L’Orientale saluta il Console Generale tedesco Christian Much

Rettore, docenti e studenti de L’Orientale salutano il Console Generale tedesco Christian Much il quale, dopo tre anni di permanenza a Napoli, è stato chiamato ad un incarico di grande responsabilità e problematicità. Sarà ambasciatore in Libia: “una bella sfida, perché si tratta di entrare in contatto con una zona della sponda sud del Mediterraneo che è stata troppo a lungo ignorata e con cui si dovrebbero avviare forme di dialogo e di collaborazione”, come ha sottolineato il Rettore Lida Viganoni in apertura dell’incontro svoltosi il 3 giugno a Palazzo Du Mesnil. Presenti tutti i docenti dell’area germanistica – i professori di Letteratura tedesca Giusi Zanasi, Sergio Corrado, Elizabeth Galvan, Valentina Di Rosa, Giovanni Chiarini e i professori di Lingua e Linguistica tedesca Elda Morlicchio, Prorettore dell’Ateneo, Maria Teresa Bianco e Barbara Häußinger- a testimonianza dell’intensa collaborazione con Much e con il Consolato tedesco presso il quale, grazie ad una convenzione, tanti studenti e neo laureati hanno svolto stage e tirocini. Esperienza che, d’ora in poi, sarà negata ai ragazzi perché qualche mese fa il Ministro degli affari esteri tedesco ha deciso di sostituire il Consolato Generale con un ufficio consolare sotto la guida di un console onorario, trasferendo altrove tutti i funzionari diplomatici. 
Per omaggiare il Console Much, il Prorettore Morlicchio ha realizzato una brochure intitolata “La Germanistica all’Università degli Studi di Napoli L’Orientale”, in cui vengono illustrate tutte le iniziative e i programmi di scambio, convenzioni stipulate dall’Ateneo con le istituzioni culturali tedesche, nel triennio di soggiorno del Console a Napoli.
Gli studi di 
Germanistica 
compiono 100 anni
“Quest’anno – afferma il Rettore – festeggiamo il centenario degli studi di germanistica presso il nostro Ateneo, studi di alto profilo e alta qualificazione, considerati il nostro fiore all’occhiello”. Negli ultimi due anni, sottolinea il Rettore, “il numero dei nostri studenti che hanno scelto di studiare il tedesco come lingua triennale è quasi triplicato, passando dalle 130 matricole del 2011 alle 360 di quest’anno. In Italia i numeri più elevati degli studenti che studiano la lingua e la cultura tedesca si registrano nelle Università di Torino, di Bari e di Napoli L’Orientale”.
A confermare il fruttuoso sodalizio tra l’Ateneo e il Consolato, sono le stesse parole del Console che definisce L’Orientale “lo specchio bello di Napoli”. “Ho un piacevole e significativo ricordo della vostra città: centro di cultura, erudizione e scienza. Tra le dodici città che mi hanno ospitato negli ultimi trenta anni, Napoli è la città in cui vorrei ritornare, ho anche misurato con google maps i chilometri che intercorrono tra Tripoli e Napoli!”, ironizza il Console. Dei napoletani, aggiunge, “apprezzo la loro capacità di ricominciare e reinventarsi malgrado le difficoltà”. Poi si rivolge agli studenti: “il mio invito è di europeizzarvi nella formazione, accademica e professionale. Ho constatato che tutti i tirocinanti, senza nessuna eccezione, che hanno svolto lo stage durante il mio mandato, avevano un livello di conoscenza del tedesco, sia scritto che parlato, molto più alto delle mie aspettative”.
“L’impossibilità d’ora in poi per i nostri studenti di poter perfezionare l’apprendimento linguistico attraverso questi proficui scambi rende ancora più gravosa questa perdita – interviene la prof.ssa Zanasi – Quanti tra gli ex stagisti oggi non sono presenti è perché sono in varie città tedesche, impegnati in progetti presso aziende o università”.
Gli ex stagisti, in maniera unanime, descrivono il Console Much come “una persona che ha saputo sempre dialogare con gli studenti”. Dora Rusciano, laureata in Studi Germanistici, è stata la prima tirocinante al Consolato. “La mia esperienza presso la sede diplomatica tedesca – spiega Dora – è servita a potenziare le mie conoscenze linguistiche e professionali. All’inizio ero spaventata dall’ambiente altamente formale, tipico di questa istituzione, ma subito dopo ne ho riscoperto la dimensione umana, che ha aiutato sia me che i miei colleghi a lavorare serenamente e con entusiasmo”. Le fa eco la collega Irene Bianchi che ricorda lo stage come “un’occasione unica e irripetibile, per la possibilità di parlare in tedesco otto ore al giorno, pur rimanendo in Italia: una grande opportunità in tempi di crisi, dove i costi per i progetti di mobilità internazionale non possono essere sostenuti da tutti gli studenti. L’ambiente formale del consolato – aggiunge Irene – è smorzato dalla predisposizione alla cooperazione e alla disponibilità di tutto lo staff diplomatico. Un ulteriore aspetto positivo che ho potuto rilevare è la tendenza di considerare i giovani come una parte integrante dell’organizzazione lavorativa, a differenza di come accade in altri contesti in cui ai nuovi arrivati vengono rifilate mansioni per nulla in linea con l’obiettivo formativo”.
“Che succederà ora?”, chiede il prof. Chiarini, docente in pensione di lingua tedesca. “Il 30 giugno chiude il Consolato. L’ufficio consolare continuerà a svolgere attività di assistenza giuridica a turisti e residenti. La soluzione per i nostri studenti è di cambiare studi e imparare l’arabo!”, replica Much, ironizzando sul suo trasferimento in Libia.
Il caloroso saluto tra le due istituzioni si è concluso con un brindisi e un buffet, al quale hanno preso parte docenti e stagisti presenti.
Rosaria Illiano
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