamo pagando anni ed anni di malefatte sulla nostra pelle. Fino a gennaio continueremo in questo modo, spero vivamente che la situazione ‘trasporti pubblici’ cambi a partire dal prossimo anno”.
Susy Lubrano