A volte, soprattutto durante lo studio di esami di base o teorici che servono all’apprendimento di metodi e insegnamenti, capita di non cogliere l’applicazione pratica dei concetti acquisiti, con conseguente diminuzione di interesse e difficoltà nello studio. L’unica soluzione può essere sperimentare o meglio, partecipare all’applicazione o all’osservazione pratica delle nozioni teoriche. E’ quello che ha pensato la prof.ssa Carmela Guerriera, docente di Teorie e Tecniche delle dinamiche di gruppo al Corso di Laurea triennale in Scienze e Tecniche psicologiche per la persona e la comunità. “Arrivati quasi alla fine del corso, – afferma la docente– ho colto un certo stato di disorientamento da parte dei ragazzi sull’applicazione dei concetti trattati, che possono risultare anche ostici nella comprensione. Così, ho proposto loro un’esperienza pratica guidata, a mio avviso, la maniera più rapida per ottenere apprendimento e dare corpo ai concetti”. L’esperienza, svoltasi il 22 gennaio, nelle ore di lezione, ha visto la partecipazione massiccia degli studenti del corso i quali, divisi in gruppi da tre a dieci componenti, hanno dovuto svolgere un tema inerente al programma trattato durante il corso. “I ragazzi avevano a disposizione un’ora, – continua la Guerriera – durante la quale, hanno risposto agli iniziali compiti di riunirsi in gruppi (‘il gruppo’ è l’argomento base del corso), eleggere un membro il cui compito era annotare ciò che veniva detto, e un portavoce che ha riferito, in seduta plenaria, il lavoro svolto. Hanno, poi, dato risposta alle tracce che avevo assegnato, su tematiche quali: il leader, le comunità di fratelli, le alleanze in codice… gli studenti non dovevano limitarsi a dare definizioni, piuttosto spingersi a interpretare, riportando anche esperienze personali”. Sembra che l’adesione sia stata entusiastica, e, come dice la Guerriera, “abbiamo sperimentato le dinamiche di gruppo, compresa la rigidità a certe difese”.
I rappresentanti degli
studenti si riuniscono
in Comitato
studenti si riuniscono
in Comitato
Nasce il C.U.R.A.P., Comitato Unito Rappresentanti Autonomi Psicologia. Niente più divisioni né polemiche, i rappresentanti della Facoltà di Psicologia hanno capito che, per agire e rivendicare i diritti dello studente, è meglio essere compatti. I componenti del comitato sono: Roberto Fusciello, Mauro Florio, Angelo Di Rubba, Emanuela Narciso, Genisa Chiappetta e Paolo Trabucco. “Il nostro è un Comitato interno che comprende tutti i rappresentanti in carica, – spiega Mauro Florio – ci definiamo autonomi perché non siamo influenzati da alcuna idea politica. Il nostro principale obiettivo resta quello di tutelare gli interessi dei tanti studenti di questa Facoltà”. E pare che questi ultimi ne abbiano di questioni da esporre. Ce le introduce Angelo Di Rubba. “Fondamentalmente, Psicologia avrebbe bisogno di una nuova sede. Relativamente all’Ufficio delle ex Poste di Caserta, futura sede, non sappiamo davvero nulla, a parte che i lavori ancora non sono partiti…”. Dello stesso parere Roberto Fusciello: “il Rettore non ci da alcuna certezza riguardo quella che dovrebbe essere la nuova sede…”. I problemi strutturali sono tutti, o in parte, da ricondurre alla mancanza di spazi. Dalla rappresentanza, apprendiamo che “non esistono aule–studio”. “Nonostante la mancanza di aule–studio, gli orari della biblioteca continuano ad essere restrittivi, infatti non ci si può trattenere oltre le 16 visto che, a quell’ora, chiude – afferma Di Rubba – e le aule sono occupate dalle lezioni”. E poi ancora qualche lamentela per l’organizzazione del calendario degli appelli d’esame. “Spesso, capita che le date d’esame vengano concentrate tutte nell’arco di dieci giorni o, come è avvenuto a gennaio per gli esami della laurea specialistica in Psicologia dei processi cognitivi e recupero funzionale, in una settimana”. (Ma. Es.)