“Siamo partiti con la 270. La prima settimana di lezione è stata una full immersion di introduzione alle Biotecnologie – afferma il Preside Gennaro Marino – Appena gli studenti formalizzeranno l’immatricolazione riceveranno la Guida alle Biotecnologie 2008 che è stata pubblicata contemporaneamente a Napoli e negli USA, grazie anche al contributo economico del Ceinge”. L’opuscolo è stato inviato a tutti i docenti ma l’obiettivo principale della pubblicazione è illustrare a tutti coloro che si iscrivono ai due corsi triennali della Facoltà che cosa sono le biotecnologie: “C’è molta confusione, occorre fare chiarezza”, afferma il Preside, invitando tutti gli studenti a leggere il file pdf della guida presente sul sito della Facoltà.
La reintroduzione del numero programmato inizialmente ha generato un po’ di agitazione: per esempio, alcuni esami, il cui numero di crediti era stato diminuito, continuavano richiedere una mole di studio non più proporzionata. “Per ovviare a problemi come questo il Preside ha istituito una Commissione Paritetica di Vigilanza che ha il compito di controllare che lezioni ed esami si svolgano regolarmente – sottolinea il rappresentante degli studenti Giorgio Casaburi – Gli studenti del I anno sono stati organizzati in gruppi in modo che avessero tutti un posto in aula ed un proprio tutor”.
Le matricole di quest’anno sono 675, di cui 600 iscritti a Biotecnologie per la Salute che gravitano sulla Tensostruttura che sorge all’interno del Policlinico. “Gli spazi non sono sufficienti. Per esempio, un laboratorio non può ospitare le 100-150 persone del corso – prosegue Casaburi, proponendo una soluzione a questo inconveniente – Un’idea potrebbe essere quella di filmare gli esperimenti effettuati in laboratorio per proiettarli nelle aule. Se la maggior parte degli studenti si limita a leggere cosa accade in determinate condizioni, non rimane loro molto. Vederlo è tutta un’altra cosa”.
La carenza di aule crea anche l’esigenza di sospendere le lezioni quando si svolgono gli esami di Laurea. “Abbiamo a disposizione soltanto una parte della Tensostruttura, perciò dobbiamo interrompere necessariamente le attività didattiche – conferma il Preside Marino che ha deciso di fissare di sabato le ultime sedute – Siccome avevamo già programmato di sospendere i corsi a novembre per una settimana in modo da far sostenere gli esami ai fuori corso, ho deciso, assieme ai colleghi, che gli esami di laurea avessero luogo di sabato. Non c’è niente di scandaloso, è un giorno feriale. Tutte le strutture universitarie sono funzionanti il sabato mattina. Abbiamo già effettuato una seduta il 25 ottobre e ne organizzeremo una anche a dicembre”.
“Era inevitabile spostare le Lauree al sabato a meno che non si rinunciasse a dare un’opportunità ai fuori corso – spiega Casaburi – Per gli studenti è scomodo venire di sabato, soprattutto per i fuori sede, ma lo è anche per i professori che devono rinunciare al giorno libero”.
Dello stesso parere è Giosuè Scognamiglio che si schiera a difesa dell’appello di novembre: “I fuori corso vanno tutelati perché hanno esaurito l’obbligo della frequenza, hanno diritto di usufruire di date esame anche quando c’è lezione. L’appello di novembre è stato ottenuto con grande dispendio di energie da parte di noi rappresentanti”.
Gli studenti vorrebbero un maggiore numero di appelli di esame durante il corso dell’anno. “Da noi ci sono date utili meno frequentemente che nelle altre Facoltà a causa degli spazi limitati della Tensostruttura. E’ un problema a cui siamo abituati – sostiene Agostino Sica che si laureerà a breve con una tesi in Ematologia – La discuterò a dicembre o gennaio. Dipenderà dalle date degli ultimi due esami”.
Tutte le difficoltà a cui stanno andando incontro gli studenti potranno, però, essere risolte quando la nuova sede della Facoltà sarà completata. “I lavori procedono molto velocemente, siamo arrivati alla copertura. La parte più lunga e impegnativa sarà quella degli arredi. Speriamo che i tempi verranno rispettati anche per quanto riguarda la gara – afferma il Preside – La costruzione sarà la soluzione a tutti i problemi. Avremo una struttura all’altezza di tutte le esigenze”.
Il direttore dei lavori, l’ing. Maurizio Pinto, e la responsabile del progetto, l’architetto Costanza Mancuso, sono soddisfatti dell’avanzamento dei lavori. “Abbiamo completato la struttura e ora ci stiamo occupando della sistemazione interna. Abbiamo iniziato anche gli impianti. Stiamo avanzando contemporaneamente sull’intero complesso”, dichiara l’architetto Mancuso.
I 4 corpi di fabbrica, che si estendono su una superficie complessiva di 19.700 metri quadri, dovrebbero essere ultimati per la fine del 2009. Nell’attesa non sono pochi gli studenti che sbirciano la costruzione al di là del cancello di via De Amicis. “Il cantiere è sempre aperto. Lo vedo passando da via Pansini. So che il Preside segue in prima persona i lavori”, racconta Sica. “L’impresa sta procedendo alla grande, ogni tanto vado al cantiere per vedere a che punto sono arrivati. Fondamenta e mura esterne sono terminate, l’anima è già costruita. Si vede dalla seconda uscita del Policlinico – dichiara Casaburi – Noi purtroppo non vivremo la nuova sede ma i prossimi studenti saranno fortunati”.
Manuela Pitterà
La reintroduzione del numero programmato inizialmente ha generato un po’ di agitazione: per esempio, alcuni esami, il cui numero di crediti era stato diminuito, continuavano richiedere una mole di studio non più proporzionata. “Per ovviare a problemi come questo il Preside ha istituito una Commissione Paritetica di Vigilanza che ha il compito di controllare che lezioni ed esami si svolgano regolarmente – sottolinea il rappresentante degli studenti Giorgio Casaburi – Gli studenti del I anno sono stati organizzati in gruppi in modo che avessero tutti un posto in aula ed un proprio tutor”.
Le matricole di quest’anno sono 675, di cui 600 iscritti a Biotecnologie per la Salute che gravitano sulla Tensostruttura che sorge all’interno del Policlinico. “Gli spazi non sono sufficienti. Per esempio, un laboratorio non può ospitare le 100-150 persone del corso – prosegue Casaburi, proponendo una soluzione a questo inconveniente – Un’idea potrebbe essere quella di filmare gli esperimenti effettuati in laboratorio per proiettarli nelle aule. Se la maggior parte degli studenti si limita a leggere cosa accade in determinate condizioni, non rimane loro molto. Vederlo è tutta un’altra cosa”.
La carenza di aule crea anche l’esigenza di sospendere le lezioni quando si svolgono gli esami di Laurea. “Abbiamo a disposizione soltanto una parte della Tensostruttura, perciò dobbiamo interrompere necessariamente le attività didattiche – conferma il Preside Marino che ha deciso di fissare di sabato le ultime sedute – Siccome avevamo già programmato di sospendere i corsi a novembre per una settimana in modo da far sostenere gli esami ai fuori corso, ho deciso, assieme ai colleghi, che gli esami di laurea avessero luogo di sabato. Non c’è niente di scandaloso, è un giorno feriale. Tutte le strutture universitarie sono funzionanti il sabato mattina. Abbiamo già effettuato una seduta il 25 ottobre e ne organizzeremo una anche a dicembre”.
“Era inevitabile spostare le Lauree al sabato a meno che non si rinunciasse a dare un’opportunità ai fuori corso – spiega Casaburi – Per gli studenti è scomodo venire di sabato, soprattutto per i fuori sede, ma lo è anche per i professori che devono rinunciare al giorno libero”.
Dello stesso parere è Giosuè Scognamiglio che si schiera a difesa dell’appello di novembre: “I fuori corso vanno tutelati perché hanno esaurito l’obbligo della frequenza, hanno diritto di usufruire di date esame anche quando c’è lezione. L’appello di novembre è stato ottenuto con grande dispendio di energie da parte di noi rappresentanti”.
Gli studenti vorrebbero un maggiore numero di appelli di esame durante il corso dell’anno. “Da noi ci sono date utili meno frequentemente che nelle altre Facoltà a causa degli spazi limitati della Tensostruttura. E’ un problema a cui siamo abituati – sostiene Agostino Sica che si laureerà a breve con una tesi in Ematologia – La discuterò a dicembre o gennaio. Dipenderà dalle date degli ultimi due esami”.
Tutte le difficoltà a cui stanno andando incontro gli studenti potranno, però, essere risolte quando la nuova sede della Facoltà sarà completata. “I lavori procedono molto velocemente, siamo arrivati alla copertura. La parte più lunga e impegnativa sarà quella degli arredi. Speriamo che i tempi verranno rispettati anche per quanto riguarda la gara – afferma il Preside – La costruzione sarà la soluzione a tutti i problemi. Avremo una struttura all’altezza di tutte le esigenze”.
Il direttore dei lavori, l’ing. Maurizio Pinto, e la responsabile del progetto, l’architetto Costanza Mancuso, sono soddisfatti dell’avanzamento dei lavori. “Abbiamo completato la struttura e ora ci stiamo occupando della sistemazione interna. Abbiamo iniziato anche gli impianti. Stiamo avanzando contemporaneamente sull’intero complesso”, dichiara l’architetto Mancuso.
I 4 corpi di fabbrica, che si estendono su una superficie complessiva di 19.700 metri quadri, dovrebbero essere ultimati per la fine del 2009. Nell’attesa non sono pochi gli studenti che sbirciano la costruzione al di là del cancello di via De Amicis. “Il cantiere è sempre aperto. Lo vedo passando da via Pansini. So che il Preside segue in prima persona i lavori”, racconta Sica. “L’impresa sta procedendo alla grande, ogni tanto vado al cantiere per vedere a che punto sono arrivati. Fondamenta e mura esterne sono terminate, l’anima è già costruita. Si vede dalla seconda uscita del Policlinico – dichiara Casaburi – Noi purtroppo non vivremo la nuova sede ma i prossimi studenti saranno fortunati”.
Manuela Pitterà