“Il primo semestre è stato abbastanza duro – afferma Dalila Di Costanzo, studentessa 19enne di Volla, iscritta al primo anno di Economia e Commercio – Ho deciso di seguire tutti i corsi, quindi ero in Facoltà quattro giorni a settimana dalle 8 alle 17. Spesso non avevamo neanche la pausa pranzo, anche se i docenti si sono sempre mostrati molto disponibili concedendoci delle interruzioni. A parte gli orari, mi sono trovata bene e penso che il percorso di studi in Economia assicuri buone prospettive occupazionali. A distanza di un anno, rifarei la stessa scelta”. Stessa opinione per Annalisa Farro, 19 anni di Casalnuovo, che in futuro vorrebbe esercitare la libera professione. “La scelta di Economia e Commercio è stata secondaria. Ho svolto prima il test a Professioni sanitarie, ma, quando ho saputo di non averlo passato, mi sono iscritta ad Economia pensando alla molteplicità degli sbocchi occupazionali che poteva assicurarmi”. A parte le difficoltà legate a qualche disciplina come Matematica, Annalisa afferma: “Il primo anno è andato abbastanza bene: ho trovato professori molto preparati e disponibili”.
Salvatore, al primo anno di Economia e Commercio, originario di Afragola, ha sostenuto con successo sei esami su otto: Matematica, Economia aziendale, Storia economica, Inglese, Informatica e Microeconomia, con la media del 26. “Ho lasciato per ultimi Diritto privato e Diritto pubblico che mi sono sembrati un po’ più complicati”. Lo studente, che sogna di diventare direttore di banca, racconta la sua organizzazione: “seguo i corsi sin dal primo giorno, nonostante l’affollamento iniziale, e cerco di studiare spesso in biblioteca perché mi concentro di più e, soprattutto, mi confronto con i miei amici. Abbiamo formato un gruppo di tre persone, ci incontriamo spesso per ripetere insieme”. Non manca qualche aspetto negativo: la scarsa capienza delle aule. “Il corso di Diritto privato si è svolto nell’aula C di p.zza Municipio: c’erano 35 posti a sedere ma noi studenti eravamo 350. I primi giorni ho seguito la lezione, come tanti, in piedi fuori dall’aula, dopo un po’, ho deciso di non seguirla, perché è praticamente impossibile concentrarsi”, afferma Francesco, 21enne al primo anno, approdato al Parthenope dopo un anno di Biologia presso l’Università di Genova. “Se potessi ritornare indietro, – dice scoraggiato – dopo aver capito che gli sbocchi di un laureato in Biologia non sono congeniali con i miei interessi, avrei optato sempre per Economia ma sempre nella città ligure”. In certe situazioni, poi, la scarsa disponibilità dei docenti ad ascoltare gli allievi è causa di smarrimento soprattutto al primo anno. “A quattro giorni dall’esame di matematica – racconta uno studente al primo anno – mi sono reso conto di non essere abbastanza preparato. Così ho pensato di cancellare la mia prenotazione on-line perché coloro che lo fanno tre giorni prima dell’esame possono presentarsi all’appello successivo, sfruttando la stessa sessione. Il sistema segnalava un errore: non avevo considerato che avevo i due giorni festivi. A mio avviso, andrebbe rivisto tutto il meccanismo. Vorrei poter discuterne con qualche docente, i miei tentativi in tal senso fino ad ora sono andati a vuoto”.
Salvatore, al primo anno di Economia e Commercio, originario di Afragola, ha sostenuto con successo sei esami su otto: Matematica, Economia aziendale, Storia economica, Inglese, Informatica e Microeconomia, con la media del 26. “Ho lasciato per ultimi Diritto privato e Diritto pubblico che mi sono sembrati un po’ più complicati”. Lo studente, che sogna di diventare direttore di banca, racconta la sua organizzazione: “seguo i corsi sin dal primo giorno, nonostante l’affollamento iniziale, e cerco di studiare spesso in biblioteca perché mi concentro di più e, soprattutto, mi confronto con i miei amici. Abbiamo formato un gruppo di tre persone, ci incontriamo spesso per ripetere insieme”. Non manca qualche aspetto negativo: la scarsa capienza delle aule. “Il corso di Diritto privato si è svolto nell’aula C di p.zza Municipio: c’erano 35 posti a sedere ma noi studenti eravamo 350. I primi giorni ho seguito la lezione, come tanti, in piedi fuori dall’aula, dopo un po’, ho deciso di non seguirla, perché è praticamente impossibile concentrarsi”, afferma Francesco, 21enne al primo anno, approdato al Parthenope dopo un anno di Biologia presso l’Università di Genova. “Se potessi ritornare indietro, – dice scoraggiato – dopo aver capito che gli sbocchi di un laureato in Biologia non sono congeniali con i miei interessi, avrei optato sempre per Economia ma sempre nella città ligure”. In certe situazioni, poi, la scarsa disponibilità dei docenti ad ascoltare gli allievi è causa di smarrimento soprattutto al primo anno. “A quattro giorni dall’esame di matematica – racconta uno studente al primo anno – mi sono reso conto di non essere abbastanza preparato. Così ho pensato di cancellare la mia prenotazione on-line perché coloro che lo fanno tre giorni prima dell’esame possono presentarsi all’appello successivo, sfruttando la stessa sessione. Il sistema segnalava un errore: non avevo considerato che avevo i due giorni festivi. A mio avviso, andrebbe rivisto tutto il meccanismo. Vorrei poter discuterne con qualche docente, i miei tentativi in tal senso fino ad ora sono andati a vuoto”.