E’ uno degli esami che dà più grattacapi agli studenti della Facoltà di Lingue. Molti devono ripeterlo più di una volta e spesso si devono accontentare di voti bassi, compresa la stentata sufficienza. Stiamo parlando dello scritto di Inglese. Le lamentele sono dirette soprattutto verso le modalità con cui si svolge la prova che viene presentata come un quiz a risposta multipla. “La scelta del quiz è avvenuta seguendo le metodologie standard che vengono usate anche per gli esami ISO, International Organization for Standardization, e che vengono adoperate, ad esempio, anche per gli esami del Cambridge ESOL. Sono domande a risposta multipla, per noi molto più facili da correggere grazie al metodo informatizzato, ed anche più semplici da preparare per gli studenti – ribatte il prof. Giuseppe Balirano, docente di Inglese 3 – i quali possono reperire diversi testi su cui esercitarsi, visto che il modello è adottato ormai da tutti anche a livello europeo”. Per esercitarsi, si possono reperire le vecchie prove in rete, recandosi al Centro Linguistico di Ateneo o chiedendo direttamente ai docenti. “I risultati della prova vengono espressi in centesimi, poi tradotti in lettere, da E fino ad A, dove C rappresenta la sufficienza. Un sistema che ci permette di gestire meglio il voto finale dell’esame, costruito sulla media delle quattro prove che compongono l’intero esame di Inglese”.
Nonostante le diverse possibilità di esercitarsi, continuano ad essere tanti gli studenti che hanno difficoltà a superare l’esame, in particolare nelle prove che si svolgono nei mesi di settembre e ottobre, “fra giugno e luglio si presentano studenti più preparati, nei mesi autunnali vengono all’esame quelli più in difficoltà”, sottolinea Balirano. Il consiglio: seguire le lezioni con i lettori perché è il modo migliore per affrontare la prova scritta. “Noi riusciamo a coprire tutte le 100 ore di didattica e, ad esempio per il quarto anno, ci sono ben sei lettori con lezioni in giorni ed orari diversi per andare incontro a tutte le diverse esigenze degli studenti; ancora c’è un lettore per i ragazzi con capacità più avanzate che vogliono fare extrapractices o un altro lettore per chi ha difficoltà e ha bisogno di un po’ di recupero”, afferma il professore. Che aggiunge: “purtroppo le aule dei lettori sono sempre semi-vuote, perché i ragazzi non comprendono l’importanza di seguire questo tipo di lezione, in particolare per l’esame scritto. Ricapitolando, quindi, è importante seguire il corso di metodologie di 50 ore, quello annuale di lingue, che naturalmente è fondamentale, ma anche le lezioni con i lettori che non vanno considerate solo come opzionali”.
(Va.Or.)
Nonostante le diverse possibilità di esercitarsi, continuano ad essere tanti gli studenti che hanno difficoltà a superare l’esame, in particolare nelle prove che si svolgono nei mesi di settembre e ottobre, “fra giugno e luglio si presentano studenti più preparati, nei mesi autunnali vengono all’esame quelli più in difficoltà”, sottolinea Balirano. Il consiglio: seguire le lezioni con i lettori perché è il modo migliore per affrontare la prova scritta. “Noi riusciamo a coprire tutte le 100 ore di didattica e, ad esempio per il quarto anno, ci sono ben sei lettori con lezioni in giorni ed orari diversi per andare incontro a tutte le diverse esigenze degli studenti; ancora c’è un lettore per i ragazzi con capacità più avanzate che vogliono fare extrapractices o un altro lettore per chi ha difficoltà e ha bisogno di un po’ di recupero”, afferma il professore. Che aggiunge: “purtroppo le aule dei lettori sono sempre semi-vuote, perché i ragazzi non comprendono l’importanza di seguire questo tipo di lezione, in particolare per l’esame scritto. Ricapitolando, quindi, è importante seguire il corso di metodologie di 50 ore, quello annuale di lingue, che naturalmente è fondamentale, ma anche le lezioni con i lettori che non vanno considerate solo come opzionali”.
(Va.Or.)