La parola ai Direttori dei Dipartimenti

Era inizio marzo quando è trapelata la notizia che tra i contagiati dal Coronavirus in Campania c’era anche un docente del Dipartimento di Architettura della Federico II. Il professore a metà marzo è ancora in ospedale, ma sta meglio. Quando il tampone ha confermato che il docente era incappato proprio nel virus protagonista della pandemia, è scattata la quarantena per non pochi tra i suoi colleghi, quelli con i quali era entrato in contatto nella fase di incubazione della malattia. Tra questi anche il prof. Michelangelo Russo, Direttore del Dipartimento. “Sono stato 15 giorni a casa – racconta – ed è stata una esperienza molto particolare. Sicuramente ho lavorato ancora più del solito perché quando si ha un computer e ci sono cose da fare e progetti da seguire non ci si ferma praticamente mai”. Da casa Russo ha coordinato con gli altri docenti anche la risposta che Architettura, al pari degli altri Dipartimenti dell’Ateneo, ha dato alla emergenza per garantire la continuità didattica agli studenti. “Lezioni on line come tutti – riferisce – ed abbiamo messo in piedi qualcosa anche per provare a non interrompere i laboratori, sia pure a distanza. Ci siamo adeguati alle prescrizioni di Ateneo pure per gli esami e per le sedute di laurea, che avverranno in remoto, con collegamento a domicilio. Naturalmente, poiché so bene che un aspetto non trascurabile della seduta di laurea è il cerimoniale – la presenza dei familiari dello studente e dei suoi amici, la festa dopo la proclamazione – ho già in mente, non appena sarà passata la bufera del coronavirus e saranno riaperti gli Atenei, di organizzare ad Architettura una giornata dei laureati. Sarà una proclamazione collettiva, quasi all’americana, e spero avvenga quanto prima. Sarà anche l’occasione per celebrare con i ragazzi e con le famiglie il ritorno alla normalità”. Forse anche per esorcizzare la fase molto difficile che tutti stanno attraversando, Russo racconta ad Ateneapoli i progetti in corso. Dal punto di vista della didattica, dice, “come avete già anticipato, il prossimo anno accademico sarà quello della partenza del primo anno della Laurea Triennale in Design. È un progetto al quale teniamo molto e che mi auguro possa incontrare attenzione e consenso tra i diplomati. Ci sono, poi, importanti novità relativamente alla organizzazione degli spazi all’interno delle nostre varie sedi”. Per Palazzo Gravina è stato approvato il progetto di realizzare una grande biblioteca di Dipartimento al primo piano, che raggrupperà tutte le strutture oggi dislocate in varie sedi e che avrà una grande sala lettura: “L’idea è di centralizzare il servizio anche per garantire un’apertura prolungata, per un tempo più lungo rispetto a quello che oggi riusciamo ad assicurare nelle varie biblioteche decentrate che abbiamo ed in quella già presente al primo piano, ma più piccola rispetto a quella che abbiamo in mente. L’ideale sarebbe di tenere la nuova biblioteca aperta fino a sera”. Sempre a Palazzo Gravina la nuova Aula Magna – progetto che risale ormai a molti anni fa e che è andato avanti molto lentamente – dovrebbe essere finalmente pronta entro la fine dell’anno in corso. L’Ateneo ha inoltre finanziato, conclude il prof. Russo, “una sala per i plastici. Il progetto è di realizzarla al piano terra della sede di via Forno Vecchio, quella nella quale si svolge la maggior parte dei corsi. È un bel progetto perché dovrebbero essere messi a disposizione degli studenti anche gli strumenti indispensabili a realizzare e lavorare i plastici. Non mi sbilancio sui tempi, ma spero che non ci sarà molto da aspettare”.
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