Diritto dei consumatori è uno dei più ‘giovani’ tra i corsi che gli studenti possono frequentare nell’Università Vanvitelli. È affidato ad una giurista, Alessia Mignozzi, che è laureata in Giurisprudenza alla Federico II, ed è rivolto agli iscritti della Magistrale in Economia e Management. “Frequentano – dice la docente – 35-40 studenti ogni anno. Il mio esame è in alternativa a Diritto dei Contratti”. Se la disciplina è piuttosto nuova all’Università, “non è da poco tempo che, in ambito giuridico, si elaborano norme finalizzate a tutelare il consumatore”. Solo per parlare dell’Italia, spiega, “già nel Codice Civile del 1942, quando furono dettate le condizioni generali del contratto, si possono individuare le origini del Diritto dei Consumatori. Oggi, anche sulla spinta e sotto lo stimolo dei movimenti dei consumatori, delle class action e quant’altro, il Diritto dei Consumatori è una disciplina autonoma. I manuali universitari, naturalmente, sono tutti piuttosto recenti”. Il corso prevede didattica frontale, testimonianze e studio di casi concreti. Premette la docente: “La didattica frontale per me resta un baluardo, un momento indispensabile del corso universitario. Va bene l’esame concreto di situazioni, ma senza una robusta intelaiatura teorica si perde il filo, si parcellizza la conoscenza, non si maturano competenze adeguate”. Prosegue: “Non vuol dire che non siano gli incontri con i protagonisti. In questi anni, per esempio, ho avuto il piacere di ospitare al corso esponenti di importanti associazioni di consumatori, protagonisti di azioni giudiziarie collettive a tutela dei consumatori, un imprenditore che affitta e vende residenze extra lusso ai super ricchi del mondo e che ci ha aiutato ad affrontare aspetti importanti del diritto che si applica in queste circostanze. Abbiamo approfondito, ancora, il Dieselgate, lo scandalo che è emerso un paio di anni fa, quando la casa automobilistica fu accusata negli Stati Uniti di aver modificato e truccato i test per la misurazione delle emissioni nocive dei motori delle autovetture diesel prodotte e commercializzate”. Uno dei settori più insidiosi per i consumatori, secondo la prof.ssa Mignozzi, è, attualmente, quello delle vendite on -line. “Un fenomeno in espansione. Oggi si approccia chiunque ai siti e le truffe sono spesso in agguato. Le vittime sono non di rado persone non più giovanissime, che rispetto ai ragazzi hanno un approccio poco smaliziato al web”. Prosegue: “Si acquista merce che poi non arriva mai, oppure prodotti presentati in un certo modo, ma che nella realtà sono tutt’altro”. Le norme per difendere chi incappi in questo genere di raggiri, sostiene, esistono, ma non di rado non sono sufficienti a garantire il risarcimento e la punizione dei truffatori. “On line il mondo è globale e, specie i più ingenui, finiscono nella rete di organizzazioni che operano in paesi molto lontani, per esempio in Cina”. Un’altra croce dei consumatori sono le compagnie telefoniche, oggetto di proteste e lamentele da parte di moltissimi utenti per i motivi più vari. Uno degli ultimi casi: la riduzione dei giorni di validità delle tariffe prepagate, che ha comportato, di fatto, un rincaro dei costi. “Per questo specifico settore – sottolinea Mignozzi – l’Agcom rappresenta un ottimo strumento a tutela dei consumatori. Certamente più agile rispetto ad un tribunale. Un problema, a mio avviso, sono certamente i contratti per adesione che le compagnie propongono. Sono talmente lunghi che uno non li legge tutti, bisognerebbe portarseli a casa per studiarli con attenzione e poi tornare al negozio per firmarli. Chi lo fa? Altro problema i messaggini tipo silenzio-assenso che inviano per chiederci di aderire a qualcosa. Per non farlo, bisogna mandare un sms di diniego. Si tratta certamente di una pratica scorretta che va segnalata all’Agcom”.