Matricole pari al 20, matricole dispari al 5. Cambiano gli edifici del Policlinico, ma la situazione è pressoché la stessa. Il 17 ottobre volti che tradiscono emozione affollano le aule per una giornata desiderata e attesa. Sono quelli dei ragazzi che, allo scoccare delle ore 8.30, hanno iniziato una nuova vita da studenti di Medicina. “Organizzate bene lo studio e cercate di non arretrare nessun esame” è l’appello rivolto ai tanti presenti dal prof. Emmanuele De Vendittis, docente di Chimica e Propedeutica Biochimica, il quale, prima di procedere alla raccolta firme da parte degli iscritti, ha fornito indicazioni generali su lezioni e appelli. Numeri consistenti di frequentanti aiutano l’ambientamento. Così almeno è stato per Andrea: “Mi sono sentito un po’ spaesato perché il Policlinico
è grande, ma con l’aiuto delle altre matricole è stato facile capire come muovermi stamattina”. Tra le mani ha il programma di Chimica: “ho familiarità con gran parte degli argomenti segnalati dal professore, visto che molti li ho studiati a scuola e li ho approfonditi quando mi sono preparato per il test di ammissione”. Uno scoglio superato con 74.9. Sarebbe voluto entrare subito nel vivo del Corso di Laurea Luigi Canciello: “la procedura iniziale, con la
raccolta firme, è necessaria, ma allo stesso tempo noiosa. Avrei preferito ascoltare immediatamente qualche spiegazione”. Nel frattempo ha preso confidenza con l’aula che ospita la sua prima lezione: “l’audio è buono, un po’ meno il video. Dall’alto non si riesce a vedere tutto quello che viene proiettato. Servirebbe spegnere la luce”. Il punteggio di 72.6 conseguito al test gli ha permesso di iniziare una strada sognata “dalla seconda media, quando ho cominciato a leggere le prime cose di Genetica”. Il cammino universitario, lungo sei anni, non spaventa Andrea Guarnaccia: “non ci penso, non ho fretta di finire, mi godo l’inizio. Al momento procedo con calma, poi si vedrà”. Un corso privato di preparazione gli ha permesso di arrivare a quota 77.2, scegliendo un percorso che “ho intrapreso per essere d’aiuto alle persone”. Dopo gli ottimi risultati raggiunti al Liceo Scientifico e un 80.2 al test, spera di
continuare a farsi valere nello studio Riccardo Palma, favorevolmente colpito dal primo approccio: “pensavo che all’università i docenti fossero più distaccati, invece si stanno rivelando alla mano”. In merito all’impegno che lo attende: “non mi spaventano i sei anni in sé, ma l’idea di non riuscire a concludere gli studi in tempo”. In soccorso può venirgli il fratello maggiore, anche lui studente di Medicina, che già gli ha consigliato di “non perdere tempo e
sostenere tutti gli esami per evitare accavallamenti”. In questa prospettiva è fiducioso Vincenzo, entrato con 67: “al primo semestre abbiamo quattro corsi. Credo che il carico di lavoro sia fattibile”. Il calendario didattico è un’arma in più: “siamo impegnati in aula soltanto la mattina. L’importante è sfruttare tutti i pomeriggi per assimilare gli argomenti”. Accanto a lui siede Simona: “dopo mesi di sacrifici è emozionante essere qui. Quando ho saputo di aver totalizzato 76 ero felicissima”. L’esordio ha portato un insegnamento per il futuro: “l’aula non è strutturata
bene. Dall’alto si ha difficoltà a vedere e, spesso, a sentire. Dovrò arrivare presto la mattina per occupare uno dei posti in prima fila”. Uno il timore: “Anatomia. So di parecchie persone che lo hanno provato anche più di cinque volte”. Pensiero condiviso da Antonio Buonanno: “Anatomia ha la fama di essere complesso, ma è da vedere”. Al
momento si gode il Policlinico: “mi è piaciuto molto. Credo che resterò qui a studiare il pomeriggio, sfruttando la biblioteca o gli spazi esterni”. Un ambiente da vivere quotidianamente, come sottolinea Fabiola Amarone: “le lezioni cinque giorni a settimana danno un’impostazione simile a quella scolastica che aiuta tantissimo. Sicuramente lo studio sarà diverso”. È pronta alla sfida: “è un cammino lungo, ma ne ero consapevole. I miei genitori sono entrambi medici e mi hanno preparato alle difficoltà dello studio”. Era nell’edificio 5 Giancarlo, alle prese con la prima lezione di Chimica del prof. Antonio Dello Russo: “la presentazione del professore è stata ottima, ci ha fornito dei riferimenti importanti, come la pagina web docenti, utile per comunicare rapidamente in caso di necessità”. Affronta con maggiore dimestichezza l’esordio da aspirante medico Simona, reduce da un anno trascorso tra i banchi di Biotecnologie per la salute: “un Corso che mi ha dato un’ottima preparazione per il test.
In più, oggi mi ritrovo con diversi esami da poter convalidare, come Fisica e Chimica. Insomma, non è stato tempo perso”.
Ciro Baldini
è grande, ma con l’aiuto delle altre matricole è stato facile capire come muovermi stamattina”. Tra le mani ha il programma di Chimica: “ho familiarità con gran parte degli argomenti segnalati dal professore, visto che molti li ho studiati a scuola e li ho approfonditi quando mi sono preparato per il test di ammissione”. Uno scoglio superato con 74.9. Sarebbe voluto entrare subito nel vivo del Corso di Laurea Luigi Canciello: “la procedura iniziale, con la
raccolta firme, è necessaria, ma allo stesso tempo noiosa. Avrei preferito ascoltare immediatamente qualche spiegazione”. Nel frattempo ha preso confidenza con l’aula che ospita la sua prima lezione: “l’audio è buono, un po’ meno il video. Dall’alto non si riesce a vedere tutto quello che viene proiettato. Servirebbe spegnere la luce”. Il punteggio di 72.6 conseguito al test gli ha permesso di iniziare una strada sognata “dalla seconda media, quando ho cominciato a leggere le prime cose di Genetica”. Il cammino universitario, lungo sei anni, non spaventa Andrea Guarnaccia: “non ci penso, non ho fretta di finire, mi godo l’inizio. Al momento procedo con calma, poi si vedrà”. Un corso privato di preparazione gli ha permesso di arrivare a quota 77.2, scegliendo un percorso che “ho intrapreso per essere d’aiuto alle persone”. Dopo gli ottimi risultati raggiunti al Liceo Scientifico e un 80.2 al test, spera di
continuare a farsi valere nello studio Riccardo Palma, favorevolmente colpito dal primo approccio: “pensavo che all’università i docenti fossero più distaccati, invece si stanno rivelando alla mano”. In merito all’impegno che lo attende: “non mi spaventano i sei anni in sé, ma l’idea di non riuscire a concludere gli studi in tempo”. In soccorso può venirgli il fratello maggiore, anche lui studente di Medicina, che già gli ha consigliato di “non perdere tempo e
sostenere tutti gli esami per evitare accavallamenti”. In questa prospettiva è fiducioso Vincenzo, entrato con 67: “al primo semestre abbiamo quattro corsi. Credo che il carico di lavoro sia fattibile”. Il calendario didattico è un’arma in più: “siamo impegnati in aula soltanto la mattina. L’importante è sfruttare tutti i pomeriggi per assimilare gli argomenti”. Accanto a lui siede Simona: “dopo mesi di sacrifici è emozionante essere qui. Quando ho saputo di aver totalizzato 76 ero felicissima”. L’esordio ha portato un insegnamento per il futuro: “l’aula non è strutturata
bene. Dall’alto si ha difficoltà a vedere e, spesso, a sentire. Dovrò arrivare presto la mattina per occupare uno dei posti in prima fila”. Uno il timore: “Anatomia. So di parecchie persone che lo hanno provato anche più di cinque volte”. Pensiero condiviso da Antonio Buonanno: “Anatomia ha la fama di essere complesso, ma è da vedere”. Al
momento si gode il Policlinico: “mi è piaciuto molto. Credo che resterò qui a studiare il pomeriggio, sfruttando la biblioteca o gli spazi esterni”. Un ambiente da vivere quotidianamente, come sottolinea Fabiola Amarone: “le lezioni cinque giorni a settimana danno un’impostazione simile a quella scolastica che aiuta tantissimo. Sicuramente lo studio sarà diverso”. È pronta alla sfida: “è un cammino lungo, ma ne ero consapevole. I miei genitori sono entrambi medici e mi hanno preparato alle difficoltà dello studio”. Era nell’edificio 5 Giancarlo, alle prese con la prima lezione di Chimica del prof. Antonio Dello Russo: “la presentazione del professore è stata ottima, ci ha fornito dei riferimenti importanti, come la pagina web docenti, utile per comunicare rapidamente in caso di necessità”. Affronta con maggiore dimestichezza l’esordio da aspirante medico Simona, reduce da un anno trascorso tra i banchi di Biotecnologie per la salute: “un Corso che mi ha dato un’ottima preparazione per il test.
In più, oggi mi ritrovo con diversi esami da poter convalidare, come Fisica e Chimica. Insomma, non è stato tempo perso”.
Ciro Baldini