Passaggio alla Magistrale più fluido, un obiettivo ad Informatica

“La mia candidatura nasce dalla necessità di dare un senso di continuità anche, se vogliamo, di carattere organizzativo, rispetto a quanto fatto negli anni precedenti. È un certo senso del dovere che porta a metterci al servizio della comunità accademica”, afferma il prof. Adriano Peron, Coordinatore del Corso di Studi in Informatica del Dipartimento di Ingegneria Elettrica e Tecnologie dell’Informazione (Dieti), incarico che il docente aveva già ricoperto in passato, dal 2005 al 2010, quando il Corso afferiva alla ex Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali. Le questioni da affrontare si riconducono “ai processi di valutazione che accompagnano sempre la vita di un Corso di Laurea. La Laurea Magistrale è stata rivista alcuni anni fa e adesso ne stiamo valutando gli effetti,
anche in vista di possibili ricadute sulla Triennale. In generale, l’individuazione di temi più accattivanti e contemporanei, di novità, per tenere il passo con i progressi informatici, è una delle nostre priorità. Considerato
anche che l’informatica richiede un’attenzione e una velocità di adeguamento forse superiore ad altre discipline. Un progetto di aggiornamento, quindi, è nelle nostre intenzioni”. Da realizzare “un monitoraggio attento alla riorganizzazione interna dei Corsi e alle tempistiche di laurea. Valutare cioè se ci sono possibilità di rendere più fluido il passaggio dalla Triennale alla Magistrale”. L’utenza di Informatica, chiarisce il docente, è formata molto spesso da studenti lavoratori, “essendo il nostro titolo molto professionalizzante, quindi il problema di agevolare un percorso di studi più fluido confligge con le necessità lavorative degli studenti”. Se ad oggi è bassa la percentuale di studenti che si laureano in corso, bisognerà valutare “se esistono scogli, insegnamenti che costituiscono una barriera, e cercare di renderli affrontabili senza abbassare il livello della didattica”. Contemporaneamente, aggiunge il prof. Peron, va fatto un lavoro di orientamento per i ragazzi della Triennale: “Molto spesso i ragazzi
sono allettati dai facili guadagni e si fermano al Triennio. Ma, se è vero che in alcune realtà aziendali non particolarmente evolute è sufficiente la Triennale, è anche vero che questo condannerà i ragazzi a bassi guadagni, poche possibilità di carriera e una qualità del lavoro più scadente. Se ne renderanno conto dopo due o tre anni, mentre è bene che ne siano coscienti fin dall’università. Se si vogliono raggiungere livelli lavorativi più appaganti, con stipendi più alti, bisogna avere una formazione più ampia. Solo con la Magistrale la figura professionale è
completa e competitiva in un mercato dove spesso il numero di laureati è insufficiente rispetto alla richiesta”
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