Mobilità internazionale, le novità

Raddoppiano, grazie ai fondi di Ateneo, le borse per lo Staff Teaching Mobility, bando emanato nell’ambito del Programma Erasmus+ – KEY Action 1 – 2017/2018 all’Università Parthenope. “Sono 6 le borse emanate quest’anno. Oltre alle 3 del finanziamento comunitario, la Parthenope si impegna, infatti, per raddoppiare questo numero attraverso fondi interni– annuncia il prof. Luigi Romano, delegato all’Internazionalizzazione – La mobilità internazionale resta, infatti, una delle priorità di questa Governance”. Possono partecipare al bando i professori ordinari, gli associati e i ricercatori che prestano servizio presso l’Ateneo, presentando un Teaching Mobility Agreement approvato dall’università ospitante,  entro il 15 giugno. “La selezione avverrà in Ateneo – spiega il prof. Romano – attraverso una Commissione che terrà conto del progetto didattico presentato. Verrà data priorità a chi già ricopre o ha svolto attività nell’ambito dell’internazionalizzazione. Ad esempio, se si è promotori di scambio o delegati Erasmus di Dipartimento. L’intento è non solo quello di far partecipare persone molto motivate, ma anche quello di estendere la rete di scambi della Parthenope. Il periodo di mobilità così assume una doppia
valenza: oltre all’aspetto strettamente didattico, c’è anche quello relazionale e di accordi che i docenti in mobilità possono promuovere durante il loro periodo all’estero”. Creare, quindi, qualcosa di duraturo e portare a casa dei risultati che possano tornare utili all’internazionalizzazione dell’Ateneo tutto. Il periodo di mobilità, non superiore ai due mesi, si può svolgere presso una delle numerose università con le quali esistono accordi di Dipartimento: Austria, Bulgaria, Croazia , Francia, Lettonia, Lituania, Slovacchia, Spagna, Romania, Grecia, Germania, Regno Unito, Repubblica Ceca, Turchia, Portogallo, Serbia , Polonia , Ungheria. “I Dipartimenti sono molto attivi e le richieste ci pervengono da tutte le aree scientifiche dell’Ateneo – aggiunge Romano – Anche il numero di studenti che ha chiesto di aderire al Programma Erasmus è in forte crescita. Abbiamo utilizzato, inoltre, procedure telematiche che hanno reso possibile chiudere le selezioni per gli studenti in tempi brevissimi”. Il piano per l’internazionalizzazione continua anche sul fronte interno con il moltiplicarsi delle collaborazioni per i double degree e dei corsi in lingua inglese: “con un’università della Polonia è stato già firmato l’accordo quadro, adesso procederemo a definire le procedure per il titolo congiunto in base anche alle richieste che ci perverranno dai Dipartimenti. Mentre con altri Atenei stiamo ancora in via di finalizzazione per stabilire ulteriori collaborazioni. Ci stiamo muovendo per potenziare anche l’offerta didattica in lingua, sia con modalità tradizionale che con modalità blended, cioè attraverso l’affiancamento di una piattaforma tecnologica”.
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