Medicina: si uniformano le sessioni d’esame dei due Corsi di Laurea

A partire da quest’anno, il Corso di Laurea in Medicina di Napoli e quello di Caserta saranno accomunati da un ulteriore elemento: avranno lo stesso numero di sessioni d’esame. Dunque, a Caserta, vengono eliminate quelle sessioni straordinarie di cui, finora, usufruivano gli studenti fuoricorso. E’ quanto ha deciso il Preside della Facoltà prof. Giovanni Delrio che, in questo modo, uniforma i due Corsi. Richiesta questa giunta più volte dagli studenti che afferiscono alla sede napoletana, che, per certi versi, si sentivano svantaggiati nell’organizzazione del calendario d’esami. “A Caserta, c’erano ben tre appelli riservati esclusivamente ai fuoricorso, – afferma Nicola Cimmino, rappresentante degli studenti del Corso di Laurea partenopeo – a Napoli no. E non capivamo la motivazione alla base di questa differenza”. Sembra essere dello stesso parere il prof. Delrio. “Sono due Corsi di laurea della stessa Facoltà, quindi devono essere regolati alla stessa maniera – spiega – A partire da quest’anno, è tutto uniformato: ci saranno dieci appelli d’esame per tutti”. E i fuoricorso? “Non devono assolutamente sentirsi penalizzati – risponde Delrio – anche perché, presso la sede casertana, usufruivano di uno strano meccanismo: sostenevano gli esami solo durante le sessioni straordinarie e non in quelle ordinarie”. La prima sessione mancante, nel calendario della programmazione accademica, sarà quella di marzo.
 Ma perché mai si era creata questa distinzione? Questo resta un dubbio. Pietro Consoli, rappresentante degli studenti a Caserta, spiega, piuttosto, le differenze di organizzazione didattica che esistono tra i due Corsi. “A Caserta, gli esami sono distribuiti in maniera diversa che a Napoli. Per esempio, al terzo anno, ci sono ben undici esami, tra cui Anatomia patologica, Patologia e nove esami clinici. Al quarto anno, poi, c’è l’esame, altrettanto duro, di Farmacologia. Diciamo, quindi, che tra il terzo e il quarto anno, c’è un vero e proprio blocco da superare che crea numerosi fuoricorso. A Napoli, invece è diverso perché gli esami sono spalmati in maniera differente negli anni. Solo per fare un esempio, Farmacologia è al quinto anno”. Da qui, la necessità di istituire più sessioni d’esame soprattutto per i fuoricorso che – sostiene Consoli- sono almeno la metà dei 700 iscritti, “studenti che hanno bisogno di più occasioni di approccio agli esami. Dieci sedute l’anno è il minimo consentito dalla legge”. Dalle parole di Consoli, apprendiamo che “sono state eliminate le sessioni straordinarie di marzo, ottobre e dicembre. Gli studenti l’hanno presa male, anche perché, come se non bastasse, i fuoricorso pagano tasse più elevate”. A questo punto, le possibilità di sostenere le prove d’esame si concentrano nelle sessioni di gennaio/febbraio, giugno/luglio e settembre. “Non capiamo perché ragazzi, già indietro con lo studio, devono essere privati di una chance, utile magari al recupero di qualche esame”. Il prof. Giuseppe Paolisso, Presidente del Corso di laurea casertano, conferma  il malessere degli studenti ma parla di soppressione delle sole due sessioni straordinarie di marzo e novembre. Gli studenti –afferma- “non devono sentirsi penalizzati, perché possono usufruire di ben dodici sedute d’esame l’anno, quindi non perdono nulla”. Dal canto suo, il prof. Bartolomeo Farzati, Presidente del Corso di Laurea partenopeo, ritiene che  “le undici sessioni esame bastino”. E aggiunge: “per due anni, ho organizzato una seduta d’esami a dicembre per i fuoricorso, ma, a fronte di oltre cinquecento prenotazioni, sono stati sostenuti pochi esami, una decina. Quindi, penso sia inutile cimentarsi in un lavoro assurdo di organizzazione delle sessioni per un ristretto numero di fuoricorso storici, quando poi ci sono ben undici sessioni l’anno”.      (Ma.Es.)
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