Gentile Direttore,
Ho letto con attenzione la lettera pretestuosa e ricca di inesattezze pubblicata sullo scorso numero di Ateneapoli, dal titolo “Il mio calvario. Medicina mi ha tolto la dignità”.
Sono stupito ed al tempo stesso rammaricato dalle inesatte asserzioni ritrovatevi e dall’atteggiamento disfattista dell’autore, che dimostra di conoscere poco e di non apprezzare le possibilità di offerta formativa messe a disposizione dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università “Federico II” di Napoli.
Nella Facoltà che ho il privilegio di rappresentare infatti, ogni anno circa trecento studenti universitari conseguono la Laurea in Medicina e Chirurgia; tale obiettivo viene reso possibile grazie ad un efficiente coordinamento del personale docente che si impegna ad offrire corsi di studio, attività di formazione e di approfondimento delle diverse discipline al fine di garantire allo studente una soddisfacente preparazione culturale ed affacciarsi fiducioso nel mondo della professione medica.
Inoltre nella Facoltà sono attive ben 51 Scuole di Specializzazione, che nell’A.A. 2004/2005 hanno visto assegnare 219 borse di studio con un rapporto tra laureati e offerta formativa post laurea superiore a 2/3.
Lo studente che aspira partecipare al concorso in oggetto, dovrebbe conoscere che le modalità di ammissione sono regolamentate dal Decreto del MIUR n° 99 del 25/02/2003 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale serie generale n° 103 del 06/05/2003, che proprio a tutela degli interessi degli aspiranti, prevede una prova scritta a quiz, sorteggiati da una banca dati del MIUR e la cui correzione anonima viene effettuata elettronicamente, una prova pratica e una valutazione del curriculum del candidato su parametri prestabiliti.
L’episodio cui fa riferimento l’autore, dovrebbe essere citato a dimostrazione del perfetto funzionamento della commissione esaminatrice che, al solo sospetto di un errore nella procedura di una delle prove, ha chiesto al Magnifico Rettore la ripetizione della stessa.
Inoltre, l’offerta formativa post laurea della Facoltà che ho il privilegio di rappresentare prevede numerosi corsi di aggiornamento, di perfezionamento, master universitari e dottorati di ricerca.
Tutto ciò fa si che l’offerta formativa post laurea sia molteplice e sia perfettamente congrua alle aspettative dei giovani medici che con spirito costruttivo si rivolgono al mondo del lavoro consapevoli che la propria realizzazione dipenderà esclusivamente dalle proprie capacità.
Ritornando al rapporto laureati/iscritti alle Scuole di Specializzazione, vi è inoltre da segnalare che almeno il 30% dei laureati dovrebbe seguire l’iter formativo per la medicina generale come è previsto in tutti i Paesi Europei. Si evince quindi che a tutti i laureati è garantito un accesso ad una specializzazione; anche se è ovvio che per alcune Scuole la grande richiesta non consente una immediata soddisfazione delle aspettative.
Nel ribadire con forza la trasparenza dei criteri di selezione credo di poter affermare che non è certamente “Medicina” a togliere la dignità a qualcuno ma forse più correttamente c’è qualcuno che vuole togliere la dignità a “Medicina”.
Nel ringraziarLa per l’opportunità che mi ha dato di effettuare questa breve riflessione sull’argomento, La saluto cordialmente.
Ho letto con attenzione la lettera pretestuosa e ricca di inesattezze pubblicata sullo scorso numero di Ateneapoli, dal titolo “Il mio calvario. Medicina mi ha tolto la dignità”.
Sono stupito ed al tempo stesso rammaricato dalle inesatte asserzioni ritrovatevi e dall’atteggiamento disfattista dell’autore, che dimostra di conoscere poco e di non apprezzare le possibilità di offerta formativa messe a disposizione dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università “Federico II” di Napoli.
Nella Facoltà che ho il privilegio di rappresentare infatti, ogni anno circa trecento studenti universitari conseguono la Laurea in Medicina e Chirurgia; tale obiettivo viene reso possibile grazie ad un efficiente coordinamento del personale docente che si impegna ad offrire corsi di studio, attività di formazione e di approfondimento delle diverse discipline al fine di garantire allo studente una soddisfacente preparazione culturale ed affacciarsi fiducioso nel mondo della professione medica.
Inoltre nella Facoltà sono attive ben 51 Scuole di Specializzazione, che nell’A.A. 2004/2005 hanno visto assegnare 219 borse di studio con un rapporto tra laureati e offerta formativa post laurea superiore a 2/3.
Lo studente che aspira partecipare al concorso in oggetto, dovrebbe conoscere che le modalità di ammissione sono regolamentate dal Decreto del MIUR n° 99 del 25/02/2003 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale serie generale n° 103 del 06/05/2003, che proprio a tutela degli interessi degli aspiranti, prevede una prova scritta a quiz, sorteggiati da una banca dati del MIUR e la cui correzione anonima viene effettuata elettronicamente, una prova pratica e una valutazione del curriculum del candidato su parametri prestabiliti.
L’episodio cui fa riferimento l’autore, dovrebbe essere citato a dimostrazione del perfetto funzionamento della commissione esaminatrice che, al solo sospetto di un errore nella procedura di una delle prove, ha chiesto al Magnifico Rettore la ripetizione della stessa.
Inoltre, l’offerta formativa post laurea della Facoltà che ho il privilegio di rappresentare prevede numerosi corsi di aggiornamento, di perfezionamento, master universitari e dottorati di ricerca.
Tutto ciò fa si che l’offerta formativa post laurea sia molteplice e sia perfettamente congrua alle aspettative dei giovani medici che con spirito costruttivo si rivolgono al mondo del lavoro consapevoli che la propria realizzazione dipenderà esclusivamente dalle proprie capacità.
Ritornando al rapporto laureati/iscritti alle Scuole di Specializzazione, vi è inoltre da segnalare che almeno il 30% dei laureati dovrebbe seguire l’iter formativo per la medicina generale come è previsto in tutti i Paesi Europei. Si evince quindi che a tutti i laureati è garantito un accesso ad una specializzazione; anche se è ovvio che per alcune Scuole la grande richiesta non consente una immediata soddisfazione delle aspettative.
Nel ribadire con forza la trasparenza dei criteri di selezione credo di poter affermare che non è certamente “Medicina” a togliere la dignità a qualcuno ma forse più correttamente c’è qualcuno che vuole togliere la dignità a “Medicina”.
Nel ringraziarLa per l’opportunità che mi ha dato di effettuare questa breve riflessione sull’argomento, La saluto cordialmente.
Il Preside
Prof. Giovanni Persico
Prof. Giovanni Persico