Un Consiglio di Facoltà intenso quello di martedì 21 ottobre ad Ingegneria, inaugurato dalla commemorazione di due premature scomparse. Il professore di matematica Riccardo De Arcangelis, escursionista deceduto in un incidente sul Gran Sasso, e la studentessa di Ingegneria Gestionale dei Progetti e delle Infrastrutture Immacolata Sannino che il 7 ottobre si è tolta la vita gettandosi nel vuoto. “Era una bellissima ragazza dall’aria spensierata, ma ha deciso di andarsene. Le mancavano una cinquantina di crediti per terminare la triennale. Due casi in un anno, non sono certo cose che allarghino il cuore” dice desolato il Preside Edoardo Cosenza alludendo ad un episodio analogo verificatosi a marzo.
Poi un intervento fuori programma degli studenti e dei dottorandi, che invadono l’aula per lanciare al corpo docente l’invito alla riunione del 28 ottobre, anima i primi minuti della seduta. “Questa riforma è un attacco a tutti, in particolare al corpo docente. Crediamo che sia necessaria una presa di posizione. Non vogliamo bloccare la didattica, però vi invitiamo ad avvisare i propri studenti ed a fermare la didattica solo quella giornata” dicono i manifestanti. “Bloccare la didattica sarebbe controproducente, visti i tempi strettissimi che abbiamo. Non ho nessun problema ad avviare un confronto sull’argomento, anche se, almeno per quanto riguarda la Federico II, non c’è alcun rischio che si trasformi in una Fondazione”, risponde il Preside.
Poi un intervento fuori programma degli studenti e dei dottorandi, che invadono l’aula per lanciare al corpo docente l’invito alla riunione del 28 ottobre, anima i primi minuti della seduta. “Questa riforma è un attacco a tutti, in particolare al corpo docente. Crediamo che sia necessaria una presa di posizione. Non vogliamo bloccare la didattica, però vi invitiamo ad avvisare i propri studenti ed a fermare la didattica solo quella giornata” dicono i manifestanti. “Bloccare la didattica sarebbe controproducente, visti i tempi strettissimi che abbiamo. Non ho nessun problema ad avviare un confronto sull’argomento, anche se, almeno per quanto riguarda la Federico II, non c’è alcun rischio che si trasformi in una Fondazione”, risponde il Preside.
“Siamo vicini
al collasso”
al collasso”
Si ritorna ai temi del Consiglio. La Facoltà ha registrato quest’anno un aumento delle iscrizioni, ma questo dato, indubbiamente positivo, comporta anche dei disagi. Li sottolinea il prof. Luciano Lo Monaco, docente di Algebra Lineare e Geometria. “Mi sono ritrovato a fare lezione in un’aula da 140 posti, 50 studenti in più del previsto, in piedi o seduti sulle scale. Nei giorni successivi, questi non sono più tornati. E si trattava di studenti interessati, perché in un’aula con quasi 200 persone, non si sentiva volare una mosca. Se non abbiamo risorse per gestire 3mila persone, allora dobbiamo dirlo. Siamo vicini al collasso, così non viene garantito alcun diritto allo studio” dice. La replica del Preside non si fa attendere: “lavoriamo al limite della nostra efficienza, è vero, ma finché sarò io Preside, di numero chiuso non se ne parla perché i nostri laureati lavorano”.
Per fortuna il Consiglio annota anche belle notizie. La prima riguarda il prof. Giovanni Maria Carlomagno che a settembre, in Alaska, è stato insignito del titolo di Honorary Fellow dell’International Council of Aeronautical Sciences, l’organizzazione che raccoglie tutte le più importanti associazioni di Ingegneria aeronautica nel mondo. Altre comunicazioni importanti riguardano l’istituzione del Master in Ingegneria Forense, al confine tra l’Ingegneria e il Diritto ed il rinnovo, o la nascita, di nuove convenzioni. In primo luogo è stata rinnovata la convenzione nei settori della ricerca, dell’insegnamento e della formazione, con la Facoltà di Management of Technology dell’Università Chalmers di Goteborg, mentre una nuova proposta di convenzione scalda un po’ l’aula. L’Università del Sannio vuole arricchire la propria offerta didattica con due Corsi di Laurea magistrale in Ingegneria Civile ed in Ingegneria Energetica, ma non ha risorse sufficienti e per questo ha chiesto la collaborazione della Facoltà fridericiana per dei percorsi interateneo. La durata dell’accordo è di sei anni e prevede che il carico didattico sia equamente distribuito. “Le altre università campane, nostre concorrenti, ci chiedono aiuto quando non ce la fanno a sopravvivere, ma in questa convenzione i nostri docenti vengono trattati come camerieri. Perfino l’assicurazione ricade su di noi”, interviene il prof. Carlomagno. “Bisogna capire che tipo di scambio c’è. Vediamo come va per un anno. Anche perchè un giorno potremmo essere tutti parte del Politecnico regionale” commenta il prof. Carlo Meola. “Con la convenzione il carico sull’area civile viene ad essere raddoppiato. Non stiamo parlando di una supplenza esterna che riguarda una sola persona. Se il prossimo anno il carico di lavoro dovesse rivelarsi eccessivo, la collaborazione salterebbe” afferma il prof. Nino Mazzeo. “Naturalmente le valutazioni preventive sul carico di lavoro sono già state fatte e naturalmente non si toglie niente alla Facoltà. Inoltre stiamo parlando di una Facoltà che non parte da qui, ma che negli ultimi anni si è molto avvicinata alla nostra scuola” conclude il Preside. Dopo qualche mugugno l’aula approva con un solo astenuto.
Simona Pasquale
Per fortuna il Consiglio annota anche belle notizie. La prima riguarda il prof. Giovanni Maria Carlomagno che a settembre, in Alaska, è stato insignito del titolo di Honorary Fellow dell’International Council of Aeronautical Sciences, l’organizzazione che raccoglie tutte le più importanti associazioni di Ingegneria aeronautica nel mondo. Altre comunicazioni importanti riguardano l’istituzione del Master in Ingegneria Forense, al confine tra l’Ingegneria e il Diritto ed il rinnovo, o la nascita, di nuove convenzioni. In primo luogo è stata rinnovata la convenzione nei settori della ricerca, dell’insegnamento e della formazione, con la Facoltà di Management of Technology dell’Università Chalmers di Goteborg, mentre una nuova proposta di convenzione scalda un po’ l’aula. L’Università del Sannio vuole arricchire la propria offerta didattica con due Corsi di Laurea magistrale in Ingegneria Civile ed in Ingegneria Energetica, ma non ha risorse sufficienti e per questo ha chiesto la collaborazione della Facoltà fridericiana per dei percorsi interateneo. La durata dell’accordo è di sei anni e prevede che il carico didattico sia equamente distribuito. “Le altre università campane, nostre concorrenti, ci chiedono aiuto quando non ce la fanno a sopravvivere, ma in questa convenzione i nostri docenti vengono trattati come camerieri. Perfino l’assicurazione ricade su di noi”, interviene il prof. Carlomagno. “Bisogna capire che tipo di scambio c’è. Vediamo come va per un anno. Anche perchè un giorno potremmo essere tutti parte del Politecnico regionale” commenta il prof. Carlo Meola. “Con la convenzione il carico sull’area civile viene ad essere raddoppiato. Non stiamo parlando di una supplenza esterna che riguarda una sola persona. Se il prossimo anno il carico di lavoro dovesse rivelarsi eccessivo, la collaborazione salterebbe” afferma il prof. Nino Mazzeo. “Naturalmente le valutazioni preventive sul carico di lavoro sono già state fatte e naturalmente non si toglie niente alla Facoltà. Inoltre stiamo parlando di una Facoltà che non parte da qui, ma che negli ultimi anni si è molto avvicinata alla nostra scuola” conclude il Preside. Dopo qualche mugugno l’aula approva con un solo astenuto.
Simona Pasquale