Le donne e le ragazze nella scienza si incontrano a colazione per fare il punto sulla discriminazione di genere

Un caffè e un cornetto chiacchierando della propria esperienza di donne impegnate, a vario titolo, nella scienza. Ma, soprattutto, un incontro sulla discriminazione di genere contro cui ancora oggi le donne devono combattere, anche nell’ambito delle professioni scientifiche. Una mattinata, quella del 12 febbraio, organizzata dalla prof.ssa Concetta Giancola, Presidente del Comitato Unico di Garanzia dell’Università Federico II, e dalla prof.ssa Valeria Costantino, componente del Coordinamento Napoletano “Donne nella Scienza”, con la collaborazione dei Dipartimenti di Farmacia e di Scienze Chimiche, entrambi guidati da due donne, la prof.ssa Angela Zampella e la prof.ssa Rosa Lanzetta. Una colazione ‘di gruppo’ presso la caffetteria della sede di Farmacia che ha interessato studenti e studentesse, docenti, ricercatori e dottorandi, coinvolti in prima persona dallo spettacolo del gruppo di improvvisazione teatrale Coffee Brecht, che ha reso la mattina di riflessione e confronto leggera e divertente, da un’idea del docente di Tecnologia e Legislazione Farmaceutiche, e componente del gruppo stesso, Marco Biondi. Un’iniziativa, questa, al suo secondo anno, ma con un taglio completamente nuovo rispetto al precedente: non più un seminario sulla parità di genere, ma piuttosto un incontro informale tra professori e studenti, una semplice chiacchierata e uno scambio di opinioni di fronte ad un buon caffè, rispettando la più classica delle tradizioni napoletane. Ad essere messe in scena dal gruppo teatrale sono state delle caricature di vita quotidiana di donne stereotipate: la loro isteria, la loro emotività, l’attenzione solo per il proprio aspetto fisico e le scarse doti alla guida, mentre gli attori hanno coinvolto attivamente tutti i presenti, prendendo come spunto le loro storie o facendosi guidare nell’improvvisazione dai loro suggerimenti, per ironizzare con leggerezza su tutti quei luoghi comuni sull’essere donna.
‘Colazione Globale delle Donne’ è il titolo con cui l’iniziativa del 12 febbraio è stata presentata in tutto il mondo, come spiega la prof.ssa Giancola: “l’evento di oggi è internazionale, si svolge in tantissime città del mondo, per una mattina all’insegna della valorizzazione delle donne nella chimica e nelle scienze. Questa internazionalità ci fa sentire parte di un progetto comune e globale. È evidente che il problema del Gender Gap esiste, è questo che spiega perché si senta l’esigenza di iniziative come quella di oggi”. “Il cosidetto Gender Gap – il divario tra uomini e donne – non si nota tanto all’università, ma dopo, quando si passa dalla realizzazione della propria carriera al momento apicale, quel momento in cui si aspira a ruoli più importanti”, commenta la prof.ssa Zampella, sottolineando come, tra tante giovani ragazze che si laureano prima e con risultati migliori di molti uomini, poche sono quelle riconosciute meritevoli di ruoli di spicco, spesso affidati ai loro colleghi maschi. La prof.ssa Giancola spiega come, in alcuni casi, siano gli uomini nelle posizioni più alte ad impedirne l’accesso alle donne, ma anche di come in altri casi siano le donne stesse, a causa di forti retaggi culturali a cui sono state abituate, a non proporsi nemmeno per quei ruoli di comando: “Siamo qui anche per dare consapevolezza alle donne del loro ruolo e del loro valore. Si deve eliminare il retaggio di una cultura che ha escluso le donne per così tanto tempo che ora sono le donne stesse ad escludersi”. Creare legami per creare futuri leaders è stato il titolo dell’incontro, che gioca sul valore della parola ‘legami’ nella sua accezione scientifica, della chimica in particolare “è il creare legami in senso tecnico che mi ha permesso di dare un contributo scientifico nel mio lavoro – spiega la prof.ssa Zampella – eppure l’importanza del creare legami ha un valore ancora maggiore fuori dal lavoro, è ciò che ci permette di costruire una struttura di supporto”. In quest’ottica la parte difficile arriva quando si deve riuscire a conciliare l’essere mamma, compagna, figlia, amica e professionista. Difficile tenere sempre tutto in ordine: “ciò che possiamo fare è vivere ponendoci dei traguardi e cercare, alla fine della giornata, di mettere ordine e vedere ciò che abbiamo ottenuto”. A sottolineare come da sempre, sin dalla preistoria, il ruolo che la società ha affidato alla donna sia quello del creare legami, del tenere unita la comunità è stata invece la prof.ssa Lanzetta: “l’uomo, per la sua prestanza fisica, aveva il compito del procacciare il cibo; la donna, invece, quello di fare gruppo nella comunità. Non era l’idea del rimanere relegata all’ambito domestico, come si crederà poi, ma al contrario quello di stare a stretto contatto con la società, mitigare e legare rapporti”. A prendere parte alla giornata è stata anche la prof.ssa Maria Valeria D’Auria, prima donna in più di 50 anni ad essere eletta Presidente della Divisione di Chimica Organica della SCI – Società Chimica Italiana: “Prima di me un’altra donna in questa società ha fatto la storia, la prof.ssa Angela Agostiano, nominata Presidente del Consiglio Centrale della SCI, in carica fino a poco tempo fa”. E se con questi esempi si potrebbe credere esaurito il distacco tra uomini e donne in alcune posizioni di prestigio, i dati illustrati dalla stessa prof.ssa D’Auria lo smentiscono: “considerate che su 13 Presidenti di Divisione solo 3 sono donne e che, prendendo a riferimento i premi di riconoscimento, su 100 solo 10 sono stati assegnati a donne. Per non parlare delle medaglie SCI, solo 3 donne su 112 medaglie consegnate, e questo in riferimento agli ultimi 5 anni”. Nonostante i numeri negativi, il messaggio che la prof.ssa D’Auria tiene a trasmettere è di positività: “noi donne abbiamo imparato ad abbandonare gli sterili atteggiamenti di battaglia e abbiamo acquisito la voglia di rivalsa, non contro  ma in collaborazione con l’altro sesso”, considerando eventi come questo il segno di un percorso che si sta portando avanti insieme. Il Coordinamento Napoletano “Donne nella scienza”, spiega la prof.ssa Costantino, nasce dall’associazione di ricercatrici di vari ambiti – biologia, chimica, fisica, architettura, ingegneria, ma anche lingue e letterature antiche – con l’obiettivo di promuovere delle attività contro la scarsa rappresentanza delle donne nella ricerca e nelle carriere scientifiche, che si manifesta come ingiustizia sociale e grave spreco di risorse umane.
Agenese Salemi
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