Seconda su quasi 17 mila. L’ultima notizia dal mondo accademico e della medicina è la sua attuale posizione nella graduatoria mondiale degli autori sul tema dei broncodilatatori stilata dall’agenzia californiana ExpertScape.
Maria Gabriella Matera, docente di Farmacologia della Seconda Università, si aggiudica il secondo posto nella classifica degli esperti posizionandosi davanti a nomi prestigiosi nel settore della ricerca in Pneumologia e Farmacologia Respiratoria tra cui Peter Barnes (UK), Peter Calverley (UK), Klaus Rabe (Germania) e Bartolome Celli (USA). ExpertScape assegna le posizioni esclusivamente in base alle pubblicazioni scientifiche di ricerche d’avanguardia. Un vanto e un orgoglio per la Sun che con questo risultato conferma il fiore all’occhiello dell’Università: la qualità del corpo docente. Laureata in Medicina con il massimo dei voti, la lode ed il plauso
della Commissione nell’allora I Facoltà di Medicina della Federico II, specializzata in Farmacologia Clinica e conseguito un Dottorato di Ricerca in Farmacologia e Tossicologia, la prof.ssa Matera oggi è nella rosa dei grandi cultori della disciplina, un traguardo raggiunto con lo studio, la dedizione e la passione manifestati già nei primi anni universitari e che ha perpetuato poi durante il suo percorso da ricercatrice che l’ha portata anche all’estero. Quali sono fino ad oggi le tappe più importanti del suo percorso da ricercatrice? “Le tappe professionali che hanno indirizzato la mia ricerca nell’ambito della farmacologia delle patologie ostruttive sono essenzialmente tre: l’incontro professionale con il prof. Mario Cazzola; l’aver frequentato, nell’ultimo anno del mio PhD in Farmacologia, l’Unitè de Pharmacologie Respiratoire dell’Universitè Paris Sud, diretta dal prof. Charles Brink; la collaborazione scientifica, che oramai data vent’anni, con il prof. Clive P. Page, del Department of Pharmacological Sciences of King’s College University of London, in cui sono a tutt’oggi visiting professor. Il successo scientifico è correlato all’aver creato un gruppo di lavoro che coinvolge i professori Mario Cazzola, Paola Rogliani, Davide Lauro e il dott. Luigino Calzetta, che è stato un allievo insostituibile, afferenti all’Università di Roma Torvergata, il prof. Clive Page, la prof.ssa Barbara Rinaldi e la dott.ssa Mariella Donniacuo del Dipartimento di Medicina Sperimentale della Seconda Università”. Broncodilatatori: quali risultati ha raggiunto in campo farmacologico? “Il nostro gruppo è stato quello che per primo al mondo ha evidenziato la possibilità di migliorare il trattamento della BPCO, utilizzando broncodilatatori a lunga durata di azione, a documentare che lo steroide inalatorio, in associazione al beta2-agonista a lunga durata di azione, migliora gli indici di funzionalità respiratoria in maniera superiore al singolo beta2 e infine che l’associazione di due broncodilatatori con meccanismi di azione diversi, complementari, ma
soprattutto sinergici, rappresenta un reale avanzamento nel trattamento dell’ostruzione bronchiale. I risultati delle nostre ricerche sono stati pubblicati su alcune delle più importanti riviste internazionali di farmacologia o di medicina respiratoria. In particolare voglio evidenziare, perché ne sono particolarmente orgogliosa, che su invito
di Pharmacological Reviews, la più prestigiosa rivista internazionale di farmacologia, abbiamo scritto quello che viene considerato l’articolo di riferimento da tutti coloro che si interessano di broncodilatatori”. Un salto ai tempi dell’Università: che ricordi ha? Con chi si è laureata? Quale è stato l’oggetto della tesi? “Ho, credo come tutti, ricordi nostalgici dei miei anni universitari. Anni impegnativi perché frequentavo già dal IV anno in Medicina l’Istituto di Farmacologia diretto dal prof. Leonardo Donatelli, che ho avuto l’onore di conoscere e che ancora oggi viene considerato il padre della Farmacologia Italiana. Anni goliardici, condivisi con colleghi affermati professionalmente quali, ad esempio, il prof. Achille Patrizio Caputi, il prof. Francesco Rossi e il prof. Mario Cazzola, divenuto poi
anche compagno di vita. Mi sono laureata in Medicina con il prof. ,Emilio Marmo, che è stato il mio Maestro, discutendo una tesi sperimentale su un curarico sintetico, il Fazadinio. Con il prof. Marmo mi sono poi specializzata in Farmacologia Clinica e con lui ho conseguito il mio PhD in Farmacologia”. È stato anche il prestigio dei Maestri di Farmacologia di quei tempi a spingerla a percorrere questa strada? “Sia il prof. Donatelli che il prof. Marmo mi hanno trasmesso l’amore per la Farmacologia, la curiosità per la ricerca e il rigore scientifico; i loro insegnamenti e consigli mi accompagnano tutt’oggi”.
Claudia Monaco
Maria Gabriella Matera, docente di Farmacologia della Seconda Università, si aggiudica il secondo posto nella classifica degli esperti posizionandosi davanti a nomi prestigiosi nel settore della ricerca in Pneumologia e Farmacologia Respiratoria tra cui Peter Barnes (UK), Peter Calverley (UK), Klaus Rabe (Germania) e Bartolome Celli (USA). ExpertScape assegna le posizioni esclusivamente in base alle pubblicazioni scientifiche di ricerche d’avanguardia. Un vanto e un orgoglio per la Sun che con questo risultato conferma il fiore all’occhiello dell’Università: la qualità del corpo docente. Laureata in Medicina con il massimo dei voti, la lode ed il plauso
della Commissione nell’allora I Facoltà di Medicina della Federico II, specializzata in Farmacologia Clinica e conseguito un Dottorato di Ricerca in Farmacologia e Tossicologia, la prof.ssa Matera oggi è nella rosa dei grandi cultori della disciplina, un traguardo raggiunto con lo studio, la dedizione e la passione manifestati già nei primi anni universitari e che ha perpetuato poi durante il suo percorso da ricercatrice che l’ha portata anche all’estero. Quali sono fino ad oggi le tappe più importanti del suo percorso da ricercatrice? “Le tappe professionali che hanno indirizzato la mia ricerca nell’ambito della farmacologia delle patologie ostruttive sono essenzialmente tre: l’incontro professionale con il prof. Mario Cazzola; l’aver frequentato, nell’ultimo anno del mio PhD in Farmacologia, l’Unitè de Pharmacologie Respiratoire dell’Universitè Paris Sud, diretta dal prof. Charles Brink; la collaborazione scientifica, che oramai data vent’anni, con il prof. Clive P. Page, del Department of Pharmacological Sciences of King’s College University of London, in cui sono a tutt’oggi visiting professor. Il successo scientifico è correlato all’aver creato un gruppo di lavoro che coinvolge i professori Mario Cazzola, Paola Rogliani, Davide Lauro e il dott. Luigino Calzetta, che è stato un allievo insostituibile, afferenti all’Università di Roma Torvergata, il prof. Clive Page, la prof.ssa Barbara Rinaldi e la dott.ssa Mariella Donniacuo del Dipartimento di Medicina Sperimentale della Seconda Università”. Broncodilatatori: quali risultati ha raggiunto in campo farmacologico? “Il nostro gruppo è stato quello che per primo al mondo ha evidenziato la possibilità di migliorare il trattamento della BPCO, utilizzando broncodilatatori a lunga durata di azione, a documentare che lo steroide inalatorio, in associazione al beta2-agonista a lunga durata di azione, migliora gli indici di funzionalità respiratoria in maniera superiore al singolo beta2 e infine che l’associazione di due broncodilatatori con meccanismi di azione diversi, complementari, ma
soprattutto sinergici, rappresenta un reale avanzamento nel trattamento dell’ostruzione bronchiale. I risultati delle nostre ricerche sono stati pubblicati su alcune delle più importanti riviste internazionali di farmacologia o di medicina respiratoria. In particolare voglio evidenziare, perché ne sono particolarmente orgogliosa, che su invito
di Pharmacological Reviews, la più prestigiosa rivista internazionale di farmacologia, abbiamo scritto quello che viene considerato l’articolo di riferimento da tutti coloro che si interessano di broncodilatatori”. Un salto ai tempi dell’Università: che ricordi ha? Con chi si è laureata? Quale è stato l’oggetto della tesi? “Ho, credo come tutti, ricordi nostalgici dei miei anni universitari. Anni impegnativi perché frequentavo già dal IV anno in Medicina l’Istituto di Farmacologia diretto dal prof. Leonardo Donatelli, che ho avuto l’onore di conoscere e che ancora oggi viene considerato il padre della Farmacologia Italiana. Anni goliardici, condivisi con colleghi affermati professionalmente quali, ad esempio, il prof. Achille Patrizio Caputi, il prof. Francesco Rossi e il prof. Mario Cazzola, divenuto poi
anche compagno di vita. Mi sono laureata in Medicina con il prof. ,Emilio Marmo, che è stato il mio Maestro, discutendo una tesi sperimentale su un curarico sintetico, il Fazadinio. Con il prof. Marmo mi sono poi specializzata in Farmacologia Clinica e con lui ho conseguito il mio PhD in Farmacologia”. È stato anche il prestigio dei Maestri di Farmacologia di quei tempi a spingerla a percorrere questa strada? “Sia il prof. Donatelli che il prof. Marmo mi hanno trasmesso l’amore per la Farmacologia, la curiosità per la ricerca e il rigore scientifico; i loro insegnamenti e consigli mi accompagnano tutt’oggi”.
Claudia Monaco