Lavori in aula Esedra, adeguamento dei pc e appelli d’esame

“I problemi risiedono in alcune strutture, ma ci stiamo lavorando”. Piccole zone d’ombra in un contesto generalmente luminoso. Al Dipartimento di Agraria di Portici, a via Università, gli studenti cercano il confronto continuo per perfezionare strutture e didattica, consapevoli di partire da una base solida. È il dato che emerge ascoltando Giulio Battista, rappresentante degli studenti iscritto al terzo anno di Tecnologie Alimentari. Una crocetta è stata già assegnata alla voce comfort: “siamo riusciti ad avere le panchine sul prato per far studiare e mangiare i ragazzi all’aria aperta. Sono arrivate da qualche mese grazie alla disponibilità del Direttore di Dipartimento Matteo Lorito”. Qualcosa inizia a muoversi anche in aula informatica: “va rivista dal punto di vista tecnologico con computer all’avanguardia e sistemi operativi aggiornati. Alcuni pc sono già stati inseriti. Si attendono nuovi fondi per adeguare il resto dell’aula. Come wi-fi, invece, siamo coperti. Ci sono ripetitori di segnale ovunque”. Prossimo punto in scaletta è l’Aula Esedra, l’ampio spazio studio che mette a disposizione dei ragazzi posti a sedere, prese di corrente a ogni postazione, stampanti e una piccola libreria condivisa. Un ambiente prezioso minato però da condizioni precarie di soffitto e pareti che presentano evidenti segni di usura e muffa: “ha bisogno di essere curata. Qualcosa è già stato fatto, come il bagno nuovo. Adesso va ristrutturata l’aula. Si pone il problema che se i lavori partono adesso non sappiamo dove andare a studiare. Poi la burocrazia allunga i tempi”. Rivedere il numero degli appelli è il punto caldo quando si parla di didattica: “c’è qualche difficoltà sul calendario di esami.
L’obiettivo è agevolare il cammino di noi studenti per laurearci quanto prima. Sono riuscito a ottenere un appello a dicembre, adesso vediamo se è possibile fare qualcosa per le altre sessioni”. Sul tema si è soffermata la sua collega Angela Maisto: “le date ci danno difficoltà. Ne servirebbero di più per poter recuperare qualcosa di arretrato. Altrove sento parlare di appelli a ottobre e a maggio che qui non ci sono”. A maggior ragione, se bisogna fare i conti
con “la regola dei trenta giorni”, di cui parla Giulia, “è un problema. Se non si supera un esame, per rifarlo bisogna attendere almeno un mese. In sostanza significa perdere una sessione. Tra noi i problemi emergono, basterebbe ascoltarci. Se c’è questa regola, sarebbe giusto forse concederci qualche data in più, così da poter uscire da qui nel più breve tempo possibile e con voti alti”. Allo stato attuale delle cose, per la sessione estiva sono previsti tre appelli,uno a giugno e due a luglio. “Richiederei due date a giugno, sarebbe utile per organizzare meglio lo studio, soprattutto perché le date di luglio
sono ravvicinate”, il commento di Vincenzo che si sofferma sui corsi ormai conclusi: “sono andati bene. L’aula 10 non è stata granché, è fatiscente e le attrezzature non funzionano. Le docenti, però, sono state molto chiare e disponibili. Ho trovato il semestre molto più tranquillo di quello precedente, che prevedeva due esami da 12 crediti. Questa almeno è la sensazione, poi vediamo come vanno gli esami”. Lezioni di Processi dell’industria alimentare e di Igiene positive per Viviana: “le lezioni sono andate bene. Le preoccupazioni per gli esami riguardano il tempo. Tra fine corsi
ed esami mancano tre settimane, l’ansia cresce”. Con lei ha seguito la compagna di studi Maria: “abbiamo seguito bene, a parte qualche problema tecnico con il microfono. Le docenti sono state disponibili. Io sosterrò prima Processi perché mi è piaciuto molto”. Esame arretrato per entrambe: “Ingegneria dei processi alimentari. Speriamo di riuscire a farcela per luglio. Ci sono problemi da risolvere e c’è tanta logica. Nonostante lo studio si rischia comunque di non riuscire a svolgere tutto”. Stesso scoglio per Sergio: “ho qualche esame arretrato. Credo di affrontare prima Processi, è quello che sto studiando passo passo. Mi preoccupa di più Ingegneria dei processi alimentari. Il prof. Paolo Masi è molto esigente”. D’accordo con lui il collega Gaetano: “Un esame che richiede un impegno consistente”. Sull’aula 10 che ha ospitato le lezioni aggiunge:“è piccola per il numero di studenti del corso, soprattutto i primi giorni quando la frequenza è massima. Altri luoghi dell’Università, però, sono molto adeguati”. È vicino il traguardo laurea per Gianni: “mi mancano gli ultimi esami. Credo che darò prima Processi, perché l’ho studiato meglio volta per volta. Mi piace il processo industriale, mi ci vorrei soffermare anche alla Specialistica”. Seguire i corsi e prendere tanti appunti il suo segreto per stare in regola: “il corso è stato molto interessante, mi ha fatto capire cosa c’è dietro quello che consumiamo giorno per giorno”. In merito al lavoro in aula: “è andato bene, a parte un po’ le strutture che ci hanno ospitato che sono un po’ fatiscenti”. Altra pecca: “i laboratori. Li abbiamo fatti l’anno scorso, poi, penso occorra più pratica per acquisire esperienza, altrimenti usciamo da qui che non sappiamo fare le cose”. Tira le somme del percorso accademico Alessia: “il terzo anno dà la possibilità di capire cosa si può
fare da grandi. I primi due, invece, sono più generici”.
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