Il 13 e 14 febbraio si è tenuta, nell’Aula Magna del Centro Congressi della Federico II, la 92esima Conferenza Permanente dei Presidenti dei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia. La due giorni è servita per riflettere sulle modalità di applicazione del Decreto 270, nonché sui risultati del Progress Test e del Progetto Site Visit 2008.
La prof.ssa Paola Izzo ha dato il benvenuto ai colleghi provenienti da tutt’Italia anche a nome dei Presidenti di Corso di Laurea di Medicina della Sun Bartolomeo Farzati e Giuseppe Paolisso. Un riconoscimento al lavoro svolto dai Presidenti di Corso che negli ultimi anni hanno dovuto gestire la sperimentazione didattica e passare da un ordinamento all’altro, viene dal Preside Giovanni Persico. Impegno testimoniato anche dai Rettori del Federico II e della Sun Franco Rossi e Guido Trombetti.
“L’esperienza di due anni da Rettore mi ha permesso di capire che la Facoltà di Medicina è riuscita a raggiungere una modalità di formazione superiore a quella di altre Facoltà. Basti pensare all’integrazione delle competenze e dei saperi – rileva il Rettore Rossi – Il prossimo sforzo sarà quello di mettere a punto attività professionalizzanti. Occorrerà uniformare i corsi del triennio come avviene in altri Paesi d’Europa. Dobbiamo far sì che i nostri giovani imparino realmente a fare i medici”. A sottolineare che tra gli iscritti a Medicina l’eccellenza diventa prassi è il Rettore Trombetti: “gli studenti di Medicina sono un patrimonio prezioso”. Trombetti poi si sofferma sull’importanza del Decreto 270: “l’università deve parcellizzare sempre meno il sapere in microcrediti e ritornare a degli esami a misura d’uomo. La battaglia per i crediti ha nociuto moltissimo. Gli studenti devono essere impegnati nello studio, non nelle nostre beghe accademiche”.
La platea si dimostra molto interessata al futuro delle Scuole di Specializzazione ed il prof.Andrea Lenzi, Presidente del Consiglio Universitario Nazionale (CUN), invita a riflettere su come operare la necessaria riduzione del loro numero: “Il taglio deve essere pensato in modo da non privilegiare alcune sedi. Visto che dobbiamo tener conto del problema della residenzialità degli studenti, urge creare rete stringendo convenzioni tra Scuole vicine. Il prossimo sarà un anno di transizione: le Scuole partiranno con il nuovo Ordinamento, rimarranno quelle esistenti e non verranno attivate nuove tipologie”.
Per sondare la qualità dei Corsi di Laurea in Medicina, a tutti i Presidenti dei Corsi di Laurea d’Italia è stato chiesto di compilare, nel 2008, un questionario di 97 domande, le cui risposte sono state monitorate da una serie di Site Visit. Tra i tanti indicatori utilizzati per misurare la salute dei Corsi vi sono sia i giudizi dei Presidenti sull’efficienza di alcuni aspetti della propria Facoltà, sia dati reali quali, ad esempio, il tempo medio di laurea, il rapporto tra il numero di iscritti regolari e la totalità degli iscritti, il rapporto tra il numero di laureati nel 2007 e quello degli immatricolati per la prima volta nello stesso anno. “Molti Presidenti hanno riconosciuto l’importanza della valutazione della didattica da parte degli studenti e sono concordi nel ritenere che i risultati del Progress Test vengano utilizzati per modificare l’organizzazione della didattica – afferma il dott. Roberto Dandi del gruppo di ricerca Site Visit 2008- Le problematiche principali riguardano l’integrazione degli insegnamenti, le modalità degli esami, le strutture cliniche ed il numero dei docenti”. Mettendo a confronto i risultati dei due esercizi del Progetto, quello del 2003-2004 e quello del 2007-2008, si riesce a delineare l’evoluzione dei Corsi di Laurea in Medicina d’Italia. “È emerso che laddove vi sono una migliore organizzazione didattica, un maggior numero di docenti, una maggiore disponibilità di laboratori didattici, gli studenti si laureano in meno tempo. D’altronde non c’è modo di avere più risorse se non dimostrare di ottenere risultati migliori”, fa notare il prof.Lenzi, fiero della carriera degli studenti di Medicina che “giungono al termine degli studi in un tempo tutto sommato non lontano dalle attese. Impiegano in media poco più di sette anni”. La buona qualità del loro apprendimento è misurata da “un eccellente indicatore di performance culturale”: il Progress Test.
Al prof. Eugenio Gaudio spetta il compito di illustrare le linee guida per applicare il Decreto 270 alle realtà locali: “chi vuole partire con l’Ordinamento lo deve trasformare in Regolamento Didattico. I piani delle varie sedi dovranno essere approvati dal CUN entro maggio”. I criteri di ammissione dei nuovi iscritti per adesso non cambieranno: “non si valuterà il voto di maturità prendendo in considerazione anche la media degli ultimi tre anni e quella dei voti attribuiti dalle singole commissioni di esame, perché ad agosto non c’è modo di trasferire i dati dalle scuole alle Università”.
Manuela Pitterà
La prof.ssa Paola Izzo ha dato il benvenuto ai colleghi provenienti da tutt’Italia anche a nome dei Presidenti di Corso di Laurea di Medicina della Sun Bartolomeo Farzati e Giuseppe Paolisso. Un riconoscimento al lavoro svolto dai Presidenti di Corso che negli ultimi anni hanno dovuto gestire la sperimentazione didattica e passare da un ordinamento all’altro, viene dal Preside Giovanni Persico. Impegno testimoniato anche dai Rettori del Federico II e della Sun Franco Rossi e Guido Trombetti.
“L’esperienza di due anni da Rettore mi ha permesso di capire che la Facoltà di Medicina è riuscita a raggiungere una modalità di formazione superiore a quella di altre Facoltà. Basti pensare all’integrazione delle competenze e dei saperi – rileva il Rettore Rossi – Il prossimo sforzo sarà quello di mettere a punto attività professionalizzanti. Occorrerà uniformare i corsi del triennio come avviene in altri Paesi d’Europa. Dobbiamo far sì che i nostri giovani imparino realmente a fare i medici”. A sottolineare che tra gli iscritti a Medicina l’eccellenza diventa prassi è il Rettore Trombetti: “gli studenti di Medicina sono un patrimonio prezioso”. Trombetti poi si sofferma sull’importanza del Decreto 270: “l’università deve parcellizzare sempre meno il sapere in microcrediti e ritornare a degli esami a misura d’uomo. La battaglia per i crediti ha nociuto moltissimo. Gli studenti devono essere impegnati nello studio, non nelle nostre beghe accademiche”.
La platea si dimostra molto interessata al futuro delle Scuole di Specializzazione ed il prof.Andrea Lenzi, Presidente del Consiglio Universitario Nazionale (CUN), invita a riflettere su come operare la necessaria riduzione del loro numero: “Il taglio deve essere pensato in modo da non privilegiare alcune sedi. Visto che dobbiamo tener conto del problema della residenzialità degli studenti, urge creare rete stringendo convenzioni tra Scuole vicine. Il prossimo sarà un anno di transizione: le Scuole partiranno con il nuovo Ordinamento, rimarranno quelle esistenti e non verranno attivate nuove tipologie”.
Per sondare la qualità dei Corsi di Laurea in Medicina, a tutti i Presidenti dei Corsi di Laurea d’Italia è stato chiesto di compilare, nel 2008, un questionario di 97 domande, le cui risposte sono state monitorate da una serie di Site Visit. Tra i tanti indicatori utilizzati per misurare la salute dei Corsi vi sono sia i giudizi dei Presidenti sull’efficienza di alcuni aspetti della propria Facoltà, sia dati reali quali, ad esempio, il tempo medio di laurea, il rapporto tra il numero di iscritti regolari e la totalità degli iscritti, il rapporto tra il numero di laureati nel 2007 e quello degli immatricolati per la prima volta nello stesso anno. “Molti Presidenti hanno riconosciuto l’importanza della valutazione della didattica da parte degli studenti e sono concordi nel ritenere che i risultati del Progress Test vengano utilizzati per modificare l’organizzazione della didattica – afferma il dott. Roberto Dandi del gruppo di ricerca Site Visit 2008- Le problematiche principali riguardano l’integrazione degli insegnamenti, le modalità degli esami, le strutture cliniche ed il numero dei docenti”. Mettendo a confronto i risultati dei due esercizi del Progetto, quello del 2003-2004 e quello del 2007-2008, si riesce a delineare l’evoluzione dei Corsi di Laurea in Medicina d’Italia. “È emerso che laddove vi sono una migliore organizzazione didattica, un maggior numero di docenti, una maggiore disponibilità di laboratori didattici, gli studenti si laureano in meno tempo. D’altronde non c’è modo di avere più risorse se non dimostrare di ottenere risultati migliori”, fa notare il prof.Lenzi, fiero della carriera degli studenti di Medicina che “giungono al termine degli studi in un tempo tutto sommato non lontano dalle attese. Impiegano in media poco più di sette anni”. La buona qualità del loro apprendimento è misurata da “un eccellente indicatore di performance culturale”: il Progress Test.
Al prof. Eugenio Gaudio spetta il compito di illustrare le linee guida per applicare il Decreto 270 alle realtà locali: “chi vuole partire con l’Ordinamento lo deve trasformare in Regolamento Didattico. I piani delle varie sedi dovranno essere approvati dal CUN entro maggio”. I criteri di ammissione dei nuovi iscritti per adesso non cambieranno: “non si valuterà il voto di maturità prendendo in considerazione anche la media degli ultimi tre anni e quella dei voti attribuiti dalle singole commissioni di esame, perché ad agosto non c’è modo di trasferire i dati dalle scuole alle Università”.
Manuela Pitterà