“Ho accettato questa sfida. Il prof. Vigorito, mio predecessore, ha portato egregiamente a termine l’ultimo triennio da Coordinatore. Spero che almeno per il primo anno mi affianchi per favorire una continuità con quanto fatto”. Si cambia alla guida del Corso di Laurea in Infermieristica. A proseguire lungo il percorso tracciato dal prof. Carlo Vigorito, docente di Medicina interna e Coordinatore uscente, sarà per i prossimi tre anni il prof. Nicola Ferrara: “L’importante è mantenere il livello di qualità didattica raggiunto, facendo in modo che i docenti siano motivati e concentrino gli sforzi su un obiettivo preciso, ovvero preparare alla professione di infermiere”. Classe ’53, il docente, che insegna Medicina Interna, si prepara a un incarico non semplice, visto che, a suo avviso, “i Corsi di Laurea stanno assumendo da un punto di vista burocratico un carico non indifferente”. L’obiettivo numero uno nel suo programma è “far avanzare il Corso di Laurea sul piano culturale, perché i nostri infermieri sono diversi dai colleghi di tanti anni fa, e mantenere alto il livello di professionalità, offrendo ai nostri studenti percorsi sempre più
specialistici”. Si parte per tutti “da una preparazione base da infermiere”. Andando avanti nel percorso formativo, poi, il diktat sarà “focalizzarsi su settori specifici, come sala operatoria o terapia intensiva, che richiedono precise qualificazioni”. Non manca il sogno nel cassetto: “attivare il Polo di Scampia come sede dei Corsi Triennali e, in primis, di Infermieristica. Avrebbe una valenza didattica formidabile, offrendo spazi e attrezzature di alto livello. Si garantirebbe una parte assistenziale sul territorio e avremmo modo di favorire la riqualificazione del quartiere”. Un’ambizione alta che poggia sulla convinzione della forza del Corso di Laurea che si appresta a coordinare: “la Scuola di Medicina è profondamente cambiata negli ultimi decenni. L’offerta formativa è cresciuta molto, con tre Magistrali a ciclo unico, diversi Corsi Triennali delle Professioni sanitarie, Scuole di Specializzazione, Master e Dottorati di ricerca. Questo quadro vede la scuola di Infermieristica assolutamente centrale. Abbiamo quattrocento
posti a disposizione, otto sedi periferiche più quella di Napoli”. Attenzione alta alle strutture che ospitano i tirocini degli studenti: “siamo in trattativa per crescere come sedi periferiche, così da offrire la possibilità agli studenti campani di lavorare nella sede più vicino casa. È difficile perché serve confrontarsi con le Aziende ospedaliere e con le Aziende sanitarie locali. L’articolazione sul territorio nasce dal fatto che l’offerta formativa pratica deve essere larga. Bisogna stimolare le sedi periferiche al loro ruolo, che è decisamente importante”. Per formare al meglio “una figura di rilievo, integrata perfettamente nel team di cura”. Un professionista che “deve acquisire sempre più autonomia, mettendo a disposizione del responsabile del processo terapeutico le informazioni più corrette. I nostri infermieri sono assolutamente competitivi e appetiti sia in Italia sia all’estero”. Necessario è “stare
sul libro e in aula. Perché non parliamo più di un processo di professionalizzazione, ma di una laurea vera e propria”.
specialistici”. Si parte per tutti “da una preparazione base da infermiere”. Andando avanti nel percorso formativo, poi, il diktat sarà “focalizzarsi su settori specifici, come sala operatoria o terapia intensiva, che richiedono precise qualificazioni”. Non manca il sogno nel cassetto: “attivare il Polo di Scampia come sede dei Corsi Triennali e, in primis, di Infermieristica. Avrebbe una valenza didattica formidabile, offrendo spazi e attrezzature di alto livello. Si garantirebbe una parte assistenziale sul territorio e avremmo modo di favorire la riqualificazione del quartiere”. Un’ambizione alta che poggia sulla convinzione della forza del Corso di Laurea che si appresta a coordinare: “la Scuola di Medicina è profondamente cambiata negli ultimi decenni. L’offerta formativa è cresciuta molto, con tre Magistrali a ciclo unico, diversi Corsi Triennali delle Professioni sanitarie, Scuole di Specializzazione, Master e Dottorati di ricerca. Questo quadro vede la scuola di Infermieristica assolutamente centrale. Abbiamo quattrocento
posti a disposizione, otto sedi periferiche più quella di Napoli”. Attenzione alta alle strutture che ospitano i tirocini degli studenti: “siamo in trattativa per crescere come sedi periferiche, così da offrire la possibilità agli studenti campani di lavorare nella sede più vicino casa. È difficile perché serve confrontarsi con le Aziende ospedaliere e con le Aziende sanitarie locali. L’articolazione sul territorio nasce dal fatto che l’offerta formativa pratica deve essere larga. Bisogna stimolare le sedi periferiche al loro ruolo, che è decisamente importante”. Per formare al meglio “una figura di rilievo, integrata perfettamente nel team di cura”. Un professionista che “deve acquisire sempre più autonomia, mettendo a disposizione del responsabile del processo terapeutico le informazioni più corrette. I nostri infermieri sono assolutamente competitivi e appetiti sia in Italia sia all’estero”. Necessario è “stare
sul libro e in aula. Perché non parliamo più di un processo di professionalizzazione, ma di una laurea vera e propria”.