Trasferirsi nove mesi nel nord della Serbia. Frequentare le aule dell’Università di Novi Sad per seguire le lezioni e sostenere gli esami in lingua inglese del Corso di Laurea in Pharmacy, per preparare la tesi o per svolgere attività di ricerca in laboratorio. Ricevere un contributo mensile di 650 euro e uno di viaggio di 275. Tutto possibile per gli studenti del Dipartimento di Farmacia della Federico II grazie al Programma di mobilità verso Paesi Partner Erasmus Plus. Tre le borse in palio. C’è tempo fino alle ore 12 del 6 marzo per presentare alla segreteria Erasmus, al piano terra della sede di via Montesano, la domanda di partecipazione firmata, l’autocertificazione della carriera accademica e gli attestati di conoscenza della lingua inglese, livello B1. Porte aperte agli studenti di qualsiasi Corso di Laurea del Dipartimento. Referente per la sede serba è la professoressa Raffaella Sorrentino. Sull’Ateneo ospitante: “ha un’offerta formativa varia e approfondita su specifici insegnamenti relativi alla parte immunologica della farmacologia. La sede è ben organizzata e propone soluzioni adeguate per gli alloggi. È preparata ad accogliere studenti da altre sedi”. Per la prima volta ospiterà farmacisti napoletani: “i partenti saranno i pionieri. I ragazzi sono un po’ impauriti, ma sia io sia una collega partner in Serbia li supporteremo passo passo”.
Tra i criteri di selezione per definire i tre vincitori, oltre la percentuale dei crediti riportati entro il 31 gennaio, la media ponderata dei voti e il numero complessivo degli anni di iscrizione all’Università, c’è l’anno di iscrizione: “a parità di merito diamo la priorità a chi ha meno probabilità di vivere un’esperienza del genere negli anni successivi. Quindi siamo propensi a far partire chi è del quinto anno rispetto a chi frequenta il quarto”. Organizzazione didattica molto simile a quella italiana. Per questa ragione, “i vincitori possono scegliere di partire a settembre o a gennaio”. All’estero seguiranno lezioni e sosterranno esami in inglese: “è un aspetto positivo, visto che le sedi britanniche sono reticenti ad accogliere studenti stranieri. È un modo per approfondire le conoscenze di questa lingua”. Nessun dubbio sull’utilità di un’esperienza simile: “sono pro Erasmus. Lo avrei vissuto volentieri anche io. Ci si mette in gioco, seguendo le lezioni in una lingua diversa dalla propria e confrontandosi con un altro Paese”.
Tra i criteri di selezione per definire i tre vincitori, oltre la percentuale dei crediti riportati entro il 31 gennaio, la media ponderata dei voti e il numero complessivo degli anni di iscrizione all’Università, c’è l’anno di iscrizione: “a parità di merito diamo la priorità a chi ha meno probabilità di vivere un’esperienza del genere negli anni successivi. Quindi siamo propensi a far partire chi è del quinto anno rispetto a chi frequenta il quarto”. Organizzazione didattica molto simile a quella italiana. Per questa ragione, “i vincitori possono scegliere di partire a settembre o a gennaio”. All’estero seguiranno lezioni e sosterranno esami in inglese: “è un aspetto positivo, visto che le sedi britanniche sono reticenti ad accogliere studenti stranieri. È un modo per approfondire le conoscenze di questa lingua”. Nessun dubbio sull’utilità di un’esperienza simile: “sono pro Erasmus. Lo avrei vissuto volentieri anche io. Ci si mette in gioco, seguendo le lezioni in una lingua diversa dalla propria e confrontandosi con un altro Paese”.