Lavori in corso per la Commissione Didattica di Giurisprudenza. Riunitasi lunedì 9 febbraio, per la prima volta sotto la guida del prof. Giovanni Leone, ha dato vita ad una serie di proposte e progetti da portare avanti nelle prossime sedute. Assetto della Facoltà, ampliamento della didattica, potenziamento di alcuni settori: questi i punti da cui partire e su cui focalizzare l’attenzione. “E’ stata una prima assemblea ricognitiva –spiega il prof. Leone- in cui professori e studenti hanno dato voce alle proprie esigenze. Ognuno ha portato il proprio punto di vista sviluppando quelle problematiche che rendono difficile il lavoro di docenti e discenti. Una Facoltà che sia all’avanguardia è il nostro primo obiettivo, i cambiamenti non devono pervenire solo dall’esterno, l’interno deve plasmarsi ad accogliere una realtà in continua evoluzione”. Stare al passo con i tempi: questo sembra essere, dunque, il motto della nuova Commissione.
Potenziare l’orientamento in uscita, attraverso un monitoraggio costante del mercato del lavoro, il primo obiettivo. “La cosa che ci preme di più è ampliare l’offerta formativa. Oltre alle tre professioni classiche e ai ruoli nella Pubblica Amministrazione, dobbiamo monitorare costantemente il mercato del lavoro per verificare quali siano i profili professionali maggiormente richiesti. E’ inutile che ci siano tanti avvocati quando il mercato richiede altro ed è per questo che siamo in contatto con l’Unione Industriali. Da qui parte l’esigenza di corsi mirati a materie speciali che attualmente non rientrano nell’obbligatorietà. Certo se ben il 20% di coloro che vince il concorso in Magistratura si è laureato alla Federico II questo non può che gratificarci, ma dobbiamo essere consapevoli che c’è tant’altro”, afferma il professore. Ancora sul post-laurea, si ipotizza un nuovo assetto della Scuola delle Professioni Legali. “La Scuola ha bisogno di un corpo docente stabile per poter esprimere al meglio le sue potenzialità. Ci siamo prefissati una riorganizzazione dell’organico docenti ma mancando le risorse ci vorrà un po’ più di tempo per risolvere questa questione”.
Organizzazione didattica: la suddivisione dei corsi in due semestri pur producendo miglioramenti, ha reso difficile l’impatto con il diritto, innescando una percentuale molto elevata di abbandoni al primo anno. “La suddivisione in semestri rimarrà inalterata ma nel prossimo anno accademico vorremmo dare la possibilità ai nuovi iscritti di confrontarsi con più corsi e seminari. Le matricole trovano difficoltà a rapportarsi con il mondo giuridico, l’impatto è brusco e porta a credere che la strada scelta non sia giusta, da qui una serie di abbandoni che di anno in anno lascia il segno”. La concentrazione al primo anno di esami come Costituzionale e Privato di certo non aiuta “ci siamo chiesti se gli esami del primo anno non fossero troppo difficili e vorremmo in qualche modo ammorbidire l’impatto. Quindi più corsi e più orientamento in modo da rendere il diritto reale. Inoltre, stiamo già promuovendo incontri con le scuole superiori per far comprendere ai diplomandi che la legge non è altro che il mondo che ci circonda”.
Un problema a breve termine: le lezioni cominceranno il 9 marzo ma gli esami proseguiranno tutto il mese con un accavallamento tra corsi e prove difficile da gestire. “La questione è più spinosa di quanto si possa pensare, i corsi non possono essere rimandati per avere il tempo necessario di spiegare il programma, d’altra parte i ragazzi devono pur svolgere le prove”. Così la maggioranza comincia a seguire le lezioni a fine marzo o inizio aprile. Una difficoltà sottolineata anche dalle rappresentanze studentesche in Commissione. “E’ un problema che non va sottovalutato in quanto non possiamo permettere ai ragazzi di perdersi la prima parte del corso, tuttavia è difficile trovare una soluzione rapida. Nel corso di questi mesi cercheremo di dar voce alle loro esigenze arrivando preparati al prossimo semestre autunnale”.
Anche su Giurisprudenza pesano i pensionamenti dei docenti. “Avremo una serie di pensionamenti e stiamo cercando di creare nuova linfa vitale per la nostra Facoltà. Saranno sicuramente banditi concorsi per nuovi ricercatori ma sono decisioni ministeriali”.
La Commissione si riunirà ogni quindici giorni. “Siamo un organo propositivo, ma abbiamo intenzione di portare avanti molti progetti in seno al Consiglio di Facoltà. Ogni riunione – conclude il prof. Leone- avrà un argomento monotematico, non più di una o due questione da dibattere altrimenti si rischia di perdere tempo senza produrre nulla di concreto”.
Prossimo incontro il 2 marzo dopo la riunione del Consiglio di Facoltà.
Susy Lubrano
Potenziare l’orientamento in uscita, attraverso un monitoraggio costante del mercato del lavoro, il primo obiettivo. “La cosa che ci preme di più è ampliare l’offerta formativa. Oltre alle tre professioni classiche e ai ruoli nella Pubblica Amministrazione, dobbiamo monitorare costantemente il mercato del lavoro per verificare quali siano i profili professionali maggiormente richiesti. E’ inutile che ci siano tanti avvocati quando il mercato richiede altro ed è per questo che siamo in contatto con l’Unione Industriali. Da qui parte l’esigenza di corsi mirati a materie speciali che attualmente non rientrano nell’obbligatorietà. Certo se ben il 20% di coloro che vince il concorso in Magistratura si è laureato alla Federico II questo non può che gratificarci, ma dobbiamo essere consapevoli che c’è tant’altro”, afferma il professore. Ancora sul post-laurea, si ipotizza un nuovo assetto della Scuola delle Professioni Legali. “La Scuola ha bisogno di un corpo docente stabile per poter esprimere al meglio le sue potenzialità. Ci siamo prefissati una riorganizzazione dell’organico docenti ma mancando le risorse ci vorrà un po’ più di tempo per risolvere questa questione”.
Organizzazione didattica: la suddivisione dei corsi in due semestri pur producendo miglioramenti, ha reso difficile l’impatto con il diritto, innescando una percentuale molto elevata di abbandoni al primo anno. “La suddivisione in semestri rimarrà inalterata ma nel prossimo anno accademico vorremmo dare la possibilità ai nuovi iscritti di confrontarsi con più corsi e seminari. Le matricole trovano difficoltà a rapportarsi con il mondo giuridico, l’impatto è brusco e porta a credere che la strada scelta non sia giusta, da qui una serie di abbandoni che di anno in anno lascia il segno”. La concentrazione al primo anno di esami come Costituzionale e Privato di certo non aiuta “ci siamo chiesti se gli esami del primo anno non fossero troppo difficili e vorremmo in qualche modo ammorbidire l’impatto. Quindi più corsi e più orientamento in modo da rendere il diritto reale. Inoltre, stiamo già promuovendo incontri con le scuole superiori per far comprendere ai diplomandi che la legge non è altro che il mondo che ci circonda”.
Un problema a breve termine: le lezioni cominceranno il 9 marzo ma gli esami proseguiranno tutto il mese con un accavallamento tra corsi e prove difficile da gestire. “La questione è più spinosa di quanto si possa pensare, i corsi non possono essere rimandati per avere il tempo necessario di spiegare il programma, d’altra parte i ragazzi devono pur svolgere le prove”. Così la maggioranza comincia a seguire le lezioni a fine marzo o inizio aprile. Una difficoltà sottolineata anche dalle rappresentanze studentesche in Commissione. “E’ un problema che non va sottovalutato in quanto non possiamo permettere ai ragazzi di perdersi la prima parte del corso, tuttavia è difficile trovare una soluzione rapida. Nel corso di questi mesi cercheremo di dar voce alle loro esigenze arrivando preparati al prossimo semestre autunnale”.
Anche su Giurisprudenza pesano i pensionamenti dei docenti. “Avremo una serie di pensionamenti e stiamo cercando di creare nuova linfa vitale per la nostra Facoltà. Saranno sicuramente banditi concorsi per nuovi ricercatori ma sono decisioni ministeriali”.
La Commissione si riunirà ogni quindici giorni. “Siamo un organo propositivo, ma abbiamo intenzione di portare avanti molti progetti in seno al Consiglio di Facoltà. Ogni riunione – conclude il prof. Leone- avrà un argomento monotematico, non più di una o due questione da dibattere altrimenti si rischia di perdere tempo senza produrre nulla di concreto”.
Prossimo incontro il 2 marzo dopo la riunione del Consiglio di Facoltà.
Susy Lubrano