Novellino, Russo, Pezzella: gli eletti degli Atenei campani

Ottimo risultato elettorale per i membri campani candidati al Consiglio Universitario Nazionale (CUN), per il cui rinnovo si è votato dal 20 al 27 gennaio. Le elezioni hanno segnato una partecipazione massiccia: ha votato il 44, 5% degli ordinari, il 38,7% degli associati ed il 39,4% dei ricercatori. 
Riconfermato, per il prossimo quadriennio, il prof. Ettore Novellino, ordinario di Chimica farmaceutica a Farmacia dell’Ateneo federiciano, il quale, nell’area delle Scienze Chimiche, conquista ben 280 voti distaccandosi notevolmente dal prof. Gabriele Bartolo, dell’Università della Calabria (27 voti). Eletto anche l’unico candidato per l’area delle Scienze Biologiche, il prof. Tommaso Russo, ordinario di Biologia molecolare a Medicina della Federico II, che riscuote circa 500 preferenze. Non ce l’ha fatta per l’area di Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche il prof. Pierluigi Leone de Castris, ordinario di Storia dell’arte moderna al Suor Orsola Benincasa. Significativo il risultato dei rappresentanti dei ricercatori della Rete 29 aprile – i più ostili alla Riforma Gelmini – che sono stati eletti con ampie maggioranze in sei settori disciplinari su sette (Giurisprudenza, Scienze chimiche, Scienze agrarie, Ingegneria industriale dell’informazione, Scienze dell’antichità e Scienze economiche e statistiche). “La Rete 29 Aprile è un coordinamento di ricercatori nato da circa nove mesi, che fa capo a Napoli, – afferma il dott. Alessandro Pezzella, 42enne napoletano, con all’attivo ben tre lauree (in Chimica, Farmacia e Matematica), ricercatore presso il Dipartimento di Chimica organica e Biochimica del Federico II, eletto, per l’area delle Scienze chimiche, con circa 400 voti – i cui principali punti fondanti sono: mantenere il carattere pubblico delle Università, abolire i tagli alla ricerca, garantire ai ricercatori il riconoscimento del loro ruolo giuridico”. Un coordinamento che si è fatto conoscere e che ha lavorato bene, in questi mesi. “E’ un segnale forte – conferma Pezzella – come lo è stata anche l’affluenza alle urne, quasi raddoppiata rispetto alle elezioni del 2006, e il relativo coinvolgimento dei colleghi. Quanto meno, siamo stati in grado di sgretolare l’atmosfera di rassegnazione che si respira in giro”. Nell’attuazione della Legge Gelmini, secondo Pezzella, gli elementi scottanti riguardano la valutazione “che deve procedere su basi scientifico-didattiche dell’Ateneo, e non in relazione al contesto socio-economico in cui si trova ad operare”, e i conseguenti meccanismi di premialità. “L’attuazione di un sistema di valutazione che si basi su premi e disincentivi – specifica il ricercatore – deve necessariamente prevedere un periodo di avviamento perché l’introduzione di un meccanismo premiale sia costruttiva e non una ‘guerra fra poveri’, i cui esiti sono conseguenza di organizzazione politica. È quindi critico che le risorse disponibili siano programmate su base pluriennale, con sistemi di finanziamento certi e stabili, con importi, tempi e obiettivi d’investimento tali da riportare l’Italia in linea con i parametri di spesa internazionali”. Parallelamente al tema della valutazione, resta centrale il lavoro, anche attraverso il CUN, per il riconoscimento del contributo dei ricercatori alla vita degli Atenei. “Università che oggi, e sempre più nei prossimi anni, di fatto sono in grado mantenere attivi interi Corsi di Laurea solo grazie ai ricercatori. Questo riconoscimento dovrà essere concreto e senza passare per scorciatoie, avere come prospettiva l’organizzazione della docenza universitaria in un ruolo unico articolato su più livelli retributivi cui corrispondere un crescente carico didattico e gestionale!”. Su tutto aleggia un grosso punto interrogativo: “quanto il Ministro sarà disponibile ad ascoltare i pareri del CUN, che resta un organo consultivo nella formulazione delle proposte?”. 
Maddalena Esposito
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