Linguistica Generale: un esame ostico per i frettolosi

Grande entusiasmo per la docente Emma Milano, ma timore per l’esame di Linguistica Generale. Gli studenti di Lettere Moderne lo descrivono come uno degli ostacoli più duri da superare durante il percorso della Triennale. L’esame consta di due parti e prevede prove intercorso a dicembre. “Nella prima parte, in due ore di tempo, dobbiamo svolgere tre esercizi: uno sulla trascrizione fonetica, l’altro è una scomposizione in morfemi e l’ultimo prevede un diagramma ad albero”, spiega Nunzia Vitale, studentessa del terzo anno. È proprio questo l’esercizio che crea maggiori difficoltà, poiché si tratta di scomporre la frase in sintagmi, indicandone la classe di appartenenza. “Non abbiamo mai sostenuto un esame simile nel nostro percorso universitario, perciò ci riesce difficile assimilare velocemente tutte queste nozioni. In più, è scritto e noi siamo abituati all’esame orale”, continua Nunzia. Anche Giovanna Guarino è d’accordo con la collega sul fatto che servirebbero più corsi di Linguistica Generale. “Ho la sensazione che non riuscirò a passare l’esame. La professoressa spiega in modo molto chiaro e ripete anche dieci volte un concetto se non l’abbiamo capito, ma io ho un po’ tralasciato la grammatica in questi anni e le reminiscenze liceali non sono sufficienti a superare una prova così complessa”. Positiva, invece, la visione di Serena Longobardi, che ha superato l’esame: “Ho seguito il corso e ho affrontato entrambe le parti della prova. La seconda prevedeva un’analisi sociolinguistica. È andata bene e la docente mi ha aiutato molto, perché non si pone con distacco, ma è disponibile e viene incontro ai nostri possibili problemi. Ti accoglie sempre con un sorriso e questo è importante per chi prova soggezione”.
La stessa titolare del corso fornisce consigli su come superare la temuta prova finale. “Innanzitutto, prevedo un test preliminare per gli studenti, in modo che possano prendere immediatamente consapevolezza dei propri limiti, perché la Linguistica non è affatto semplice e si trova al confine tra materie umanistiche e scientifiche”, informa la prof.ssa Milano. Da un paio d’anni l’esame è diventato più affrontabile. “La percentuale dei bocciati si è ridotta notevolmente e i voti sono alti, anche perché offro la possibilità di sostenere prove intercorso che aiutano molto nell’esercitazione”. L’applicazione quotidiana è fondamentale, affiancata alla teoria. “La linguistica è anche tecnica, che va acquisita durante il corso. Specialmente l’albero sintagmatico ha bisogno di continuo esercizio. Non è un esame che può essere dato in una settimana”. La prof.ssa Milano consiglia di seguire, oltre al corso, pedissequamente il manuale di Berruto-Cerruti per una più completa preparazione. “La materia è qui spiegata molto bene, con numerosi esempi anche su frasi complesse”. Una possibilità in più per chi supera egregiamente la prima parte dell’esame: “Propongo un lavoro sperimentale, che può essere utile per chi voglia chiedere la tesi in Linguistica Generale”. Durante la seconda parte, che prevede lo studio dei classici della sociolinguistica e l’analisi del parlato dal punto di vista variazionistico, “seguo gli studenti passo-passo, consigliando loro una bibliografia utile e un percorso da intraprendere”. Dunque la regola-base è non andare di fretta. La Linguistica va assimilata, “si può stare anche tre giorni su una stessa pagina e guai ad usare una parola anziché un’altra, potrebbe essere compromesso il senso della frase”. Se studiata bene, può dare grandi soddisfazioni in diversi campi: “È una materia utile sia per l’insegnamento che per la comunicazione di massa”. 
(Al.Ta.)
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