La mostra Terremoti d’Italia fa tappa ad Ingegneria

Inaugurata alla Facoltà di Ingegneria la mostra itinerante ‘Terremoti d’Italia’ organizzata dalla Protezione Civile in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Presidenza del Consiglio. Resterà allestita fino al 4 aprile (dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 19.00 ed il sabato dalle ore 9.00 alle 13.00; anche le scuole possono prenotare una visita collegandosi al sito www.terremotiditalia.it). È suddivisa in tre sezioni, distribuite sui due livelli dell’atrio dell’edificio di Piazzale Tecchio dedicate alla storia e alla documentazione degli episodi più catastrofici, all’evoluzione dei sistemi di rilevamento e allo stato attuale delle conoscenze in materia di isolamento sismico, grazie al contributo della RELUIS– REte dei Laboratori Universitari di Ingegneria Strutturale– della quale fa parte anche il Dipartimento di Ingegneria Strutturale, una delle eccellenze italiane. “Nei nostri laboratori, abbiamo un sistema sperimentale costituito da due tavole vibranti asincrone che ci permettono di simulare le oscillazioni a cui possono essere sottoposti i piloni di un ponte sospeso. Come se le due estremità fossero la Calabria e la Sicilia”, spiega Edoardo Fusco, dottorando del Dipartimento, che illustra le varie sezioni. Completano il quadro delle attività, i laboratori didattici organizzati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. 
Ospite d’onore della cerimonia d’inaugurazione del 6 marzo, il Sottosegretario di Stato e Capo Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso, fortemente contestato da alcuni gruppi di studenti che hanno affisso striscioni contro la sua gestione della crisi dei rifiuti in Campania. “Uno degli uomini migliori di questo Paese con il quale ho avuto l’onore di lavorare alla Commissione Nazionale Grandi Rischi”, ha commentato il Preside Edoardo Cosenza, in apertura, presentando i tre esempi mirabili di isolamento sismico condotti dalla Facoltà di Ingegneria: l’Ospedale del Mare, l’edificio della NATO al Lago Patria e, soprattutto il Centro Polifunzionale di Soccavo, le cui fondamenta, progettate in un’altra epoca, sono state tagliate e successivamente isolate. “L’Università è una palestra di democrazia e cultura. Questo Paese e questa città usciranno dalla crisi perché hanno grandi Università”, ha sottolineato il Rettore Guido Trombetti mentre l’Assessore regionale all’Università Nicola Mazzocca si è soffermato sui Centri di Competenza – ‘segno della qualità che sappiamo creare’- perché inducono le persone a confrontarsi promuovendo l’eccellenza. Il Sottosegretario Bertolaso, appena arrivato dalla Calabria, conclude gli interventi. “Oggi sono stato in un piccolo paese di minoranza albanese. Lo stiamo ricostruendo perché quattro anni fa è stato divorato da una frana. Lì abbiamo avuto un vero e proprio bagno di folla. Ma vanno bene anche le contestazioni pur se stiamo lavorando per risolvere un ‘problemino’ che affligge la Campania da quindici anni”, dice rispondendo alle contestazioni. “Il mondo accademico è per noi una guida. Il nostro sistema è fortemente decentrato e diffuso capillarmente su tutto il territorio nazionale, ma molti sindaci, specialmente al Sud, ancora non conoscono quali sono i loro ruoli nell’ambito della Protezione Civile. Episodi come quello di San Giuliano di Puglia ci ricordano, invece, che non possiamo fare gli struzzi. Bisogna investire in questo paese in cui siamo tanto bravi a farci male da soli e realizzare tutti gli ospedali e le scuole con gli stessi sistemi isolanti. Non farà mai vincere le elezioni a nessuno, ma salverà le vite di migliaia di persone. Questa mostra ha proprio l’intenzione di essere un piccolo sasso che lanciamo all’opinione pubblica e soprattutto alla politica”, afferma. 
La cerimonia si è conclusa con la messa in moto della ‘Stanza Sismica’, una piattaforma vibrante che simula l’oscillazione degli appartamenti allocati, rispettivamente, al piano terra e al quinto piano, di un edificio sottoposto ad un’onda sismica della stessa frequenza di quella registrata a Sturno (Avellino) nel novembre del 1980. Il sistema elettronico permette di simulare anche il comportamento dello stesso edificio dopo gli interventi di isolamento utilizzando i dissipatori, strumenti di varia forma, dimensione e materiale, in grado di assorbire o smorzare le oscillazioni.
La cerimonia è stata preceduta da un seminario tecnico, relatori i professori Mauro Dolce, Paolo Gasparini, Aldo Zollo e Gaetano Manfredi – Direttore del Dipartimento di Ingegneria Strutturale. Il seminario ha abbracciato diversi temi, dai treni autobloccanti giapponesi, alla fattibilità degli interventi di messa in sicurezza del territorio nazionale, alla luce delle nuove normative che dovrebbero, entro pochi anni, uniformare le procedure in relazione al rischio sismico calcolato nell’area. “L’intero edificio nel quale ci troviamo è completamente instrumentato, con una serie di accelerometri che registrano in tempo reale le risposte strutturali alle sollecitazioni. Per fortuna, da quando è stato installato il sistema, ad eccezione di piccoli movimenti provenienti dall’area flegrea, gli unici episodi registrati sono stati i goal del Napoli”, scherza il prof. Manfredi.
Simona Pasquale
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