“La vocazione del biotecnologo è avere passione per le attività pratiche”

Due Corsi di Laurea alla Facoltà di Scienze Biotecnologiche. Entrambi ad accesso programmato. Quest’anno si riduce il numero di posti disponibili per Biotecnologie per la Salute da 600 a 375; 75 sono invece ancora coloro che possono ambire ad immatricolarsi a Biotecnologie Biomolecolari ed Industriali. “Avendo avuto circa 400 iscritti a Biotecnologie per la Salute nel 2008-2009 abbiamo pensato di abbassare la soglia”, afferma il Preside Gennaro Marino. Gli iscritti a Biotecnologie Molecolari e Industriali sono stati invece una sessantina. “Con i trasferimenti avvenuti durante l’anno siamo prossimi alla saturazione di entrambi i Corsi”, afferma il prof. Antonio Marzocchella, delegato all’Orientamento.
Per quanti supereranno il test, le lezioni inizieranno con una settimana di Introduzione alle Biotecnologie. “E’ un corso integrato realizzato in collaborazione con Biologia. Si tratta di una full immersion descrittiva sulle potenzialità delle biotecnologie. Daremo indicazioni per operare una scelta più ragionata del proprio percorso di studi”, anticipa il Preside. Poi si proseguirà con le altre discipline, comuni ad entrambi i Corsi di Laurea: Introduzione alle Biotecnologie e Bioetiche, Matematica, Elementi di Statistica, Chimica Generale, Inglese, Biologia, Fisica Applicata, Chimica Organica, Genetica, Inglese e il laboratorio di Informatica. “Nel primo anno si affrontano le discipline di base il cui programma i ragazzi dovrebbero aver già conosciuto nella scuola secondaria. In molti, soprattutto coloro che provengono dal liceo classico, però, presentano lacune in fisica, matematica e chimica per cui il loro approccio diventa difficoltoso”, afferma il prof. Giuseppe Castaldo, Presidente del Corso di Laurea in Biotecnologie per la Salute. La Facoltà cerca di far fronte a queste carenze organizzando corsi di recupero. Alla fine del semestre i ragazzi hanno la possibilità di ripercorrere, in un tempo ristretto, l’intero programma e poi sostenere l’esame. 
Anche nei primi anni si cerca di organizzare l’accesso programmato ai laboratori di Monte Sant’Angelo e della Torre Biologica. Gli spazi sono esigui per cui gli studenti devono essere ripartiti in gruppetti. “C’è un grande sforzo da parte dei colleghi per far vedere le stesse esercitazioni a più studenti – afferma il prof. Marzocchella ricordando come nei corsi più avanzati sia invece tanto il tempo trascorso in laboratorio – Da noi si fanno solo tesi sperimentali. La vocazione del biotecnologo è avere passione per le attività pratiche”. 
Al di là dei contenuti da approfondire, la principale difficoltà del I anno consiste nel familiarizzare con un sistema di studio più autonomo. “Gli studenti devono acquisire una nuova metodologia di studio – spiega il prof. Marzocchella – Alla scuola superiore sono sottoposti a controllo continuo, in un corso universitario solo lasciati da soli anche se sono state istituite una serie di prove intercorso che indirizzano per colmare le carenze. Cerchiamo di seguire l’andamento degli studi come se fossero a scuola”.
“Non c’è più la verifica quotidiana a cui erano abituati nella scuola secondaria. Cerchiamo di farvi fronte con percorsi di tutoraggio, incentivando il ricevimento degli studenti, e con un sistema di monitoraggio che ci consente di seguire passo dopo passo il percorso degli iscritti”, aggiunge il prof. Castaldo. Nonostante tutte le iniziative illustrate dal professore, dalla raccolta delle informazioni relative ai risultati degli esami degli immatricolati nel 2008-2009 è emerso che il 20% degli iscritti non ha sostenuto neppure un esame. “Chiamiamo questi ragazzi individualmente per capire quali problemi abbiano incontrato e, nei limiti del possibile, cerchiamo di porvi rimedio. Finché si registrerà il 20% di abbandoni ci daremo da fare per risolvere il problema”.
Il Preside assicura che non c’è da allarmarsi per i risultati dell’indagine realizzata dai professori Lucio Parlato, Stefano Bonatti e Gennaro Piccialli:  “è un dato che rientra nella media nazionale. Noi ci siamo attivati per capire come mai alcuni studenti spariscano subito dopo aver pagato le tasse. Ci risulta che alcuni di loro non abbiano neppure ritirato il fascicolo informativo sulle biotecnologie che gli spettava gratuitamente”.
 
I servizi su Scienze Biotecnologiche sono di Manuela Pitterà
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