Lezioni quasi al termine a Farmacia, il bilancio degli studenti tra top e flop

Le lezioni sono quasi alle spalle. Cosa è andato bene? Cosa sarebbe potuto andare meglio? A rispondere sono gli studenti del Dipartimento di Farmacia che si preparano ad affrontare una nuova sessione d’esami. Materiali di studio, “in particolare quelli messi a disposizione dai docenti sul proprio sito”, la nota positiva evidenziata da Emanuele, al quarto anno di Chimica e Tecnologia Farmaceutiche: “sono stati veramente molto utili. Peccato non tutti abbiano fornito un tale supporto”. Tono meno felice quando si parla degli orari – “siamo stati impegnati in aula quasi tutti i giorni” – e di appelli – “sono tre, ma troppo ravvicinati”. Sorride Alessandra, iscritta al quarto anno di Farmacia, quando si parla di laboratori: “le attività sono state altamente formative, complete e ben fatte”. Due le note dolenti. I già citati appelli, “troppo ravvicinati, soprattutto se consideriamo il dover sostenere tra i due e i quattro esami”, e il materiale di studio, “per alcuni insegnamenti servirebbe qualcosa in più oltre i libri”. D’accordo con lei, Laura, al quinto anno di Farmacia, che considera “le attività di laboratorio l’aspetto top di questo percorso di studi. L’idea che ci sia qualcosa oltre le pagine ti offre un prezioso punto di vista alternativo”. Contraltare, ancora una volta, il numero di appelli: “è l’aspetto flop dal primo anno. Credo che soprattutto al quarto anno ne servirebbero di più perché è devastante per mole di studio”. Si unisce al coro Immacolata: “belli i laboratori, in particolare quello del prof. Lavecchia che è stato molto preciso e attento nel fornirci i materiali per affrontare consapevolmente l’esperienza pratica. Meno belli gli appelli che, nonostante l’aggiunta della data di novembre, restano pochi”. Un insegnamento a scelta il ricordo più bello di questo semestre per Chiara, all’ultimo anno di Farmacia: “Chimica idrologica con il prof. Gian Carlo Tenore. È un corso molto interessante nei contenuti e per nulla pesante”. Una lacuna informativa il neo dell’ultimo trimestre sul quale si potrebbe lavorare per il futuro: “per gli esami a scelta servirebbe qualche notizia in più. Ho scelto basandomi su voci di corridoio, non sempre attendibili perché la soggettività conta molto”. Il corso di Tossicologia e Saggi e dosaggi farmacologici è salito al primo posto del podio personale di Maria, al quarto anno di CTF: “la materia è ampia, ma molto interessante. Per approfondire, ho sempre affiancato al libro gli appunti delle lezioni. Dopo questo corso mi piacerebbe scegliere la prof.ssa Sorrentino per la tesi”. Gabriele, anche lui al penultimo anno di CTF, alza il pollice per il Laboratorio di Analisi 1 con la prof.ssa Maria Grazia Rimoli: “abbiamo eseguito delle esercitazioni e le abbiamo spiegate ai colleghi. Io mi sono occupato della cromatografia su colonna. È stato un metodo veramente molto utile per fissare i concetti”. Ansia per l’esame di Chimica farmaceutica applicata, “per la mole di studio e perché mi hanno parlato di una materia complicata”. Bene le lezioni, ma servirebbe più pratica è il pensiero di fine corso di Orlando, studente al secondo anno di Scienze Nutraceutiche: “l’impegno in aula, tre volte a settimana, è stato fattibile. Resta il rammarico per il poco laboratorio. Siamo al secondo anno e ci siamo stati solo una volta per visionare i macchinari, senza utilizzarli”. Ok il lavoro in aula pure al primo anno di Farmacia. Sabrina: “l’orario è stato perfetto. Non ho saltato una lezione”. Da rivedere, a suo avviso, “l’organizzazione delle prove intercorso. Sono troppo vicine tra loro. Così è complicato organizzare lo studio”.
Ciro Baldini
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