Karate, Judo, Lotta, Taekwondo: le selezioni per i CNU tra conferme e volti nuovi

Ci sono universitari per i quali la bocciatura è andare al tappeto. Ci sono universitari che al kimono danno del tu. Ci sono universitari che hanno intenzione di andare a Catania dal 9 al 18 giugno per rappresentare i colori napoletani del Cus ai prossimi Campionati Nazionali Universitari (CNU). Il biglietto per la Sicilia passa dalle selezioni. I maestri di Lotta, Karate, Taekwondo, Judo osservano volti noti e meno noti alla ricerca di caratteristiche precise. Per tutti confermarsi e migliorarsi è il diktat. Non sarà complicato scegliere la rappresentativa di Judo, reduce da due terzi posti conquistati nel 2016. Lo conferma il Maestro Massimo Parlati: “non abbiamo avuto grandi adesioni. Alle prove selettive hanno partecipato sei ragazzi. Ha inciso molto la concomitanza con due tornei internazionali, uno juniores che si tiene in Ungheria e uno seniores in Romania. Siamo fiduciosi che nel 2018 le cose andranno diversamente. Adesso sto decidendo chi portare”. Sono già sicuri del posto: “Francesco D’Asti, Gaetano Palumbo e Alfredo Raia, che è stato fermo per infortunio e si è ripreso proprio in vista dei campionati. Loro ci saranno. Per gli altri devo decidere. Non è escluso che ricorra ad altre selezioni”. Iscrizione all’Università, cintura marrone e mentalità vincente gli ingredienti che non possono mancare agli atleti che si presenteranno al Maestro Salvatore Tamburro, a caccia di talenti capaci di “portarci sempre sul podio, come stiamo facendo da dodici anni a questa parte. Vogliamo rimanere sempre nelle prime posizioni ed essere invidiati dagli altri CUS”. Insomma, la rappresentativa partenopea del Karate, reduce da tre ori e un bronzo nei CNU 2016, fa sul serio, forte di un capitale umano prospero sul territorio: “in Campania abbiamo gli atleti più forti d’Italia, senza dubbio. Rispetto al passato farei qualche raduno in più prima della partenza. Alcuni ragazzi non parteciperanno perché alle prese con gli esami. Sarebbe opportuno confrontarsi con le Università per evitare che esami ed eventi del genere si accavallino”. Tamburro segue gli allievi durante l’anno: “sarebbe opportuno che i ragazzi si vedessero tra loro per fare gruppo. Fortunamente per creare l’amalgama a Napoli bastano solo poche ore”. Atleti confermati per Catania: “William Wierdis, che ha avuto un incidente e con il quale stiamo lavorando al recupero, ed Emanuele Sarnataro, reduce da una convocazione in nazionale”. Ha difeso il tricolore in un campionato europeo disputatosi in terra turca, come spiega lui stesso: “nella prima settimana di maggio ho partecipato al campionato a squadra. Purtroppo siamo arrivati al
quinto posto. Abbiamo perso il terzo incontro con la Francia e la finale per il bronzo con la Croazia”. Per lui, studente iscritto al terzo anno di Scienze Motorie all’Università Parthenope, la partecipazione ai CNU è stata una vetrina importante: “mi ha permesso di far parte di una squadra universitaria. È stata un’opportunità di crescita e di visibilità”. Obiettivo a Catania: “confermare l’oro ottenuto nelle ultime due edizioni”. Migliorarsi non sarà un gioco semplice per la Lotta, reduce da cinque ori. Non basta al Maestro Ciro Boncompagni: “miglioreremo perché qualcuno che l’anno scorso è arrivato secondo e terzo quest’anno può imporsi”. Confermati rispetto al passato Vincenzo e Ivana Succoia e Antonio De Lucia. Due le giornate destinate alle selezioni visti i ventotto iscritti: “abbiamo ragazzi di livello nazionale. Per lorovincere i CNU significa mettersi in evidenza e avere  opportunità di partecipare alle Universiadi”. Una trentina, invece, i candidati per rappresentare il Taekwondo del CUS. “Il CNU da noi è molto sentito”, ha affermato il Maestro Domenico D’Alise, partito alla caccia di “competenze tecniche basilari e tanto carattere. Serve passione e voglia di portare il risultato a casa”. Al suo fianco ci sarà Gennaro Barone, studente all’ultimo anno di Ingegneria Edile alla Federico II. Indosserà le vesti di atleta e, per il secondo anno consecutivo, quelle di coach: “è una responsabilità in più. La squadra intera e il CUS fanno affidamento su di me”. Se dà consigli, è meglio ascoltarlo. Il suo curriculum, infatti, parla di quattro ori in cinque CNU disputati: “provo a dare suggerimenti su tecnica e tattica. Inoltre ho la possibilità di
intervenire sul giudizio arbitrale”. Elementi fondamentali: “tranquillità e voglia di divertirsi”. Per non andare al tappeto.
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