Manipolazione mediatica: un Laboratorio incentrato sui social media e i motori di ricerca

I media oggi fanno parte della vita di ognuno di noi e sono anche oggetto di studio per gli iscritti al secondo anno di Scienze della Comunicazione. Il Laboratorio ‘Manipolazione mediatica: cos’è e come funziona’ (3 crediti) è condotto dalla prof.ssa Marta Palazzo da quattro anni. “Il laboratorio, che si svolge nel secondo semestre, nasce da una mia proposta. Da subito gli studenti sono apparsi molto incuriositi e nel corso del laboratorio si rendono conto che diverse azioni collegate ai social sono molto più semplici di quanto pensano, come ad esempio l’acquisto dei Like e delle visualizzazioni”, afferma la docente. Gli argomenti principali che saranno trattati, infatti, sono: “i social media e i motori di ricerca. I social perché ormai sono fondamentali sia per la quotidianità ma anche per altri campi, come il marketing, e Google che invece fornisce strumenti utili da utilizzare nel campo lavorativo, come ad esempio il giornalismo”. L’obiettivo del laboratorio è “fornire agli studenti di Comunicazione gli strumenti utili, le competenze per gestire il web in modo chiaro e consapevole”, spiega la docente. La consapevolezza culturale e la critica sono due elementi fondamentali nell’ambito dei processi comunicativi. “Bisogna conoscere a fondo tutti gli strumenti e soprattutto il loro linguaggio. Ogni tecnologia, infatti, dispone di un linguaggio specifico che viene declinato rispetto al social utilizzato, come Facebook e Tik Tok”. Tra i processi utilizzati dai mass media per influenzare le persone ci sono: la diffusione dell’informazione, l’agenda setting, la spirale del silenzio. “L’agenda setting è una teoria che i ragazzi già conoscono, quella più accredita. Mostra come la nostra giornata sia fatta di impegni da rispettare. Non è un falso mito credere che ci siano degli orari migliori per pubblicare sui social, infatti i casi reali, che mostro ai ragazzi, dimostrano perché in determinati orari per brand o aziende è consigliato pubblicare un contenuto o meno; la spirale del silenzio rappresenta il focus sull’informazione. Ci occupiamo di casi di studio nazionali in cui confrontiamo i giornali e le notizie da parte di diverse organizzazioni, notando le differenze di testo e di immagini”. Le lezioni sono suddivise in una parte teorica “in cui ci soffermiamo sulle risorse e gli strumenti a nostra disposizione”, poi si “lavora a degli esperimenti molto semplici mettendo mano alle pagine social di ogni studente”. Sul sito di Ateneo gli studenti troveranno alcuni libri consigliati e le dispense, inoltre “apriremo un gruppo Facebook dove riporterò tutto il materiale delle lezioni, compresi immagini e video”. L’esame riguarderà “la discussione di un caso di studio affrontato durante il laboratorio o in precedenza”. La docente, quando deve consigliare qual è l’approccio giusto per superare il laboratorio, esprime un commento più ampio: “L’università nei primi periodi è sempre un po’ difficile, ma è in questo contesto che si sviluppa la consapevolezza e la formazione del sé. Ognuno di noi ha le capacità per affrontare quest’esperienza, magari con tempi diversi da rispettare senza scoraggiarsi”.
Francesca Corato
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