Passato il primo semestre e superati i primi esami, il Nuovissimo Ordinamento comincia a diventare anche a Lettere un’entità più concreta. Tra chi si è iscritto direttamente quest’anno e chi è transitato invece dal nuovo ordinamento, gli studenti cominciano a raccogliere idee e pareri sull’efficacia della nuova organizzazione dei loro Corsi di Laurea. Chi si è iscritto quest’anno non può certo fare comparazioni con l’ordinamento precedente, ma di sicuro è possibile valutare corsi ed esami in termini di qualità delle lezioni, tempo sufficiente o meno per la preparazione degli esami, ampiezza dei programmi. Dopo aver visto i pareri favorevoli dei docenti e Presidenti dei Corsi di Laurea nei confronti del Nuovissimo sembra possibile dire che anche gli studenti ne apprezzino la nuova struttura. Per lo meno, è sparita quella caratteristica dominante che fino all’anno scorso accomunava tutti i Corsi della Facoltà (“troppi esami!”). I problemi del Nuovissimo invece, almeno in questo primo semestre di prova, sembrano essere relegati soprattutto a questioni burocratiche: libretti, numeri di matricola, certificati di passaggio da un ordinamento all’altro, esami integrativi. Intanto però, dopo aver seguito i primi corsi del semestre, molti studenti del Nuovissimo hanno già sostenuto anche i relativi esami. “Ho seguito tutti e tre i corsi del primo semestre e a febbraio sono riuscito a dare i relativi esami”, racconta Francesco, iscritto al primo anno di Lettere moderne. “Personalmente non ho avuto nessuna difficoltà: è vero che i programmi erano ampi ma avendo solo tre giorni di corsi a settimana sono riuscito a studiare dall’inizio e a lezione gli argomenti sono stati trattati in maniera abbastanza esaustiva – anche se ovviamente dipende dal docente”. Certo per chi ha fatto il passaggio le modalità del nuovo esame possono sembrare meno lineari, come per Chiara, iscritta alla Triennale di Archeologia: “a febbraio ho dato come primo esame del nuovissimo ordinamento Archeologia classica, ma devo dire che ho avuto grosse difficoltà a prepararlo, più che altro a livello di organizzazione mentale. Era la prima volta che mi trovavo a portare quattro libri per un esame, in genere erano un paio, e in più non avevo seguito il corso e non mi sono saputa regolare con il tempo necessario per lo studio. Credo che sia una questione di tempo, devo abituarmi al nuovo sistema: ero abituata a fare un sacco di piccoli esami in maniera anche un po’ superficiale ma più veloce, anche se mi rendo conto che concettualmente questa nuova organizzazione ha più senso”.
In molti sono stati presi dal panico prima di affrontare gli esami. “Mi avevano detto che per ogni esame avrei dovuto portare 1000 pagine, mi sembrava una cifra enorme”, spiega Paola, al primo anno di Lettere moderne. “Poi, in effetti, ho capito che in proporzione quelli dell’altro ordinamento ne portavano molte di più, e soprattutto studiare tre – quattro libri tutti connessi tra loro di cui si è già almeno accennato qualcosa durante il corso non è così terribile. Ho dato finora solo Linguistica, perché gli altri corsi non sono riuscita a seguirli, ma il corso mi è piaciuto e l’esame è andato abbastanza bene”. Sara è iscritta invece a Lettere classiche: “questo primo semestre non sono riuscita a frequentare e quindi mi trovo un po’ in difficoltà. Soprattutto ora che i corsi e gli esami sono più corposi è più difficile prepararsi da soli, soprattutto nelle materie di base come latino e greco”. Per qualcuno il passaggio è stato invece “una liberazione: mi sono finalmente liberato della foresta di esami che mi toccavano con il nuovo ordinamento a Beni culturali. Così dovrò anche studiare di più, ma mentalmente la questione è molto più lineare”, spiega Davide. Il vero incubo di tutti però è la burocrazia: “non ho ancora capito in pieno la questione degli esami integrativi – spiega Andrea, di Lettere moderne – Sono passato al Nuovissimo per semplificare le cose ma non vorrei che mi venisse riconosciuto meno di quello che mi è dovuto, in termine di esami già sostenuti”. “Io sto cercando di risolvere una questione riguardante una convalida”, racconta Claudia, passata dal Nuovo al Nuovissimo anche lei a Lettere moderne; “la commissione mi ha convalidato un esame, ma il professore di quella materia non vuole riconoscermi i 4 crediti perché dice che si tratta di un altro esame… Avevo anche avuto 28!”. Ma ad avere angosciato molti, tra gennaio e febbraio, è stata soprattutto la questione matricole e libretti: “avendo fatto il passaggio non sapevo se sostenere gli esami con matricola vecchia o nuova, poi finalmente i nuovi numeri di matricola sono arrivati in Segreteria… Almeno quelli, però, avrebbero potuto darli subito, al momento del passaggio”, commenta Anna, della Triennale di Lingue. “Molti di noi avrebbero voluto sostenere esami anche a gennaio, ma non potevamo perché non erano ancora arrivate le matricole”, aggiunge Valentina. Anche per altri gli appelli rimangono l’unica nota dolente del passaggio. “Abbiamo già perso la sessione di gennaio, ora ho scoperto che noi del Nuovissimo non possiamo neanche usufruire delle due sessioni straordinarie di aprile e novembre”, osserva uno studente di Filosofia. Elementi problematici che sembrano però essere relativi ad una fase ancora di passaggio, mentre gli aspetti positivi della riduzione del numero di esami cominciano a stabilizzarsi.
Viola Sarnelli
In molti sono stati presi dal panico prima di affrontare gli esami. “Mi avevano detto che per ogni esame avrei dovuto portare 1000 pagine, mi sembrava una cifra enorme”, spiega Paola, al primo anno di Lettere moderne. “Poi, in effetti, ho capito che in proporzione quelli dell’altro ordinamento ne portavano molte di più, e soprattutto studiare tre – quattro libri tutti connessi tra loro di cui si è già almeno accennato qualcosa durante il corso non è così terribile. Ho dato finora solo Linguistica, perché gli altri corsi non sono riuscita a seguirli, ma il corso mi è piaciuto e l’esame è andato abbastanza bene”. Sara è iscritta invece a Lettere classiche: “questo primo semestre non sono riuscita a frequentare e quindi mi trovo un po’ in difficoltà. Soprattutto ora che i corsi e gli esami sono più corposi è più difficile prepararsi da soli, soprattutto nelle materie di base come latino e greco”. Per qualcuno il passaggio è stato invece “una liberazione: mi sono finalmente liberato della foresta di esami che mi toccavano con il nuovo ordinamento a Beni culturali. Così dovrò anche studiare di più, ma mentalmente la questione è molto più lineare”, spiega Davide. Il vero incubo di tutti però è la burocrazia: “non ho ancora capito in pieno la questione degli esami integrativi – spiega Andrea, di Lettere moderne – Sono passato al Nuovissimo per semplificare le cose ma non vorrei che mi venisse riconosciuto meno di quello che mi è dovuto, in termine di esami già sostenuti”. “Io sto cercando di risolvere una questione riguardante una convalida”, racconta Claudia, passata dal Nuovo al Nuovissimo anche lei a Lettere moderne; “la commissione mi ha convalidato un esame, ma il professore di quella materia non vuole riconoscermi i 4 crediti perché dice che si tratta di un altro esame… Avevo anche avuto 28!”. Ma ad avere angosciato molti, tra gennaio e febbraio, è stata soprattutto la questione matricole e libretti: “avendo fatto il passaggio non sapevo se sostenere gli esami con matricola vecchia o nuova, poi finalmente i nuovi numeri di matricola sono arrivati in Segreteria… Almeno quelli, però, avrebbero potuto darli subito, al momento del passaggio”, commenta Anna, della Triennale di Lingue. “Molti di noi avrebbero voluto sostenere esami anche a gennaio, ma non potevamo perché non erano ancora arrivate le matricole”, aggiunge Valentina. Anche per altri gli appelli rimangono l’unica nota dolente del passaggio. “Abbiamo già perso la sessione di gennaio, ora ho scoperto che noi del Nuovissimo non possiamo neanche usufruire delle due sessioni straordinarie di aprile e novembre”, osserva uno studente di Filosofia. Elementi problematici che sembrano però essere relativi ad una fase ancora di passaggio, mentre gli aspetti positivi della riduzione del numero di esami cominciano a stabilizzarsi.
Viola Sarnelli