Molti cambi nei piani di studio, non tutti graditi agli studenti

Ci sono molte novità nei piani di studio del Dipartimento di Scienze Politiche. Cambi di docenti, esami obbligatori diventati “a scelta” o viceversa. Sta di fatto che alcune delle modifiche hanno fatto molto chiacchierare i vecchi iscritti. I cambiamenti più incisivi riguardano i Corsi di Laurea Triennale in Scienze Politiche e Scienze dell’Amministrazione e dell’Organizzazione. La prima modifica che salta all’occhio, non appena si confrontano i percorsi didattici vecchi e nuovi, riguarda l’insegnamento di Scienza Politica. L’esame, che è sempre stato obbligatorio al secondo anno, adesso è diventato a scelta insieme a Filosofia Politica. Ovviamente non poche sono state le polemiche degli studenti. “A noi sembra più un passo indietro che un’opportunità – commenta Mirella Secondulfo, presidente dell’associazione Viviunina – Non abbiamo capito il perché di questa scelta, dal momento che si tratta di un insegnamento caratterizzante dei nostri percorsi di studi”. “Sicuramente prenderemo una posizione in merito alla questione nel prossimo Consiglio di Dipartimento – preannuncia Feliciana Farnese, rappresentante in Dipartimento eletta nella lista ASU – anche per capire, oltre che al perché, quando sono state approvate queste modifiche. Nei Consigli che si sono tenuti dal nostro insediamento in poi, non se ne è mai parlato. Forse nel periodo di passaggio in cui si attendevano le elezioni”. Ma Feliciana non pone l’accento solo sulle modifiche in negativo e spiega: “È stato inserito come obbligatorio, al secondo anno di Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali, l’insegnamento di Diritto Internazionale. Mentre ha assunto un taglio più netto il percorso in Scienze dell’Amministrazione. Anche se hanno deciso di togliere allo studente l’opzione di scegliere tra più curricula al terzo anno”. Infatti, fino a qualche anno fa, chi decideva di intraprendere Scienze dell’Amministrazione, poteva poi scegliere tra tre percorsi: politico, economico e giuridico. Con il passare del tempo è stato eliminato prima il curriculum economico e poi tutto il resto. Non è stata riconfermata, inoltre, la cattedra di Economia Aziendale. Un insegnamento che, quando fu introdotto, doveva avere come fine quello di apportare un’impronta più “amministrativa” all’allora Facoltà. Ma questo non è l’unico cambiamento che va a toccare anche il corpo docente. Per Statistica, quest’anno, non sarà lo storico e tanto amato prof. Domenico Piccolo a tenere il corso per i ragazzi al primo anno in Scienze dell’Amministrazione ma la professoressa Maria Iannario. Molti studenti sono rimasti a bocca aperta. “Siamo dispiaciuti perché il prof. Piccolo è un’icona del nostro Dipartimento, uno dei docenti più amati”, dichiara Mirella. Non c’è da preoccuparsi però: la prof.ssa Iannario è una delle ricercatrici del suo team dal 2008. Laureata prima in Scienze Politiche presso l’Ateneo federiciano, per poi specializzarsi proprio in Statistica, è stata una discepola del docente e sembra che questo possa bastare come garanzia preventiva. Già l’anno scorso ci fu una new entry nel corpo docente per quanto riguarda l’esame opzionale di Statistica Sociale, il professor Alfonso Piscitelli. “Anche se non c’è propedeuticità, per poter sostenere il mio esame è importante aver studiato Statistica – dice il docente – Il mio corso ha come obiettivi formativi quello di fare acquisire agli studenti le nozioni base dell’indagine statistica”. Tre sono i punti principali che i ragazzi affronteranno durante le lezioni: come si reperiscono le fonti statistiche, quali sono i metodi di costruzioni che esprimono misura e come si rilevano. “La componente che non può mancare è la curiosità”, conclude il docente. 
Marilena Passaretti
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