Nasce Federica percorsi e-learning

“Abbiamo iniziato con 7 Facoltà, ma già nel 2008 copriremo tutte le 13 Facoltà. E pensiamo, a breve, di poter essere di riferimento anche a livello nazionale”. Di cosa stiamo parlando? “Dei percorsi di formazione a distanza e-learning dell’Università Federico II, un servizio di affiancamento alla didattica tradizionale” afferma il Rettore Guido Trombetti che con l’Assessore all’Università Teresa Armato e il Presidente del CSI, prof. Giuseppe Marrucci, ha presentato alla stampa martedì 27 novembre. ‘Federica’ è il nome accattivante che il Federico II, d’intesa con la Regione, ha dato al progetto, una versione finalmente al femminile del re Federico II che 783 anni fa fondò questo ateneo. “Si tratta dell’avvio di un grande progetto di modernizzazione. Non sostituisce la didattica tradizionale, ma la affianca. Il progetto è partito su un numero di corsi contenuti, 52, ma in pochi anni andrà ad una copertura totale di tutti i corsi dell’Università Federico II”, oltre 1.000. “La piattaforma è estremamente flessibile. Sarà anche un forte sostegno agli studenti lavoratori ed a quanti, per motivi vari, non riescono a seguire i corsi”. “Un grazie all’Assessorato diretto da Teresa Armato”. “Grazie anche agli i-pod ed alle nuove tecnologie”. “Grazie ai professori Calise, Marrucci, Chianese”. Il Rettore tiene però a precisare: “questo è l’e-learning di ateneo, non dei singoli docenti”. 
“L’esistenza di un Centro di Ateneo, il CSI, ha consentito un sistema tecnico di supporto”, spiega il prof. Marrucci. I corsi- specifica- sono  “gratuiti, chiunque potrà usufruirne. Utilizzando anche un qualsiasi computer”. “Questo è il primo e-learning pubblico”, sottolinea. “Le 7 Facoltà sono state scelte perché già vi esisteva qualche esperienza di e-learning”.
Dall’Assessore Armato motivi di soddisfazione: “oggi è una bella giornata per questa esperienza a cui stiamo lavorando da 2 anni, quando siamo partiti con la Società dell’Informazione con obiettivo la diffusione di cultura e saperi”. Il progetto: “si chiama Modem e coinvolge tutte le sette Università della Campania. Abbiamo stanziato 8 milioni di euro”. “Questo con il Federico II è un progetto unico in Italia, Federica: femminile ed innovazione. È un progetto bello, significativo, utile, sul quale sono stati investiti 3 milioni di euro, per 52 corsi da 25 studenti, 1.300 studenti ed alcuni uditori”. “Attraverso l’i-pod e l’i-pod hac i ragazzi potranno usufruire dei corsi in video e in audio. Una soluzione per studenti lavoratori, casalinghe, studenti anziani”. Ringraziamenti: “alle prof.sse Buffardi e De Rosa, che hanno molto lavorato a questo progetto”. Chiude con un invito: “al Federico II ed alle altre Università di lavorare per presentare un progetto europeo di e-learning”.
Tocca alla prof.ssa Rosanna De Rosa l’illustrazione tecnica: “abbiamo preferito investire sulle risorse intellettuali, sulle persone, invece che sulla spesa”. “La piattaforma è tutta incentrata sulla didattica. I corsi hanno la voce del proprio docente, così lo studente li può ascoltare con maggiore gradimento e riconoscibilità, anche mentre si fa la barba o va dal parrucchiere, o è in autobus o in treno. Volta per volta, i corsi verranno aggiornati”. Tutto è in rete dal 28 novembre. Sulla piattaforma saranno inseriti anche altri servizi dell’ateneo come: “la biblioteca virtuale del prof. Pettorino, i convegni in web del prof. Chianese, le chat degli studenti, una piazza virtuale con tutte le Facoltà”.
All’Assessore Armato abbiamo chiesto: un progetto del genere per essere efficace e radicarsi ha bisogno di avere certezza di durare un po’ di anni. Si proseguirà? “È un progetto che parte in via sperimentale per un anno – è la risposta – Ma che intendiamo far rientrare nei progetti europei 2007–2013”. 
Dal prof. Marrucci altre novità: “i docenti che andranno in video, con i propri corsi, avranno un piccolo contratto, con una integrazione economica: 4.000 euro l’anno”. Non c’è bisogno di password per accedere al servizio che sarà fruibile a tutti, non solo ai 1.300 studenti iscritti al corso. Ma la tecnologia i-pod non sarà gratuita per tutti: “il 30-40% degli studenti iscritti ai corsi avrà l’i-pod gratuitamente in comodato d’uso, in base al reddito”. Fra gli altri atenei già partiti anche Parthenope e Suor Orsola. “C’è già una grammatica comune”, chiude Marrucci.
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