L’artista Carlo De Meo a Lettere

Spazi in cui “arte” non significhi solo visite guidate, ma diventi parte integrante della vita universitaria, spunto di riflessione e momento conviviale e di interazione tra studenti ed esperti sul tema: è questo lo spirito con cui nasce il progetto/work in progress “Le Aule dell’Arte”. Iniziato nell’ottobre 2011, questo laboratorio creativo prevede dodici tappe che corrispondono a dodici diversi gruppi di interventi sull’installazione Think 1 Thing, realizzata nel 2003 dal gruppo ex Quarta pittura e collocata nel cortile della Facoltà. Punto d’arrivo, una pubblicazione da diffondere il prossimo anno accademico per celebrare degnamente i primi vent’anni della fondazione della Facoltà di Lettere. Nella prima tappa del progetto, ripartita in due giornate, la scultura Think 1 Thing è stata al centro dell’intervento di Carlo De Meo, controverso ed eclettico artista contemporaneo, invitato grazie all’impegno delle prof.sse Gaia Salvatori e Nadia Barrella e dell’associazione Bunker Art Division. Nella prima delle due giornate, il 28 maggio, si è svolto l’incontro “Cerchi, Cosa cerchi? Triangoli, Cosa triangoli?”, discussione semiaperta sull’errare, dove De Meo, con l’attore e regista Paolo Cresta, ha incontrato gli studenti e la cittadinanza per introdurre il tema sull’interpretazione artistica dell’‘uomo’. Al dibattito ha preso parte la Preside Rosanna Cioffi, la prof.ssa Salvatori, Ninì Sgambati, artista ed ex docente dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e coautore della scultura, e Giuseppe Buonanno, Presidente di BAD-Bunker Art Division. Non una lezione ex cathedra, ma un vero e proprio momento di riflessione per gli studenti, anche in vista della performance del giorno successivo, quando il lavoro dell’artista è stato integrato dai danzatori della Compagnia Danza Flux. Come in tutti i suoi interventi, l’artista ha invitato chi transitava intorno ai suoi “puzzle”, così gli studenti presenti non si sono limitati a fare da spettatori, ma sono diventati “attori”, prestandosi come vere e proprie tele su cui dipingere i volti dei mille “omo U” di De Meo. Ad organizzare concretamente l’evento, un nutrito gruppo di studenti, laureati e laureandi in “Storia dell’arte contemporanea”, coordinato dal dottorando Luca Palermo e composto da Lucia Caro, Alessia Basile, Carlo Zona, Luigi Affuso, Filomena Cacciapuoti. “L’Università non ha concesso fondi, una parte sono venuti dalla Bunker Art, ma noi abbiamo provveduto in prima persona per amore dell’arte. Abbiamo preso contatti, invitato persone e perfino organizzato dei buffet con cibo da noi preparato. Ciascuno ha fatto la sua parte e fortunatamente la partecipazione è stata anche maggiore di quello che ci aspettavamo”, afferma Luca. Ci sono ancora 11 tappe da completare, ma con la passione e l’entusiasmo di questi ragazzi l’arte può diventare realmente il cuore pulsante dell’Università.
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