Per fare impresa dopo la laurea c’è bisogno di un’idea condivisa

“Crediamo che il percorso dello studente sia imprescindibile dal post-lauream, perciò abbiamo organizzato un incontro che tratta di sbocchi professionali, regole del mercato, di come si avvia un’impresa e di quali sono le opportunità che l’Europa offre ai giovani”, spiega Marco Basile, fondatore di Unifar, associazione di giovani laureati in Farmacia che con gli studenti di Farmaciaunina, in collaborazione con Asu, ha organizzato, il 14 novembre, presso la Facoltà di Farmacia, un seminario il cui titolo è esplicativo del tema: “Fare impresa nel mondo farmaceutico”. “Siamo riusciti ad organizzare un evento che avevamo in mente da parecchio, grazie alla partecipazione di Preside e docenti e all’aiuto del personale addetto alla sorveglianza”, precisa Fabiana Criscuolo, rappresentante degli studenti. 
“Per fondare un’impresa di qualunque tipo, c’è bisogno di un’idea, che poi dev’essere condivisa. Fondamentale è infatti l’aggregazione per la riuscita di un progetto. Ricordatevi che non viaggiate su un solo binario, ma avete la possibilità di più cambi, nel vostro orizzonte lavorativo. Inoltre siete cittadini d’Europa, quindi dovete allargare i vostri orizzonti”, introduce il Preside Giuseppe Cirino. 
Etica e impresa
“Siamo in un periodo sociale in cui il futuro si attende, non si costruisce, e questo è sbagliato. La vostra è una Facoltà stupenda perché vi spiega di cosa siamo fatti, ovvero di composti chimici. Dovete sfruttare e trasmettere queste importanti conoscenze”, aggiunge l’Assessore provinciale all’Ambiente e Qualità della Vita, nonché docente della Facoltà Giuseppe Caliendo. Il futuro del pianeta è legato a qualcuno che trasforma le idee in atti concreti, seguendo sempre l’etica. “Voi avete il dovere di far comprendere agli altri cosa succede nel nostro organismo. Faccio alcuni esempi: per anni è stato utilizzato il DDT, fino a scoprire che questa sostanza è gravemente dannosa. Abbiamo ricoperto di terreno compost altamente tossici, che le regioni del nord ci inviavano, coltivandoci su! Ora sta a voi diffondere cultura e impedire disastri ambientali”, continua il docente. Racconta di aver avuto due buone idee, che ha trasformato in atti concreti. “Ho aspettato 52 anni, prima che il mio progetto culturale potesse venire a compimento, e ora che ne ho avuto l’opportunità, ho istituito un dottorato in Biomagnificazione e uno in Polveri Sottili”. La biomagnificazione è il processo di accumulo di sostanze tossiche nel nostro organismo, mentre le polveri sottili sono agenti inquinanti che si trovano nell’atmosfera e che vengono da noi assorbiti passivamente. “Questi dottorati, unici in Italia, aiuteranno finalmente a comprendere come evitare la diffusione e l’assorbimento di sostanze dannose”. Per il prof. Caliendo esistono tre generi di persone: chi pensa e non agisce, chi non pensa e chi pensa e agisce. Spinge gli studenti a quest’ultima possibilità. “Se avete un progetto nell’ambito della nostra identità culturale, non esitate a propormelo, perché c’è bisogno d’investire nelle buone idee”. Invitato al seminario anche il prof. Vincenzo Santagata, Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Napoli, che si sofferma sul ruolo del docente. “Per conoscere il nostro futuro, dobbiamo guardare al passato. L’ordine dei farmacisti fu il primo fondato in Italia. Sono passati più di 100 anni da quando nacque la FOFI (Federazione Ordini Farmacisti Italiani) ed oggi andiamo incontro ad una grande rivoluzione nel mondo della farmacia. Noi docenti abbiamo il dovere di far comprendere agli studenti in che direzione si sta andando”. I cittadini si fidano ancora dei professionisti del settore, “ma per poter diventare un vero farmacista non è sufficiente il percorso universitario, c’è bisogno di garantire una formazione post-lauream, al fine di dar vita alla Farmacia del domani”. 
La Germania 
ha fame di
 farmacisti
Anche il docente di Marketing Raffaele Marzano sostiene che si stia andando verso una nuova direzione: “Il mondo farmaceutico che conosciamo oggi non sarà più lo stesso fra 18 mesi e il periodo non è favorevole per fondare un’impresa. Si aggiunga il fatto che tutto sta cambiando, ma il percorso universitario resta uguale”. Riallacciandosi al discorso del prof. Caliendo, Marzano sostiene che l’etica sia fondamentale per la buona riuscita di un progetto-impresa. “Il discorso di Steve Jobs, basato sul ‘be angry’ per raggiungere il successo, non lo condivido. Sono d’accordo, invece, con quanto sosteneva Aristotele, cioè che l’etica è la ricerca della felicità. Infatti, se non praticherete i valori, non sarete felici”. Il fine della costruzione di un’impresa è l’essere felici, non arrabbiati. Il docente dà degli importanti consigli a chi vuole intraprendere questa sfida: “Non abbiate paura di sbagliare, l’esperienza è la somma dei vostri errori. Non abbiate paura di chiedere, è necessaria l’umiltà e la fiducia nel prossimo per associarsi a qualcuno. Soprattutto, non fate lo sbaglio di dire: ‘possibile che nessuno l’abbia pensato prima?’. Le grandi idee spesso sono banali”. Il mondo dell’impresa è fatto di mobilità, velocità e competenza, quindi “non affezionatevi troppo alle vostre idee, perché tutto può cambiare da un momento all’altro”. Conclude fornendo importanti indicazioni sui paesi europei in cui è più conveniente oggi investire nella professione di farmacista: “La Gran Bretagna, l’Irlanda e la Germania hanno bisogno di farmacisti. Specialmente quest’ultima ha un numero di laureati nel settore nettamente inferiore alla media europea. Imparate a pensare all’Europa come ad una città d’Italia, ormai si impiega più tempo ad arrivare a Milano che a Londra!”.
Allegra Taglialatela
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