La parola ai Direttori dei Dipartimenti

Dal 13 febbraio e per i prossimi quattro anni il Centro regionale per il monitoraggio delle parassitosi (Cremopar) sarà tra i centri mondiali di riferimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Istituito nel 2000 con una deliberazione della Giunta regionale della Campania, è regolamentato da una convenzione tra la Regione stessa e l’Unità di Parassitologia e Malattie Parassitarie del Dipartimento di Veterinaria della Federico II coordinata dai professori Laura Rinaldi e Giuseppe Cringoli. Quest’ultimo, come riportato sul numero di Ateneapoli in edicola ad inizio marzo, è da qualche tempo anche il nuovo Presidente della Scuola di Agraria e Veterinaria. Cremopar nella sua sede di Eboli ha laboratori attrezzati con strumentazioni moderne ed all’avanguardia, un centro congressi, una foresteria destinata ad accogliere studenti e ricercatori italiani e stranieri. Mette a disposizione vari sportelli che svolgono attività di consulenza e vari servizi: assistenza tecnico-sanitaria; formazione, informazione, promozione e divulgazione; monitoraggio delle principali patologie infettive delle api; attività di ricerca. “Per noi di Veterinaria e per tutto l’Ateneo – commenta il prof. Gaetano Oliva, che è il Direttore del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali – è motivo di orgoglio la scelta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di riconoscere nel Cremopar un centro accreditato a livello internazionale per lo studio e per la gestione delle malattie parassitarie. È uno dei primi esempi in Italia di certificazione di un centro di parassitologia a livello mondiale. Tempo fa ne parlai con il prof. Gaetano Manfredi, all’epoca ancora Rettore dell’Ateneo, e ne fu entusiasta. Ora che è arrivata l’ufficializzazione siamo ovviamente tutti ancora più felici. Sarà occasione e stimolo per lavorare sempre meglio e con entusiasmo sempre maggiore”. C’è invece una notizia non buona per i docenti e gli studenti che frequentano via Delpino ed è che i lavori per la realizzazione dell’Ospedale di Veterinaria al Frullone, attesi da moltissimi anni, aggiudicati circa un anno fa ed iniziati pochi mesi or sono, si sono quasi subito interrotti. Temporaneamente, garantisce il prof. Oliva. “La Soprintendenza – racconta – ha chiesto alcuni chiarimenti. È stata convocata una Conferenza dei servizi e speravo che ad inizio marzo si sarebbe potuti ripartire, alla luce dei chiarimenti che abbiamo fornito. Purtroppo è sopravvenuta l’emergenza Coronavirus e l’incontro è saltato. Confido, però, che non appena la situazione sarà tornata alla normalità siano superati gli ostacoli per una rapida ripresa delle attività di cantiere. Veterinaria aspetta da troppo tempo il nuovo Ospedale”. Il Direttore fa poi una parentesi sul coronavirus: “È una vicenda che conferma in maniera drammatica quanto sia indispensabile la figura del veterinario nella certificazione della filiera della carne destinata al consumo umano. Mangiare animali che non siano stati ispezionati espone a conseguenze che possono essere devastanti. Lo dico e lo ripeto agli studenti ogni volta che li incontro per le occasioni di orientamento. La fi gura del veterinario è in primis quella di un professionista che tutela la salute della collettività”.
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