Lezioni: si recupera il sabato e a gennaio

“Da noi i temuti effetti del Decreto Gelmini non si sono avvertiti. I nostri ricercatori si sono dimostrati molto responsabili. Sono preparati, lavorano e producono – racconta  il  prof. Ettore Novellino, Coordinatore della Classe di Lauree Magistrali – In Facoltà abbiamo riflettuto sulla portata politica della protesta e sulle ricadute che avrebbe avuto sugli studenti. Per non danneggiarli, i nostri ricercatori hanno ritenuto di manifestare il proprio disaccordo in altri modi”. L’aver iniziato le lezioni con 15 giorni di ritardo, così come stabilito dal Senato Accademico, ora crea qualche difficoltà al completo svolgimento dei programmi. “Stiamo tentando di recuperare ma non è facile perché facciamo lezione fino alle 7 di sera. Le aule sono quelle che sono. La mia idea è di arrivare all’8 dicembre, fare il punto della situazione e, laddove dovessero mancare grosse parti del programma, si potrà recuperare a gennaio”. I docenti che lo riterranno opportuno, infatti, potranno utilizzare la seconda settimana del mese per lezioni ed esercitazioni supplementari. Per questo motivo gli appelli della sessione invernale si terranno non prima del 17 gennaio.  Non sono stati ancora fissati i calendari d’esame ma gli studenti già temono che, accorciando il periodo della sessione, le varie date finiscano per accavallarsi. Inoltre, non vedono di buon grado l’idea di dover rinunciare ad una finestra temporale a ridosso degli appelli per ripetere e mettere ordine in quanto studiato. Per recuperare il tempo perduto anche un’altra possibilità: usufruire delle aule il sabato mattina, quando non sono occupate dalle lezioni per la Scuola di Specializzazione. Ovviamente questa soluzione richiederebbe un sacrificio da parte di docenti e studenti ma è possibile che in qualche corso si decida di approfittare di questa opportunità. “Ora stiamo lavorando alla riorganizzazione della didattica del II semestre – conclude il prof. Novellino – e ad avviare a gennaio la Scuola di Specializzazione il cui bando è stato aperto proprio in questi giorni”.
 
Dal nuovo anno “la Facoltà 
diventerà un cantiere aperto”
L’appello d’esami di novembre è destinato ai fuori corso e agli iscritti all’ultimo anno delle Triennali e delle Specialistiche che abbiano già finito di seguire i corsi. Nulla da fare per gli altri. “La normativa prevede che non si possano sostenere esami mentre si segue – spiega il rappresentante degli studenti Marco Basile – Meglio chiarire che possono presentarsi all’esame solo gli iscritti per la seconda volta all’ultimo anno, ossia i ripetenti, e gli iscritti per la prima volta all’ultimo anno che hanno terminato di frequentare la scorsa primavera”. Basile anticipa che da gennaio “la Facoltà diventerà un cantiere aperto perché verranno iniziati i lavori del corpo D”. La struttura, adiacente al corpo principale della Facoltà, è da anni in attesa di essere completata. Diventerà un aulario con ampi spazi per lo studio e la nuova sede della segreteria. “Verrà su bellissima – esclama Basile – Avere nuovi spazi migliorerà molto la vita degli studenti. E’ una soddisfazione anche per chi, come me, si laureerà a breve”. Da fine gennaio si metterà mano anche ai lavori delle fognature sottostanti la zona del parcheggio: “Si procederà recintando aree di 25 metri quadrati per volta. Non è una buona notizia per chi viene in Facoltà con l’auto o il motorino”.
Un’altra novità: a breve si terrà un seminario organizzato da Unifa sul mondo del lavoro nel settore chimico-farmaceutico: “Stiamo cercando di  realizzare anche delle simulazioni di colloqui professionali grazie alla collaborazione del prof. Carlo Ranaudo che, oltre ad insegnare da noi, è un dirigente della Glaxo”. La data dell’incontro, però, non è stata ancora fissata: “il problema è riuscire ad avere la disponibilità dell’Aula Magna. E’ quasi sempre impegnata per recuperare il ritardo con cui sono cominciati i corsi”.
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