La signora delle stelle alla Seconda Università

Ha riscosso grande successo la seconda tappa dei seminari scientifici “SunCreaCultura”, promossi dal Secondo Ateneo. Una folta platea di studenti universitari, riuniti il 4 maggio nell’aulario del Polo scientifico di via Vivaldi, ha accolto con un caloroso applauso la prof.ssa Margherita Hack, l’astrofisica italiana conosciuta a livello internazionale, prima donna a capo di un osservatorio astronomico (nel 1964) e attualmente docente emerito presso l’Università degli Studi di Trieste. Astrofisica, a quanto dice  lei stessa, “per caso”. “Ho frequentato il liceo classico – racconta – ma non avevo una grande propensione allo studio, mi piacevano di più la matematica e la fisica. Studiavo comunque perché i miei genitori facevano dei grandi sacrifici per me. Il vero problema si presentò al momento di scegliere la facoltà universitaria da frequentare. Ero molto disorientata, ai miei tempi non esistevano guide o giornate di orientamento come oggi, i miei genitori non erano laureati, ma avevo vari conoscenti che studiavano o avevano studiato Lettere, così mi iscrissi a Lettere. Seguì una sola lezione di un’ora, poi mi dissi ‘ma chi me lo fa fare?’, ben presto mi resi conto che non era la facoltà per me. Così, optai per Fisica per due motivi: primo, perché la Fisica era una materia che mi piaceva e, secondo, ci andava anche la mia compagna di banco. Al quarto anno, decisi di lavorare ad una tesi in Astronomia, in quanto era l’unica possibilità che avevo di fare una ricerca empirica”. E da qui, un percorso sempre in ascesa.
Una grande
testimonial della
cultura scientifica
“E’ un grande onore avere qui la prof.ssa Hack ed anche una gioia che gli studenti siano accorsi numerosi per questa occasione – ha detto il Rettore prof. Francesco Rossi – Abbiamo pensato di accogliere la professoressa in un ambiente informale, un’aula dove teniamo le lezioni quotidianamente… a noi piace il modo semplice in cui riesce a parlare di cose complicate”. Della stessa opinione il prof. Nicola Melone, Preside della Facoltà di Scienze: “Margherita Hack ha dedicato tutta la vita all’Astrofisica, e soprattutto alla divulgazione scientifica, è una grande testimonial della cultura scientifica in un Paese dove 7 milioni di cittadini sono raggirati da maghi e santoni, testimonial di razionalità. Mi si apre il cuore a vedere tanti giovani oggi qui presenti…”. Il prof.Paolo Vincenzo Pedone, Preside della Facoltà di Scienze Ambientali, descrive questa giornata come “un momento toccante. La scienza è bella, e noi dobbiamo avvicinare i giovani alle cose belle”. 
Dopo i flash delle macchine fotografiche e dei cellulari, la Hack ringrazia il pubblico e, quasi a voler evitare ulteriori convenevoli, inizia la sua lezione di Cosmologia sul tema “L’evoluzione dell’Universo. Dalle particelle elementari ai pianeti”. Si comincia dal Big Bang e la fuga delle galassie. “Di solito – spiega la Hack – si immagina una specie di botto iniziale, un tutt’uno che  parte dal centro. Non è assolutamente andata in questo modo, in quanto lo spazio si espande trascinando lontano tutte le galassie. E’ un’espansione che non ha inizio dal centro, ma da tutti i punti dello spazio. E’ come quando lievita un dolce con dentro i canditi: durante la lievitazione, i canditi si allontanano con una forza che non ha inizio dal centro, ma da ogni parte del dolce”. Si passa poi alle ipotesi sull’evoluzione dell’universo. “Secondo l’ipotesi dell’universo evolutivo, l’universo è originato da un piccolo volume; secondo, invece, il modello stazionario, l’universo è infinito e l’energia di espansione si trasforma in creazione della materia. Due modelli contrapposti, come i tifosi del Milan e quelli dell’Inter…”. La prima osservazione importante per la cosmologia è stata quella del fisico Paolo De Bernardis. “Grazie all’invenzione di un pallone stratosferico che, lanciato dall’Antartide orbitava intorno al Polo Sud, si è riusciti a stabilire che l’Universo è uno spazio euclideo, cioè piano. Un risultato di fondamentale importanza, confermato poi dai satelliti della Nasa”. 
Alieni e 
buchi neri
I ragazzi sono incuriositi, restano in aula (molti anche in piedi)  a sentir parlare di stelle e di spazio. Al termine della lezione, quando viene loro data la possibilità di rivolgere le domande all’ospite illustre, è necessario che il prof. Melone ponga un limite, viste le interessanti ma numerose domande degli studenti. “E’ possibile – chiede una studentessa – che si crei una reazione contraria all’espansione dell’Universo?” “Attualmente, non disponiamo di studi o osservazioni che prevedano questo, si pensa che l’universo dovrebbe diventare sempre più grosso, ma, per il resto, non lo sappiamo”. Domande di ogni tipo come “Crede negli alieni?”. Tutti sorridono, la prof.ssa Hack fornisce, invece, una risposta esauriente. “Ci sono molti sistemi planetari e, tra questi, alcuni con terre adatte allo sviluppo della vita. E’ di poche settimane fa la scoperta di un pianeta roccioso, con una massa che è cinque volte quella della Terra, dove potrebbero esserci forme di vita ma non sappiamo se c’è un’atmosfera. Dunque, io penso ci siano altre forme di vita, soprattutto elementari, ma credo sia molto improbabile che ne veniamo in contatto”. Alcuni quesiti molto specifici e mirati. “Cosa pensa della teoria delle stringhe cosmiche? Esistono i buchi neri?”. La Hack risponde con pazienza a tutti, anche a chi le chiede qualcosa di più personale. “Lei si definisce un’agnostica razionalista. Ma che differenza c’è tra questa condizione ed essere atea?”. “La scienza non può dimostrare se Dio esiste o no. Mentre chi è ateo non crede in Dio”.  
Gli studenti sarebbero ben lieti di ascoltare ancora la professoressa, e il Rettore sintetizza il loro pensiero affermando: “Resteremmo ancora per ore ad ascoltare, la prof.ssa Hack parla di argomenti così complessi come se stesse raccontando una storia… -e aggiunge- Nel casertano c’è necessità di fare qualcosa per la Fisica perché ci sono tanti giovani appassionati e competenti. Eppure non è attivo nemmeno un corso di laurea in Fisica…sarebbe una buona idea premiare i ragazzi che intraprendono gli studi di tipo scientifico”. “E’ la donna più bella, affascinante e libera che abbia mai visto”, afferma la prof.ssa Alida G. Labella, Preside della Facoltà di Psicologia.
Presenti all’incontro anche il Sindaco di Caserta, il dott. Nicodemo Petteruti e la dott.ssa Lucia Esposito, assessore all’Università e alla ricerca scientifica della provincia di Caserta. Il primo cittadino parla della presenza di Margherita Hack come “una giornata di festa per la città di Caserta, ringrazio – ha aggiunto – il Rettore Rossi. Questa iniziativa è segno della crescita inarrestabile di questa Università”. Grande gioia manifestata anche dall’assessore Esposito che afferma “questa è una testimonianza di crescita e presenza sul territorio”.
Maddalena Esposito
- Advertisement -





Articoli Correlati