Mangiare meno e meglio, il nuovo imperativo

Nutrirsi per il benessere oggettivo al primo posto, ma farlo nel modo giusto, tenendo conto di alcuni importanti fattori ed evolvendo la propria cultura alimentare. È attuale, e oggi molto sentito, il tema della “Sostenibilità ambientale e dieta del futuro” oggetto dell’evento organizzato, il 26 marzo, nell’ambito del ciclo di incontri “La ricerca entra nelle aule” del Corso di Laurea in Biologia federiciano. A discutere, il prof. Lucio Lucchin, docente di Scienza dell’Alimentazione all’Università di Padova e di Pavia e Direttore S.C. di Dietetica e Nutrizione Clinica dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige-Bolzano, ospitato dalla prof.ssa Maria Pina Mollica, docente di Fisiologia e Direttore del Corso di perfezionamento in Igiene Alimentare, Nutrizione e Benessere. “Una nuova e concreta emergenza è alle porte, quella alimentare-nutrizionale. Una volta per tutte dobbiamo aver chiaro se ci si vuole alimentare o nutrire, cioè fornire i nutrienti necessari al buon funzionamento dell’organismo – spiega la prof.ssa Mollica – La scelta della seconda opzione comporta la necessità di ridimensionare la diffusione di termini quali naturale, salutare, genuino, di qualità, biologico e altri, perché disorientano”. Nutrizione e sostenibilità sono quanto mai connesse: “È imperativo rendere sostenibile quanto prodotto – prosegue la docente – limitando l’eccesso di proteine animali, salvaguardando la biodiversità, siamo ormai entrati nella sesta estinzione di massa, e consolidando ed evolvendo la cultura alimentare. Non ci sono altre strategie se si auspica cibo a sufficienza per una demografia mondiale in espansione in un sistema a risorse definite”. Anche il rapporto con l’industria e la grande distribuzione “va rivisto in un’ottica di corretto equilibrio tra business e salute. Tuttavia, se il cittadino è poco consapevole, diventa terreno fertile per la speculazione. E basta entrare in un supermercato per rendersi conto di quali siano gli effettivi interessi del mercato”. Qual è, dunque, la dieta del futuro? “Sarà sempre la dieta mediterranea che si basa su quelli che sono i pilastri della salute di un individuo. Dovremo mangiare tutti un po’ meno, il che fa bene in termini di salute e longevità. Dovremo incrementare poi il consumo di legumi e vegetali di differente specie, riscoprendone le grandi quantità disponibili. Mangiare meno e meglio dovrà essere il nuovo imperativo, senza demonizzare un’industria alimentare che risponda alle reali esigenze e non incentivi lo spreco e la cattiva alimentazione con proposte ingannevoli”. Ci vorrà, dunque, “un approccio multi-specialistico che consentirà di mantenere una cultura alimentare rispettosa del passato, ma proiettata al futuro”. Quello della nutrizione “è un tema che interessa molto i nostri allievi – prosegue la prof.ssa Barbara Majello, Coordinatrice del Corso di Laurea in Biologia – Abbiamo un curriculum in Nutrizione e, quella del nutrizionista, è una professione molto ambita”. Trattasi, inoltre, “di un argomento di interesse anche per il normale cittadino che, con la modalità a distanza, può essere raggiunto a casa. Eventi come questo sono divulgativi e hanno anche lo scopo di contrastare le false notizie che spesso si sentono anche in questo campo”. ‘La ricerca entra nelle aule’ è un ciclo dedicato ai vari e attuali temi della Biologia, “che riunisce anche la nostra platea studentesca divisa tra Mezzocannone e Monte Sant’Angelo. L’evento fruibile online, oltretutto, consente di raggiungere anche le scuole. Per l’incontro con il professor Lucchin – alla cui organizzazione ha contribuito anche Fabiano Cimmino, dottorando di Biologia esperto di nutrizione – abbiamo riscosso l’interesse di una ricca platea che è andata appunto dalle scuole agli studenti universitari e del corso di perfezionamento, fino al docente e al cittadino. Proprio questo aspetto, lo vorremo mantenere anche quando sarà possibile tornare a tenere eventi in presenza”.

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