Mobilità all’estero: Erasmus e non solo

Occhi puntati all’orizzonte e che pregiudizi e timori restino a casa: la Vanvitelli ha pubblicato il bando Erasmus+ per studio e/o Traineeship e per la Mobilità Internazionale per l’a.a. 2021/2022. 830 le Borse di Studio messe a disposizione degli studenti: 640 per Erasmus studio, 150 per il Traineeship e 40 per la Mobilità Internazionale presso le università in territorio extra-europeo. Per presentare la domanda di partecipazione, c’è tempo fino al 31 marzo, ore 15.00.
Ad illustrare i punti salienti del bando e qualche novità, tra cui l’aumento delle borse e un nuovo software messo a disposizione dall’Ateneo per tutti i suoi utenti, il prof. Sergio Minucci, Delegato d’Ateneo all’Internazionalizzazione e alla Mobilità. In primo luogo, “c’è stato un aumento delle borse: più 40 unità sulla mobilità per studio e più 50 sul Traineeship”. E ancora: “Negli scorsi anni, dottorandi e specializzandi potevano partecipare alla mobilità per studio, cosa in realtà complicata perché i corsi di Dottorato non sono equivalenti nei vari Paesi – prosegue il docente – Ecco perché, quest’anno, si è deciso di spostarli sulla mobilità per Traineeship, sicché nel Paese prescelto possano continuare a svolgere ricerca o altre attività in cui sono impegnati qui da noi ma, appunto, non l’attività didattica”. Questo si lega anche “all’aumento delle borse per il Traineeship. Dottorandi e specializzandi, come gli altri studenti, possono scegliere anche la mobilità extra-europea e quindi concorrere per le varie sedi tra cui Africa del Nord, Medio ed Estremo Oriente, America”. Sul Traineeship, inoltre, “non sarà più necessario reperire un ente entro una data stabilita dal bando. Si è deciso di eliminare questa scadenza, anche un po’ data la situazione che rende difficile organizzarsi”.
“Un software dedicato all’apprendimento delle lingue”
Non sono stati ancora confermati i periodi per la mobilità, così come sono provvisori i contributi finanziari, ad eccezione per la mobilità extra-europea che è finanziata dall’Ateneo, “poiché siamo in attesa del nuovo programma Erasmus+ 2021-2027. Aggiungo, intanto, che il nostro Ateneo ha ottenuto il rinnovo della ECHE – una certificazione di qualità internazionale che viene attribuita e rinnovata ogni settennato dalla Commissione Europea agli Istituti che partecipano al programma Erasmus dopo un’attenta valutazione di una serie di parametri – con la valutazione massima di 100 punti su 100”. Venerdì 19, prosegue poi il prof. Minucci, “è stata presentata un’importante operazione compiuta dall’Ateneo che ha stipulato un contratto con la Rosetta Stone, una società di software, proprio per un software dedicato all’apprendimento delle lingue”. A disposizione di tutto l’Ateneo – dagli studenti, ai docenti, al personale tecnico-amministrativo – potrà essere impiegato gratuitamente: “Sarà possibile entrare nel programma con il proprio account istituzionale. Le lingue a disposizione sono 24, compreso l’italiano”. Questo non andrà in contrasto “con i corsi di lingua svolti istituzionalmente dai nostri docenti, che anzi potranno utilizzare il software per ulteriori attività extra-lezione o dei pre-corsi. Il programma è convertibile anche sul cellulare, molto interattivo, e può essere impiegato per apprendere anche più lingue contemporaneamente. Consiglierei, comunque, di concentrarsi sull’apprendimento di una lingua alla volta”. Con questo software “verrà effettuato anche il test di conoscenza linguistica per chi si candida all’Erasmus. Ricordo che, nel complesso, il candidato può essere valutato per un massimo di 110 punti. Il punteggio minimo per essere idonei sarà 45 punti e non più 40”. Informa ancora il docente: “L’Ateneo mette a disposizione, con fondi propri, un contributo integrativo a favore di studenti con esigenze speciali. Inoltre, viene erogato anche un contributo premiale in termini economici che si definisce in base ai crediti conseguiti durante la mobilità e riconosciuti entro dicembre 2022”.
Sono state aggiunte nuove mete anche quest’anno? “Ricordo che adesso non c’è più il Regno Unito. Quanto alle nuove mete, quelle se ne aggiungono sempre. Non mi sembra però un discorso da poter fare al momento, anche perché ci sono sedi che non accettano ancora studenti”. Poco sotto il centinaio è il flusso di studenti outgoing – in top three i Dipartimenti di Medicina, Economia e Psicologia, mentre per i Paesi ospitanti più gettonati ci sono sul podio Spagna, Francia e Portogallo: “I flussi naturalmente si sono ridotti. Qualcuno ha vissuto l’esperienza online. Nel secondo semestre, invece, abbiamo avuto qualche partenza in più. Per gli incoming, il numero maggiore è dalla Spagna”. La partenza “è chiaramente una scelta dello studente. Chi parte firma una liberatoria e dichiara anche di accettare tutte le regole che vigono nel Paese ospitante, relativamente alla gestione del Covid. Ma sappiamo che non tutti gli studenti sono inclini a rispettarle”. La scelta di vivere questa esperienza, dunque, “è personale e va ponderata. In questo ultimo anno, chiaramente, la mobilità è calata in tutta Europa, molte cose si sono svolte in rete. Ma internazionalizzazione vuol dire muoversi, vivere il Paese ospitante. In ogni caso c’è ancora tempo e, come tutti, speriamo in un miglioramento della situazione”.

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