La tabella di marcia a Studi Umanistici Lezioni ed esami: è così fino a luglio

Tra lezioni ed elezioni, gli esami per gli studenti di Lettere continuano. “Vediamo, lunedì 9 c’è Letteratura Italiana II, martedì 10 Storia moderna, il 12 Spagnolo e con questo ho fatto terno!”, ironizza una studentessa fuoricorso in veloce rimonta. C’è chi, invece, dovrà attendere ancora un po’ prima di sostenere l’ultimo esame della sessione: “Filosofia morale è stato spostato al 17 aprile – dice la studentessa Paola Salvato – Abbiamo una settimana in più per ripetere, il che non ci dispiace affatto. È un esame davvero interessante che consiglio tra quelli a scelta dello studente, insieme a Storia delle dottrine politiche, anche per chi non è iscritto a Filosofia, poiché consente di approcciarsi con una marcia in più a tutte le discipline d’area umanistica”. Ciò che, infatti, caratterizza il Dipartimento di Studi Umanistici è l’interdisciplinarità e l’unione di interessi: “tutti più o meno passiamo per un esame di Storia o un esame di Filologia. Filologia e Linguistica, due materie strettamente connesse, destano più preoccupazione per il grado di tecnicismo, ma basta allenarsi allo studio senza commettere il classico errore di imparare tutto a memoria. Chi viene bocciato fa questo: impara il manuale come il vangelo, e poi, lontano dal libro, non sa spiegare il significato profondo di un preciso concetto né ha gli strumenti per interpretare un testo antico”, riferisce Tiziana Longo, iscritta a Lingue, Culture, Letterature moderne europee.
È guerra fredda
agli esami di Storia
Non pochi studenti temono il colloquio di Storia Contemporanea del 10 aprile. “Come per Medievale e Moderna, vale lo stesso discorso: esplicitare per ogni domanda non soltanto gli assi spazio-temporali che definiscono quella data condizione storica, ma anche le fonti da cui si è appresa la notizia. Un altro aiutino: se una certa informazione si è letta da una monografia, è bene precisarne l’autore e ragionare in termini critici sul fenomeno”, argomenta Lucia Costabile di Lettere. Insomma, non basta sapere la data. “Bisogna prendere quella data come punto di riferimento per spiegare ciò che è avvenuto prima e in funzione di questo ciò che è accaduto dopo. Una domanda che mi colpì tanto all’esame – l’ho dato a marzo – fu: ‘Saprebbe paragonare una personalità politica dei secoli scorsi a una attuale?’. È stato davvero interessante perché ho spiegato il caso Usa – Nord Corea come un nuovo esempio di Guerra fredda, ragionamento che ha fruttato un bel 30!”, racconta la collega Assunta Aveta. Circa 50 gli studenti prenotati per questa tornata, ma se ne prevedono anche altri. Domande più frequenti? “La rivoluzione russa, le guerre mondiali e i totalitarismi, la situazione mediorientale e le sue ripercussioni attuali con focus sul conflitto israelo-palestinese, e ancora i presidenti americani, l’ascesa della Cina, insomma cose di cui almeno da formazione scolastica nessuno poi è così a digiuno. Anche se non mancano le bocciature: circa 1/3 degli esaminandi lo supera”. A tal proposito, “non perdetevi almeno un’edizione del tg, perché potrebbero chiedervi di un evento accaduto pochi giorni prima: per dire, nello scorso appello, i 40 anni dal sequestro Moro hanno fatto scattare una domanda sulla politica della democrazia cristiana in Italia”. Gli studenti del primo anno, invece, si stanno preparando per la prova intercorso di Storia Medievale fissata al 18 aprile. “Qualora la superassimo, sosterremmo l’esame nelle date di giugno o luglio, ma ottenendo uno sconto su una parte significativa del programma. Il preappello è comunque un’opportunità accessibile ai soli frequentanti e sarebbe un peccato sprecarla”, commenta Francesco Bruno. 
‘Quale programma si porta all’appello di aprile/luglio?’, è il tormentone del momento. Per Storia, ma non solo, infatti, la questione programmi sta generando parecchia confusione tra gli studenti. “Se si può portare ad aprile un programma svolto da un altro docente negli anni precedenti? Sì, se non è più vecchio di tre anni. Per casi particolari, però, di un docente andato via e sostituito da un altro, si raccomanda sempre di fare una capatina al ricevimento e assicurarsi che tutto sia in regola, onde evitare sorprese spiacevoli in sede di valutazione”, dice Giuseppe Di Maio, studente di Filosofia. La regola ufficiale, in ogni caso, si attiene al rispetto di una scadenza di tre anni. “Non si tratta di una concessione che il docente ci fa, ma è nostro diritto avere la possibilità di studiare anche da un programma precedente, non troppo datato. Abbiamo già acquistato dei testi, sarebbe meglio non uscire troppo fuori dalle spese, visti gli importi che alcuni di noi hanno dovuto versare quest’anno per la seconda rata delle tasse”. Il discorso è sorto in relazione alle cattedre di Storia, ma “è valido anche per Latino, Filologia, Letteratura. Altra cosa, però, è approfittarsene: a volte uno studente va a visionare i programmi degli ultimi tre anni accademici per poi decidere quale gli conviene di più in termini di pagine e dispendio di studio, e così mette in cattiva luce chi magari un programma lo sta approfondendo da mesi e mesi”. La collaborazione tra studenti, infatti, viene prima di tutto e ne sono i diretti interessati i rappresentanti, le cui recenti battaglie hanno mostrato esiti positivi, in un clima delicato come quello segnato dai fragili equilibri pre-elettorali.
‘Come prenotarsi per questo esame?’, resta mistero. “Abbiamo avuto per più di una settimana un problema con la prenotazione degli esami, nonostante avessimo compilato il questionario di valutazione della didattica, che spesso blocca il procedimento di prenotazione. E siccome l’errore del sistema su Segrepass avrebbe comportato altrettante difficoltà per la registrazione del voto, i rappresentanti si sono attivati per raccogliere i nominativi (anche sui social) in liste che hanno poi presentato ai docenti”, riporta Luisa Dalmazia. Tuttavia, l’emergenza non è ancora finita. “Continuiamo a inviare mail ai docenti senza sapere se possano valere da prenotazione, in attesa di disposizioni più chiare. Al panico pre-esame si somma la disperazione di non figurare tra i prenotati e quella di perdersi le lezioni che stanno appena cominciando: un quadro per niente rassicurante”, fa notare Lucia. Intanto, c’è chi, conclusi gli esami, attende gli inizi dei prossimi corsi che dureranno fino alla fine di maggio: “a Studi Umanistici si corre veloce, nessuna pausa fino a luglio. Seguire per ora è la priorità, o si rischia di saltare anche il prossimo appello”, conclude Francesco.
Sabrina Sabatino
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