“La Facoltà è tutta impegnata e concentrata sugli Ordinamenti Didattici, da approvare, in prima istanza, entro il 31 ottobre, come recita il decreto del Ministro Mussi”. Di cosa si tratta? “Della prima attuazione del decreto 270, che dovrà portare ad una vera riduzione degli esami della laurea triennale e della laurea specialistica – che d’ora in avanti si chiamerà ‘laurea magistrale’ -: in 20+12 esami”. “La Facoltà l’approverà nella seduta del Consiglio del 29 ottobre”. Cosa complicata? “Non credo. C’è la quasi unanimità”. Cambierà qualcosa? Ci saranno riduzioni di corsi e discipline? “Probabilmente avremo un Corso di Laurea in meno”. Altre novità? “Avremo dei percorsi di studio più professionalizzanti, almeno sulla triennale (pochi) e sulla laurea quinquennale, più diffusamente”. La Laurea Triennale è stata in parte un flop clamoroso, ammetterà, un po’ in tutte le Facoltà. “In parte sì”. “Anche perché sono soprattutto i ragazzi che non vogliono fermarsi alla triennale. Evidentemente pensano di poter aspirare ad una posizione ed una collocazione migliore. Mentre chi già aveva qualche lavoretto si ferma alla triennale”. Difatti, “quasi tutti, essendoci la possibilità, optano per il percorso lungo”.
Lavori al triennio. “Abbiamo in parte risolto l’annoso problema degli ascensori. Stiamo adeguando gli impianti elettrici, c’è l’adeguamento alla 626 sulla sicurezza e la nuova impiantistica di condizionamento, in fase avanzata la cablazione internet con una ormai già forte estensione del sistema wireless, senza connessione fisica, mi pare, molto apprezzata dagli studenti”. E i terreni del Comune per il Biennio? “Attendiamo ancora l’assegnazione dall’Ufficio Patrimonio del Comune. Siamo ottimisticamente in attesa”. Questo è anche l’anno delle elezioni del Preside? Sembrava ieri che lei era stato eletto, ma sono già trascorsi due anni, non ci si insedia neppure che già si vota di nuovo. Forse un mandato quadriennale sarebbe stato meglio, come per il Rettore. Lui risponde così: “il Preside ha da fare, c’è l’urgenza degli ordinamenti didattici, manca ancora un anno alla fine del mandato. Sarà la facoltà ad esprimersi. Se non me lo aveste ricordato voi, neppure ci avrei pensato. Ci vuole ancora tanto tempo e la Facoltà, per ora, ha molte altre emergenze”. Ma lei si ricandiderà? “Per ora non è argomento fra le mie priorità. E comunque, in genere, non ci si candida, ma sono i colleghi ad aprire una riflessione e sollecitare una soluzione. Come sempre, io sono al servizio e continuo il mio lavoro”. La sua, una gestione ecumenica, con qualche presa di posizione. “No. Sono uno che ascolta e poi traduce in sintesi. La forza di Ingegneria è nell’unità nelle differenze. Nella pluralità di espressioni, di qualità, di ricchezze”. Sbagliamo o è soddisfatto? “In questi giorni sono soddisfatto. – (è il 18 ottobre il giorno di questa intervista, n.d.r.) – Stamane 550 ragazzi stanno affrontando gli OFA, gli Obblighi Formativi Aggiuntivi; credo che abbiano capito ed apprezzato, come leggo anche dalle interviste su Ateneapoli”. Altro da dichiarare? “Il primo novembre va in pensione uno dei Maestri dell’Ingegneria, il prof. Renato Fiorenza. Ecco, queste sono le priorità della nostra facoltà: la didattica, i servizi agli studenti (nei bagni sembra abbiano migliorato la qualità, n.d.r.), – wireless, aule informatizzate e non solo -, i Maestri che hanno fatto e fanno grande questa Facoltà”.
P.I.
Lavori al triennio. “Abbiamo in parte risolto l’annoso problema degli ascensori. Stiamo adeguando gli impianti elettrici, c’è l’adeguamento alla 626 sulla sicurezza e la nuova impiantistica di condizionamento, in fase avanzata la cablazione internet con una ormai già forte estensione del sistema wireless, senza connessione fisica, mi pare, molto apprezzata dagli studenti”. E i terreni del Comune per il Biennio? “Attendiamo ancora l’assegnazione dall’Ufficio Patrimonio del Comune. Siamo ottimisticamente in attesa”. Questo è anche l’anno delle elezioni del Preside? Sembrava ieri che lei era stato eletto, ma sono già trascorsi due anni, non ci si insedia neppure che già si vota di nuovo. Forse un mandato quadriennale sarebbe stato meglio, come per il Rettore. Lui risponde così: “il Preside ha da fare, c’è l’urgenza degli ordinamenti didattici, manca ancora un anno alla fine del mandato. Sarà la facoltà ad esprimersi. Se non me lo aveste ricordato voi, neppure ci avrei pensato. Ci vuole ancora tanto tempo e la Facoltà, per ora, ha molte altre emergenze”. Ma lei si ricandiderà? “Per ora non è argomento fra le mie priorità. E comunque, in genere, non ci si candida, ma sono i colleghi ad aprire una riflessione e sollecitare una soluzione. Come sempre, io sono al servizio e continuo il mio lavoro”. La sua, una gestione ecumenica, con qualche presa di posizione. “No. Sono uno che ascolta e poi traduce in sintesi. La forza di Ingegneria è nell’unità nelle differenze. Nella pluralità di espressioni, di qualità, di ricchezze”. Sbagliamo o è soddisfatto? “In questi giorni sono soddisfatto. – (è il 18 ottobre il giorno di questa intervista, n.d.r.) – Stamane 550 ragazzi stanno affrontando gli OFA, gli Obblighi Formativi Aggiuntivi; credo che abbiano capito ed apprezzato, come leggo anche dalle interviste su Ateneapoli”. Altro da dichiarare? “Il primo novembre va in pensione uno dei Maestri dell’Ingegneria, il prof. Renato Fiorenza. Ecco, queste sono le priorità della nostra facoltà: la didattica, i servizi agli studenti (nei bagni sembra abbiano migliorato la qualità, n.d.r.), – wireless, aule informatizzate e non solo -, i Maestri che hanno fatto e fanno grande questa Facoltà”.
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