Gli studenti di Medicina vogliono essere ascoltati. E, dopo l’articolo pubblicato sullo scorso numero di Ateneapoli (a pag. 27) in cui i professori Giovanni Delrio e Bartolomeo Farzati, rispettivamente Preside della Facoltà e Presidente del Corso di Laurea di Napoli, spiegavano i motivi alla base della soppressione dell’appello di dicembre per gli studenti fuori-corso, riaprono il discorso e chiariscono alcuni punti, ma soprattutto ribadiscono le sostanziali differenze che, a quanto pare, esistono tra il Corso di Laurea di Napoli e quello di Caserta. Sostanzialmente, secondo ciò che riferiscono i docenti, l’appello di dicembre sarebbe stato annullato sulla base dell’esperienza dello scorso anno, quando, a seguito di 540 prenotazioni, sono stati svolti solo 12 esami. Per di più, tra le prenotazioni, si sono confusi diversi studenti in corso che credevano di fare i furbi. Ebbene, anche i ragazzi ammettono che “probabilmente ci saranno state prenotazioni di studenti in corso, perché, prima di tutto, sanno di non subire controlli, ma soprattutto perché sperano, come è già successo altre volte, che il Consiglio di Facoltà deliberi il condono degli esami sostenuti…”. Per capire, poi, quali erano gli esami più gettonati, per i quali istituire l’appello, si è dato vita a quello che gli studenti definiscono “un sistema anomalo di prenotazione”. “Tutti i fuori-corso dovevano prenotarsi in un unico registro, due mesi prima delle date d’esame (che, orientativamente, sarebbero state fissate nelle prime due settimane di dicembre) e, logicamente, senza conoscere quali esami sarebbe stato possibile sostenere – spiegano – mentre si è venuti a conoscenza del calendario solo il 20 novembre. Molti studenti così, due mesi prima, senza sapere gli esami che ci sarebbero stati a dicembre, hanno cominciato a prenotarsi in massa, per poi sostenere un solo esame o nemmeno uno…”. Ciò per gli studenti che afferiscono alla sede napoletana della Facoltà. Per coloro che studiano presso la sede di Caserta la situazione è diversa: anche quest’anno, i fuori-corso potranno usufruire dell’appello straordinario di dicembre. Lo si può evincere dal protocollo 580P/08 del 26 settembre scorso che il prof. Giuseppe Paolisso, Presidente del Corso di Laurea in Medicina di Caserta, ha inviato per conoscenza al prof. Delrio, in cui venivano stabiliti i criteri d’accesso alle sessioni di ottobre e dicembre, definendo la condizione dei fuori-corso (studenti al sesto anno che non hanno sostenuto tutti gli esami e studenti che non hanno superato lo sbarramento minimo per accedere all’anno successivo). “Dunque a Caserta ci sarà sempre un numero più elevato di appelli”, ribadiscono i ragazzi. Se a Napoli ne restano undici ordinari, spalmati nelle sessioni di gennaio/febbraio, maggio/giugno/ luglio e settembre, a Caserta ne sono quattordici, in quanto, agli undici ordinari se ne aggiungono altri tre straordinari nei mesi di marzo, ottobre e dicembre. “Fatto sta che, per la partecipazione ad ogni concorso, esiste una sola graduatoria dove non si fa differenza tra studenti della sede di Caserta e quella di Napoli, e quindi i secondi ne escono sempre svantaggiati”.
E, alla fine, si ritorna sulla questione legata alle tasse: tanti soldi e nessun servizio. “L’anno scorso si pagavano addirittura 100 euro per sostenere il test d’ingresso, quest’anno cinquanta… Paghiamo le tasse più alte, tra gli Atenei campani, e poi non ci vengono assicurati nemmeno i diritti fondamentali”.
Maddalena Esposito
E, alla fine, si ritorna sulla questione legata alle tasse: tanti soldi e nessun servizio. “L’anno scorso si pagavano addirittura 100 euro per sostenere il test d’ingresso, quest’anno cinquanta… Paghiamo le tasse più alte, tra gli Atenei campani, e poi non ci vengono assicurati nemmeno i diritti fondamentali”.
Maddalena Esposito