L’UNIVERSITÀ CANDIDATA ALLE EUROPEE E ALLE PROVINCIALI

L’Università scende in campo allo squillo di trombe delle elezioni: rinnovando o aprendo una personale stagione di impegno civile, diversi docenti e studenti delle sette Università campane hanno presentato le loro candidature.
Tra il 6 e 7 giugno tutti i cittadini italiani con diritto di voto sono, infatti, chiamati ad eleggere i loro rappresentanti presso il Parlamento Europeo; mentre in 216 Comuni si voterà anche per il sindaco e in 27 Province si dovrà andare alle urne per il rinnovo dell’amministrazione per il quinquennio 2009-2014.
Alla Provincia di Napoli si sono presentati ben 16 candidati alla presidenza, di cui tre fanno riferimento agli schieramenti di maggioranza e opposizione: Luigi Cesaro, appoggiato da Pdl, Una Nuova Provincia, Udc, Mpa, Italiani nel Mondo, Pri, La Destra, Udeur, Pensionati, Nuovo Psi, Alleanza Democratica, Noi consumatori, Adc, Dc; Tommaso Sodano, appoggiato da Prc-Pdci e Diritti@sinistra; Luigi Nicolais, appoggiato da Pd, Lista Nicolais, Sinistra e Libertà, Repubblicani Democratici, Italia dei Valori, L’altro Sud. Sono diversi i docenti, studenti e dipendenti dell’università i cui nomi figurano tra gli elenchi di candidati alle provinciali. In corsa per la presidenza, come nel caso di Luigi Nicolais, o in lista per un seggio. 
Tre professori 
in corsa per il 
Parlamento 
Europeo
Per occupare, invece, uno dei diciotto seggi assegnati alla circoscrizione Sud Italia nel Parlamento Europeo, sono pronti a mettersi in gioco ben tre docenti della Federico II, tutti con alle spalle una lunga esperienza politica e civile: Alberto Lucarelli, candidato con l’Italia dei Valori, Massimo Villone, con Rifondazione e Comunisti Italiani, Aldo Loris Rossi, con la lista Radicale di  Pannella e Bonino.
Alberto Lucarelli, 46 anni, professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico, presso la Facoltà di Economia dell’Università Federico II, candidato con ‘Italia dei Valori’, pone la sua elezione al Parlamento Europeo in un’ottica di continuità con il suo lungo impegno civile nel settore ambientale e dei beni comuni. Già componente della ‘Commissione Rodotà’, dell’Osservatorio sul diritto per l’acqua e della Struttura di coordinamento delle Regioni commissariate in tema di gestione dei rifiuti, tra il 2004 e il 2006 ha lavorato come Esperto del Consiglio d’Europa per i processi di democratizzazione e regionalizzazione delle istituzioni nei Paesi dei Balcani. Mentre a livello locale è stato consulente della Commissione speciale per la revisione dello Statuto della Regione Campania e del regolamento interno e consulente della Commissione speciale per la vigilanza e la difesa contro la criminalità del Consiglio regionale della Campania. Attualmente ricopre inoltre il ruolo di Vicepresidente dell’A.R.S.S.A.E., Associazione per le Ricerche e gli Studi sulla Rappresentanza Politica nelle Assemblee Elettive.
“Il mio percorso è iniziato all’interno dell’Università su temi legati all’ambiente, alla salute, e quindi ai beni comuni. – racconta – C’è stata una fase successiva di impegno civile, in particolare nelle Assise, dove ho portato avanti grandi battaglie per Napoli e non solo, che mi ha condotto all’attuale candidatura vista la necessità di trasformare tutto questo lavoro in impegno politico diretto. C’è una continuità tangibile tra tutto quello che ho fatto in questi anni e la candidatura da indipendente, con un mio programma, nella lista dell’Italia dei Valori. Al Parlamento Europeo possiamo portare un plusvalore importante su questi temi lavorando perché l’Europa dei mercanti diventi una vera Europa politica”.
Aldo Loris Rossi, 73 anni, architetto di fama e docente di Progettazione Architettonica all’Università ‘Federico II’, è candidato con la lista ‘Marco Pannella’. Il prof. Rossi è da anni attivo con il suo impegno civile in quelle che definisce ‘liste di minoranza’. “Conosco Pannella dal 1958 e ho sempre votato radicali, ho scelto di essere in minoranza, perché mentre le maggioranze sono impegnate a governare, è alle minoranze che spetta rivelare alcune verità nascoste. Come diceva Edoardo Persico: ‘Bisogna avere l’orgoglio della minoranza’”. Il Parlamento Europeo diventa un riferimento importante per la prospettiva euromediterranea auspicata da Rossi: “che promuova il ruolo geo-politico-economico dell’Italia come cerniera tra la megalopoli europea e quella mediterranea. A questo proposito ho stilato un programma elettorale basato su un decalogo che tiene conto di diversi fattori di allerta. Tutte le previsioni demografiche, ad esempio, offrono la prospettiva di un Sud Italia che nel 2050 vedrà un calo di circa 3-4 milioni di abitanti, mentre il nord aumenterà di 6-7 milioni: questo declino demografico comporterà naturalmente anche un declino sociale, civile ed economico. Si dovrebbe stimolare la politica ad interessarsi a questa drammatica prospettiva, ma nessuno si preoccupa di come realizzare una civiltà di dialogo nel Mediterraneo. In questa prospettiva bisogna, allora, pensare all’Italia come raccordo tra l’Europa e il Mediterraneo, e il Mezzogiorno si porrebbe proprio come baricentro, una piattaforma logistica intermodale proiettata sul mare per una nuova prospettiva politica ed economica in vista della realizzazione di quella zona di libero scambio nata   dalla Conferenza di Barcellona nel 1995 e che finora ha visto più applicazioni culturali che economiche”.
Massimo Villone, napoletano, 65 anni, docente di Diritto Costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza l’Università ‘Federico II’, è candidato con Rifondazione e Comunisti Italiani. Da sempre impegnato nella sinistra, prima con il Partito Comunista, per passare dopo lo scioglimento del 1991 con il PDS, diventato nel 2001 DS, Villone, parlamentare e Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato fino al 2008, è tra i fondatori del movimento della Sinistra Democratica per poi aderire nel 2009 alla lista comunista che vede insieme Prc e Pdci. “Non sono io che mi sono spostato a sinistra, è la sinistra che si è spostata al centro – commenta così la sua candidatura – Sono stato a lungo nei DS e ci vivevo comodamente, poi è cominciata la deriva centrista nel PD ed io non ho aderito. In Sinistra Democratica ci ho creduto finché ho capito che non era possibile una battaglia per una nuova politica, per un vero rinnovamento, perché era una formazione comunque troppo vicina alle logiche di governo. In Socialismo 2000, fondato ben 10 anni fa, partecipiamo ad un rinnovamento della politica e credo che oggi sia l’unica vera sinistra esistente in Italia. Il Parlamento Europeo – aggiunge Villone – purtroppo è ancora un’Istituzione relativamente debole, ma può e deve contare di più, e ci sono questioni sulle quali l’Europa è chiamata a offrire parole più chiare anche perché l’Unione entra nelle nostre vite più di quanto noi stessi ce ne rendiamo conto. La presenza di una forza di sinistra in un’Istituzione europea può avere un significato importante”.
Alla Provincia di Napoli per la 
presidenza ed 
il Consiglio
Luigi Nicolais, professore ordinario di Tecnologia dei polimeri presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università ‘Federico II’, è candidato alla presidenza della Provincia di Napoli. Scienziato di fama mondiale con le sue oltre 400 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali che gli hanno portato l’onorificenza di Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana,  Nicolais ha ricoperto anche diversi incarichi istituzionali. Dal 2000 al 2005 è stato Assessore dell’Università e della Ricerca Scientifica, Innovazione Tecnologica e Nuova Economia, presso la Regione Campania, è  stato Presidente dell’Agenzia Regionale per le Tecnologie e l’Innovazione presso la Regione Puglia.
Nel maggio 2006, nel secondo governo Prodi, è stato Ministro per le Riforme e le innovazioni nella Pubblica Amministrazione, nel 2008 è stato Segretario del Partito Democratico della Provincia di Napoli ed attualmente è Deputato della Repubblica e vice-Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati. 
Oggi si candida alla Presidenza della Provincia di Napoli, appoggiato da sei liste dell’area del centro-sinistra, con l’obiettivo di portare avanti un “progetto politico che rafforzi il ruolo di coordinamento, programmazione, governo e valorizzazione del territorio dell’ente – afferma lo stesso Nicolais – Punto ad una svolta coraggiosa, ad un’innovazione radicale, che rivolti e rinnovi l’apparato amministrativo, il sistema delle relazioni pubblico-privato; l’agenda delle priorità politiche e tematiche. Gli strumenti principali saranno il coraggio e la responsabilità delle scelte per dare risposte all’immediato e a quanto potrà accadere nei prossimi dieci anni. Per fare questo propongo un programma dinamico costruito su pochi, chiari e riconoscibili assi portanti capaci di anticipare la Provincia del futuro e il suo nuovo assetto istituzionale”. Dal bagaglio proveniente dalla lunga esperienza universitaria: “porto nella politica soprattutto il rapporto con i giovani e la voglia di conoscere. Ogni docente vive l’esigenza quotidiana di formare i propri ragazzi, consapevole che da ciò dipende il miglioramento della nostra società. Lo stesso discorso deve valere nel rapporto con i nostri cittadini e con i nostri interlocutori istituzionali. La ricerca continua di nuove soluzioni ai problemi e l’approccio critico all’esistente, inoltre, sarà il tratto distintivo che da docente universitario impegnato in politica porterò nella mia esperienza al governo della provincia di Napoli”.
Antonio Alosco, docente di Storia Contemporanea presso l’Università Suor Orsola Benincasa, è candidato per la lista Prc-Pdci, Collegio 37 Pozzuoli. Da sempre impegnato nella militanza politica a sinistra, il prof. Alosco è vice presidente dell’Associazione ‘Francesco De Martino’ e direttore della rivista ‘Collettivo Flegreo’, soppressa dal fascismo e rifondata da qualche decennio proprio da Alosco. “Sono uno studioso del Partito d’Azione e del Movimento operaio socialista. – racconta – Ho collaborato con Renzo De Felice, grande storico del fascismo, e ho curato l’edizione dei quattro volumi politici di De Martino. Negli anni ho ricoperto la carica di consigliere comunale  a Pozzuoli e adesso il mio impegno è rivolto ad una rinascita della sinistra”. Da membro dei DS, Alosco ha visto con delusione la fondazione del PD al quale non ha aderito, entrando, invece, nel Movimento Socialismo 2000. “Bisogna ripristinare una classe dirigente all’altezza dei tempi che oggi viviamo, che oggi non esiste  più né a destra, né a sinistra. I motivi politici di questa mia candidatura si fondano, quindi, sulla necessità di rigenerare la sinistra italiana e la sua classe politica, ma non solo. Oggi si sente anche l’esigenza di riprendere un carattere etico della politica e di far seguire i fatti alle parole, e riproporre quegli insegnamenti rigorosi che erano una volta del Partito d’Azione”.
Federico Alvino, professore Ordinario di Economia Aziendale e Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Parthenope, è candidato con l’UDC nel collegio Napoli III (Scampia Secondigliano). Componente dell’Albo degli Esperti del MIUR, consulente della Provincia e del Comune di Napoli e di diversi altri Comuni, da sempre impegnato in politica e attualmente consigliere comunale, Alvino rinnova il suo impegno civile. “Tutti i consiglieri comunali e il gruppo dirigente del partito hanno deciso di impegnarsi in queste elezioni per dare un segno di attenzione al voto per la Provincia, che generalmente è poco sentito dai cittadini”. “Sono molto contento di essermi potuto candidare nel Collegio Secondigliano-Scampia perché originario di questo quartiere, per me è un ritorno alle origini, nel luogo della mia infanzia. Un luogo – continua – che ha bisogno di particolare attenzione, perché quando si parla della periferia non bisogna pensarla solo come portatrice di problemi, ma di opportunità: nella nuova città metropolitana, le periferie svolgono un ruolo molto importante, come zone di frontiera e di raccordo tra la città e l’hinterland. Le periferie cittadine hanno, infatti, molti punti in comune con l’hinterland e possono fungere da zona di contatto”, un esempio “quando scattano le politiche di limitazione del traffico, queste vengono osservate solo in centro, mentre nelle periferie, dove non c’è controllo, si circola liberamente invece con un’azione di coordinamento con i comuni della provincia si potrebbe far rispettare la limitazione in tutta la città”. Sottolinea ancora Alvino, “nel Collegio di Scampia, zona nota come ‘terzo mondo’, credo ci sia bisogno della forte presenza dello Stato e di gente che con il suo lavoro politico attivo possa tendere una mano a tutti i cittadini per bene che vivono a Scampia e che vogliono sfuggire alla criminalità”.
Lucia Civetta, Ordinario di Geofisica presso la Facoltà di Scienze dell’Università ‘Federico II’, candidata con la Lista Nicolais, Collegio 36 (Portici), è da sempre impegnata nello studio dei sistemi vulcanici (Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia, Pantelleria, Etna, Stromboli, Vulcano, Ustica, Roccamonfina, Ernici, Yemen, Paranà, Etiopia, Ferrar-Antarctica) e, in particolare, dei vulcani attivi napoletani: Vesuvio, Campi Flegrei e Ischia.  Dal 1993 al 2001 è stata direttore dell’Osservatorio Vesuviano, attualmente è componente della Commissione Grandi Rischi del Dipartimento della Protezione Civile e della Commissione per l’Elaborazione dei Piani di Emergenza delle Aree Vesuviana e Flegrea. Attiva da sempre nel settore ambientale, Civetta è membro di numerose associazioni impegnate nella salvaguardia dell’ambiente, quali ad esempio La Sinistra Ecologista e Italia Nostra. “La mia candidatura è frutto dell’evoluzione di un impegno civile che è andato man mano maturando, da quando sono uscita dai laboratori e ho iniziato a lavorare sul campo. – spiega – Sono una vulcanologa e ho sempre lavorato in questo settore, per l’ambiente e il territorio, collaborando con la Protezione Civile e come direttrice dell’Osservatorio Vesuviano. Il mio ruolo scientifico, quindi, non è stato solo di ricerca, ma sempre al fianco delle istituzioni e dei cittadini. Adesso sento il bisogno di rafforzare ancora di più  il mio impegno per risolvere i rischi che incombono sul nostro territorio e che non sono solo di carattere sismico, ma anche legati all’inquinamento e allo sfruttamento delle risorse. La mia scelta per la politica attiva – conclude – è dovuta alla volontà di sostenere il candidato alla presidenza Luigi Nicolais e al desiderio di lavorare per migliorare la qualità della vita dei cittadini napoletani, e di Portici in particolare, una città con immense possibilità di sviluppo per la sua arte, cultura, e presenza di istituti scientifico-tecnologici”.
Gennaro Ferrara, 72 anni, Rettore dell’Università ‘Parthenope’ dal 1986, membro di numerose istituzioni, commissioni ed enti e Presidente dei Nuclei di Valutazione dell’ASL NA1, Avellino 2, Ospedale Cotugno, Nucleo di Valutazione del Comune di Pontecagnano, una lunga attività politica come consigliere regionale e vicepresidente del Consiglio Regionale della Campania, si candida con la lista UDC nel Collegio Napoli VIII (Stella, San Carlo). “Una candidatura è sempre una testimonianza sia per il partito d’appartenenza che per la nostra provincia. Se il prossimo Consiglio Provinciale fosse composto da persone più competenti sarebbe un bene per tutti: ci sono tante ricchezze nella nostra provincia e andrebbero valorizzate. Per me questa  candidatura rappresenta un’altra sfida. Vedremo se una persona che si è sempre occupata di didattica, ricerca e gestione nell’Università può impegnarsi con risultati positivi anche nella sfera politica”.
Giovanni Secondulfo, docente di Fondamenti di Informatica presso l’Università di Salerno e candidato con Prc-Pdci per il Collegio Napoli 12, Fuorigrotta, porta il suo quotidiano impegno sociale nella politica, per far arrivare una voce di protesta e di cambiamento alla Provincia. “Ho sempre operato nel quartiere, fra Cavalleggeri e Fuorigrotta. Il mio impegno inizia con i collettivi studenteschi per poi passare alle associazioni di quartiere e al partito. Faccio politica da quando ero studente”. Una lunga militanza, dunque, quella di Secondulfo, che però, lontano dagli incarichi istituzionali, si è riversata nel migliorare la vivibilità del suo quartiere. “Dopo la chiusura dell’Italsider, Cavalleggeri è diventato un quartiere dormitorio, con il conseguente impoverimento sociale e ambientale. Non sono un politico di carriera, ma è stata importante per me questa candidatura perché rappresenta il riconoscimento del lavoro svolto da tanti anni nel quartiere. Ho sempre cercato di migliorare il quotidiano degli abitanti, attraverso l’attivazione di biblioteche, centri di aggregazione e servizi. Un esempio, il Centro pubblico internet con 15 postazioni  aperte a tutta la popolazione presso la scuola ‘G. Gigante’, o la biblioteca che grazie al  lavoro di alcuni volontari riesce a rimanere aperta tutti i giorni. Il quartiere sta vivendo un momento di abbandono, lo spirito della mia candidatura, quindi, è quello di portare la mia voce in Provincia per migliorare concretamente il quotidiano della cittadinanza”.
Valentina Orellana
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