Medicina: tornano le attività di tutorato per dieci discipline

I tutor tornano in campo a Medicina per orientare e assistere studenti in difficoltà. L’attività di tutorato riguarda ben dieci discipline: Istologia, Anatomia, Farmacologia, Statistica, Fisica, Biologia cellulare, Biologia molecolare, Biochimica, Genetica e Chimica. “È un’ottima opportunità data a tutti per interfacciarsi con colleghi più grandi che, oltre a spiegazioni, possono dare consigli attraverso la propria esperienza personale all’esame”. A sottolinearlo è la prof.ssa Raffaella Faraonio, docente di Biochimica Umana, uno dei corsi del secondo anno. Nel recente passato il tutorato per la sua disciplina ha raccolto pochi proseliti. L’anno scorso registrava appena “due iscritti. Il numero potrebbe aumentare quest’anno. Mi farebbe piacere poter offrire il mio supporto ai tutor”. A loro chiederebbe in particolare di “soffermarsi sulla Cinetica enzimatica, una parte ostica del programma”. Avverte chi dovrà assolvere l’arduo compito: “questa parte non è semplice da spiegare. Alcune difficoltà derivano dalle scuole superiori. I ragazzi a volte non hanno ben chiaro perché si utilizzi un asse cartesiano”.
Biochimica, imparare a memoria non serve
Ragionare, il diktat: “chi studia deve capire l’evoluzione della molecola. Se viene ossidata, deve sapere
cosa significa ossidazione e quali sono gli atomi implicati in tale processo. Poi, man mano che si va avanti, deve chiedersi cosa succede. È così che bisogna procedere. Imparare a memoria la formula delle varie reazioni è un lavoro che non lascia niente”. Il cammino di apprendimento parte dal generale per arrivare a comprendere il particolare: “consiglio ai tutor e agli studenti di approcciare alla struttura della molecola guardandola nel
complesso della Biochimica”. Appello ai tutor: “usate poche formule. Serve conoscere il Glucosio, il prodotto
finale della glicolisi e i primi due composti del ciclo di Krebs. Tutto il resto va costruito nelle reazioni”. Importante è prepararsi anche alla tipologia della prova. L’esame è sia scritto che orale. Nella prima parte la fretta risulta essere spesso cattiva consigliera: “molti non sanno leggere le domande. Nei quesiti a risposta multipla a volte viene chiesto di individuare quella errata. Sebbene questa indicazione sia sottolineata nella domanda, in tanti mettono la crocetta alla prima risposta giusta, sbagliando, perché la domanda chiedeva altro”. Non manca, comunque, un allenamento durante il corso: “sono previste tre prove intercorso di autovalutazione. Vengono simulate domande
simili, per struttura, a quelle poi riproposte all’esame”.
A Chimica il 60% di promozioni
Storicamente non registra un pubblico da sold out nemmeno il tutorato per Chimica e Propedeutica Biochimica, il cui corso è tenuto al primo anno dal prof. Emmanuele De Vendittis. L’anno scorso soltanto tre iscritti hanno usufruito dell’opportunità. Un dato che il docente spiega attraverso le statistiche relative ai risultati degli appelli di gennaio e febbraio. Nel 2014 più del 70 percento dei presenti alla prova scritta ha superato l’esame, percentuale
scesa al 53 percento nel 2015, quando, per effetto dei ricorsi, il numero dei prenotati era quasi triplicato rispetto all’anno precedente. Nel 2016 la ripresa, con la soglia di promossi attestatasi al 64 percento. Leggermente diversa la situazione all’altro Corso di Laurea nel quale è impegnato il docente: “c’è una differenza di rendimento tra gli studenti di Medicina e quelli di Odontoiatria. Forse il tutorato dovrebbe essere più incisivo per gli odontoiatri visto che la media voto rispetto ai medici scende di circa tre punti”. I numeri: “testimoniano che sia io sia i miei colleghi ci impegniamo durante tutto l’anno nel garantire un sostegno agli studenti. In merito al tutorato, ci aspettiamo che i ragazzi impiegati nell’attività siano realmente pronti a dare una mano”. Per farlo bene: “la persona che vuole aiutare i colleghi deve avere le competenze necessarie, altrimenti rischia di peggiorare la situazione”. A tal proposito: “vorrei conoscere il potenziale tutor e istruirlo”. Magari sottolineando alcuni aspetti ricorrenti in sede di verifica: “la prima cosa che guardo quando svolgo un esame è se lo studente sa o meno scrivere le strutture delle molecole. Se le ricorda a memoria è un brutto segno. Se invece ragiona, tutto cambia”. Per le matricole, all’orizzonte ci sono tre prove intercorso, che anticiperanno la prova scritta della prossima sessione, composta di ventisei domande a risposta multipla e due calcoli stechiometrici. Uno il consiglio: “studiare!”. Con o senza tutor.
Al Policlinico, anche quest’anno, si può scegliere.
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