Meno corsi a scelta per l’astensione dei ricercatori, preoccupati gli studenti

“Pochi posti disponibili, troppe persone a seguire gli stessi corsi. Per fortuna non devo più frequentare i laboratori, perché ci sono stati disagi anche lì. In passato non è mai successo”, Claudio Marini, primo anno fuori corso di Biologia Generale e Applicata, racconta le difficoltà incontrate durante il secondo semestre. Per questo si dice d’accordo con la decisione di introdurre il numero programmato deliberato dalla Facoltà. “È giusto, troppe persone vengono a Biologia perché non riescono ad entrare a  Medicina. Il numero chiuso aiuta un ragazzo a capire se la materia fa per lui”, sottolinea Claudio il quale, tuttavia, è uno dei profughi di Medicina. “Sono fuori corso proprio perché il primo anno non mi sono impegnato abbastanza. Dopo mi sono appassionato”, dice. Giulia Ottorino, matricola a Biologia Generale e Applicata, sostiene che “l’organizzazione della Facoltà non è stata di aiuto. Le aule sono affollatissime e le date d’esame ci sono state comunicate a gennaio, pochi giorni prima dell’inizio della sessione”. Per quanto riguarda il numero programmato: “dal punto di vista egoistico, penso che in futuro potrei essere avvantaggiata, però non è giusto che le persone non possano seguire il proprio sogno”. Anche Simona Pellecchia, secondo anno di Biologia Generale e Applicata, è favorevole al numero programmato perchè “quest’anno le aule sono molto affollate, anche le T, soprattutto durante le lezioni di Fisiologia perché seguono anche gli studenti del terzo anno”. “Un anno fa avrei segnalato come problema le date d’esame, in alcuni casi veramente ridicole perché fissate, per esempio, ai primi di settembre. Ma il secondo semestre è cominciato con un po’ di ritardo a causa della protesta dei ricercatori, così sono state posticipate”, dice Carlo Rotondo, studente triennale di Informatica che ha subito i danni delle proteste in Facoltà. Racconta: “Al corso di Fisica eravamo suddivisi in tre gruppi ma da marzo siamo riuniti in un unico enorme, immenso gruppo con un unico docente di ruolo. L’aula è strapiena. Un’avvisaglia di quello che accadrà l’anno prossimo”. Riccardo Caccavale, prossimo alla laurea di primo livello, è “un po’ preoccupato. Tanti docenti della Magistrale sono ricercatori. È tutto un’incognita, già quest’anno qualche corso è saltato”. Carlotta Ciaramelli e Ilde D’Errico sono due studentesse al primo anno della Magistrale in Chimica Industriale che negli scorsi mesi hanno protestato insieme ad alcuni colleghi contro lo stato di cose che si è venuto a creare in Facoltà. “Quella dei ricercatori non è una protesta. I ricercatori si sono sospesi da incarichi che ricoprivano senza ricevere alcun compenso. La decisione è ricaduta su di noi ed un corso fondamentale di Complementi di Chimica Fisica  quest’anno rischiava di non partire. Ci siamo mossi, siamo andati in Giunta e in Consiglio di Facoltà, abbiamo scritto decine di documenti ed il corso è iniziato da poco. Moltissimi insegnamenti a scelta sono però stati sospesi. Non abbiamo potuto scegliere l’indirizzo, fermo restando che comprendiamo la posizione dei ricercatori e l’appoggiamo; la decisione della Facoltà di chiudere i corsi e basta non è condivisibile”, dice Carlotta. “La situazione per il prossimo anno si preannuncia peggiore, perché nel piano di studi sono previste solo discipline a scelta che saranno anche meno di quelle attivate quest’anno. I docenti non sono in grado di garantirci niente”, aggiunge Ilde.
Recupero, lezioni mirate anche tra
 giugno e luglio
Intanto la Facoltà cerca di dare una mano a chi è rimasto indietro. Da poco più di un mese è ripreso il servizio di tutorato, corsi di recupero svolti da laureandi o dottorandi rivolti alle matricole che non sono riuscite a superare alcuni esami. Durerà fino ai primi giorni di giugno. “L’iniziativa ha avuto un buon successo, i ragazzi stanno rispondendo e pensiamo di proseguire”, commenta il prof. Giovanni Chiefari, referente per l’Orientamento. “Gli studenti del primo anno hanno veramente bisogno di questi corsi. Siamo contenti del risultato. Adesso le lezioni vanno in parallelo e alcuni studenti stanno seguendo più di un tutor. Pensiamo di riprendere con delle lezioni mirate a cavallo fra giugno e luglio”, conferma la prof.ssa Maria Rosaria Tricarico, membro della Commissione Orientamento. Anche i commenti degli studenti sono di segno positivo. Alessio Acerra, matricola a Chimica Industriale, sta seguendo il corso ed il recupero di Fisica: “È un ottimo modo per ripetere e fare esercitazioni supplementari. È una materia pesante, con molte regole e poco pratica. Il corso è fatto bene, i tutor sono bravi e con loro c’è un ottimo rapporto”. Il suo collega  Alessandro De Vivo di corsi di recupero ne sta seguendo due: Fisica e Analisi Matematica I. Racconta: “Ho sempre avuto difficoltà con la Fisica. Non riesco ad applicare la teoria agli esercizi. Quando il professore spiega, mi sembra di capire tutto, ma in realtà alcune cose non mi sono chiare. Per quanto riguarda Matematica, invece, si tratta di difficoltà che mi porto dietro dal liceo”.  Andrea Conte, studente lavoratore iscritto al primo anno di Biologia Generale e Applicata, segue i corsi di Chimica Inorganica e di Chimica Organica. “Le lezioni sono ottime, i tutor sono bravissimi ed è un grande aiuto per chi come me all’inizio ha avuto difficoltà a gestire tutte le materie”. Anche il suo collega Antonio Ammirati sta seguendo le due Chimiche. “Vengo da un liceo scientifico che non mi ha preparato per niente. La cosa più difficile è stata imparare a studiare senza avere uno schema”. Anche Micaela Montano è nella stessa situazione: “Vengo dal liceo classico e la preparazione di base che ho in ambito scientifico è scadente. Mi piace di più il corso di Chimica organica; quello di Chimica inorganica l’ho seguito anche il primo semestre, ma non sono riuscita lo stesso a sostenere l’esame”. Micaela sognava Medicina ed è d’accordo con il numero programmato in Facoltà, visto l’affollamento delle aule, ma ha delle idee abbastanza precise sull’università: “Dovrebbe essere aperta a tutti, perché chi ha passione ce la fa”. 
Simona Pasquale
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