Studenti e aziende si incontrano anche quest’anno, ma con modalità diverse. Sono circa 400 gli studenti che, sabato 18 aprile, hanno acceso il computer e si sono connessi al loro futuro prendendo parte al Virtual Fair 2020, il primo job meeting digitale organizzato dalla Scuola Politecnica e delle Scienze di Base nel panorama più ampio delle attività di orientamento e placement dell’Ateneo federiciano. In media, un centinaio gli studenti connessi alla piattaforma Microsoft Teams, attraverso la quale i rappresentanti delle 16 aziende intervenute hanno presentato le loro realtà e posizioni aperte, mentre 300 sono quelli che hanno seguito la diretta dell’evento su Youtube. Quanto ai colloqui, che in queste attività seguono le presentazioni delle aziende, sono cominciati il 27 aprile, a distanza anche quelli. “I settori principalmente rappresentati sono stati quelli dell’ingegneria civile e dell’ingegneria dell’informazione, ma, con i prossimi eventi che si terranno il 6 e il 28 maggio, interverranno altre aziende e verranno coperti anche gli altri settori del mondo del lavoro, di interesse per tutti gli studenti della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base”. A delineare un bilancio della mattinata, nettamente positivo, i professori Antonio Bilotta e Fabio Villone e la dott.ssa Paola Molino, coordinatori della Commissione orientamento in uscita e placement della Scuola Politecnica: “Siamo molto orgogliosi per quanto hanno ribadito quasi tutti i rappresentanti delle aziende intervenute, ovvero che i nostri laureati, per la qualità della loro preparazione, non sono secondi a nessuno. Sono, anzi, perfettamente all’altezza delle esigenze del mercato del lavoro”. Un evento di questo tipo è una scommessa: “Anche altri Atenei si stanno muovendo per continuare a garantire un contatto tra università e mondo del lavoro ma noi siamo stati tra i pochi, se non gli unici, a coinvolgere contemporaneamente un così alto numero di studenti”. Altra nota positiva “è stata l’eterogeneità delle aziende che hanno partecipato, multinazionali così come aziende locali, ed è una cosa a cui teniamo molto: gli studenti devono avere la possibilità di scegliere tra diverse realtà”. Varie le proposte, di posizioni a tempo indeterminato e posizioni per stage finalizzate all’assunzione, a cui gli studenti si sono candidati attraverso Job Service, la piattaforma della Scuola che unisce partner aziendali e studenti federiciani nella proposta, per i primi, e la ricerca, per i secondi, di opportunità professionali. “È importante sottolineare che le posizioni presentate dalle aziende, nonostante il momento, sono reali. Queste aziende stanno continuando a svolgere il proprio lavoro, seppure in smart working, e qualcuna, addirittura, ha effettuato delle assunzioni persino in questo periodo. I ragazzi non devono scoraggiarsi”. E i ragazzi, di fatto, non sembrano scoraggiati: durante la presentazione il numero degli iscritti alla piattaforma Job Service è passato da 1200 a circa 1400 e, a sabato pomeriggio, ogni azienda aveva già ricevuto circa una trentina di candidature. I colloqui, “one to one, studente con azienda, avvengono, in questa fase, sulla piattaforma Teams in uso all’università. Proprio come nell’evento dello scorso anno in presenza, quando i colloqui si tennero nelle aule dell’università. Altri colloqui seguiranno anche le presentazioni del 6 e 28 maggio”. Cosa valutano i recruiters? Hard skills, cioè competenze specifiche del proprio percorso di studio, così come soft skills, quali team working, problem solving, conoscenze delle lingue, disponibilità alla mobilità. Ancora un consiglio dai professori Bilotta e Villone e dalla dott.ssa Molino: “È importante che i ragazzi si informino sull’azienda con cui sosterranno il colloquio e sul loro selezionatore, sono informazioni che in rete si trovano. Sostenere un colloquio via web può non essere semplice quando non si è abituati. Sarebbe bene scegliere uno sfondo adeguato e fare delle prove di audio prima di connettersi”. Per il resto, valgono le medesime regole di un colloquio in presenza: “Bisogna essere puntuali, curare il proprio aspetto. Non lasciare nulla all’improvvisazione, ma nemmeno dare l’impressione di aver imparato delle risposte a memoria. È importante riuscire ad essere sè stessi”. Parole di incoraggiamento, le ha rivolte ai ragazzi che hanno aderito al Virtual Fair anche il prof. Marco D’Ischia, Presidente della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base, con un invito a cogliere il lato positivo della situazione. Il Virtual Fair, infatti, dimostra che “c’è un sistema produttivo che funziona, va avanti ed è interessato al contatto con i giovani. Mai come oggi, il vostro futuro è a portata di mano con la presenza di tante aziende pronte a guidare gli studenti e dare loro indicazioni per la scelta del proprio futuro”. Da parte del docente, infine, un auspicio: “Che l’interazione tra università e mondo del lavoro sia continua e costante e non limitata soltanto ad azioni di orientamento. Le aziende e il sistema produttivo economico possono riconoscere nell’Ateneo un interlocutore attivo e pronto nel tradurre, in progetti formativi effi caci, le loro esigenze in modo da formare laureati versatili e pronti alle sfide del mercato del lavoro”.
Carol Simeoli