L’estratto conto di Zecchino

Perché in Italia c’è tanta disparità nei sovvenzionamenti agli Atenei? Eppure, lei un anno e mezzo fa, in un incontro a Napoli, aveva dichiarato che la situazione sarebbe cambiata e i fondi sarebbero stati distribuiti in base al numero degli iscritti. Consentire agli atenei di poter offrire strutture, laboratori, servizi adeguati, significa anche dare reale impulso al processo di decongestionamento, tanto invocato, dei mega atenei. La domanda è stata posta al Ministro Ortensio Zecchino da Ateneapoli, ai margini dell’incontro del 10 novembre al Navale.
La risposta del Ministro. “Il Ministero si impegna a versare 30 miliardi al Navale, per sviluppare una più efficiente capacità di risposta del mondo universitario agli studenti. Un impegno che va anche nella direzione tracciata dalla riforma ormai in fase di decollo; tra una decina di giorni (dunque, mentre andiamo in edicola, n.d.r.) firmerò il secondo decreto. Partiamo anche con l’autonomia universitaria, per la quale è importante che gli atenei partano tutti alla pari. Questo significa ripianare le situazioni di svantaggio. In questo modo aiutiamo anche il decongestionamento”.
Intanto, però, poche settimane fa, avete destinato fondi 1998/99 con il vecchio sistema. “E’ una incentivazione del corpo docente. Il fondo nazionale per gli atenei è stato incrementato per 700 miliardi, il più forte investimento degli ultimi dieci anni; altri 800 miliardi vanno al diritto allo studio e sono spendibili dal 2001. Stiamo finanziando le Università del Sud attraverso l’Obiettivo Uno (regioni svantaggiate); farò preparare un estratto conto per mostrare quanto hanno ricevuto negli ultimi due anni gli atenei del Mezzogiorno”.
Perché non aiutare anche la neonata Facoltà di Giurisprudenza a Nola, visto che al suo esordio ha avuto un boom nelle immatricolazioni? Zecchino risponde con una battuta “non incentiviamo le brame del Navale. Ha avuto molto. Lasciamo stare un po’ il vostro famelico Rettore  che chiede sempre soldi”.
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